Genoa, ipse dixit: come ogni estate la storia si ripete

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Ipse dixit. Il desiderio di fare un passo indietro (anche due o tre, possibilmente). La luce spentasi durante Siena-Genoa. Il tutto, guarda un pò, a causa del riacutizzarsi del solito, unico, atavico, cronico, incurabile, male del Genoa: i tifosi. Ma chi nasce tondo non muore quadrato e, ad onor del vero, Preziosi si è, come ogni estate, sbizzarrito in apparizioni via cavo e via satellite, cene “di lavoro” in località mondane, interviste a radio locali, regionali e nazionali, incontri e telefonate con le dirigenze di Milan, Juve, Roma, Lazio e Inter. E non è nemmeno mancata la classica maxi-operazione di prestiti alla neo-promossa di turno, che ovviamente farà la corsa salvezza sul Genoa e tra 10 mesi alzerà il presto dei vari Perin, Ragusa etc…comunque già promessi a una “Big”: il tutto in diretta TV.

Verrebbe da pensare che Preziosi sia stufo del Genoa, dei Genoani, di Genova e dei Genovesi. Ma non dia la colpa di tutto ciò ai tifosi. Anche perché onestamente non ci sembra stufo del mondo pallonaro, in cui bazzica da circa vent’anni. Ci siamo stancati di sentire sempre il solito motivetto dei tifosi genoani colpevoli, evergreen già buono in passato per giustificare qualsiasi decisione di qualsiasi Presidente dal dopoguerra in poi.

Ipse dixit. L’accordo con Lo Monaco prevedeva che Preziosi continuasse a decidere acquisti e cessioni. Ci chiediamo cosa sarebbe stato Lo Monaco: una sorta di superallenatore? Anche perché nel calcio moderno, la gestione della mercato è tutto, è quella che fa la differenza. Chiunque, come Presidente del Genoa, incasserebbe quei 50 milioni che arrivano da televisioni, tifosi e sponsor. La differenza, la fa proprio il mercato.

Il timore è che Preziosi si sia fatto convincere dai suoi abituali collaboratori societari che le responsabilità della passata stagione siano state tutte di Malesani, dei giocatori e, ovviamente, dei gruppi ultras. E che quindi Preziosi abbia deciso di fare piazza pulita dei vari Gila, Kucka, Mesto, Moretti, Biondini (Frey appare l’unico intoccabile), oltre a Merkel. Capozucca, totalmente ormai “riabilitato”, sarà delegato a gestire la routine. Con tanti saluti al cambio di strategia e con il solito film del Genoa stile “Supermercato” andato in onda negli ultimi tempi.

Del resto non si vede chi possa entrare in pieno ritiro estivo, e con zero potere decisionale, in questo quadro dove nulla è cambiato.

[Federico Santini – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]