Milan-Lazio: big match alla prima di campionato

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logo-lazioEra il 9 settembre del 2011, Milan-Lazio rompeva gli indugi del campionato. Quell’anno, però, la sfida tra rossoneri e biancocelesti non era il primo match in calendario. La Serie A, infatti, si sarebbe dovuta aprire due settimane prima: lo sciopero dei calciatori fece slittare l’esordio. C’era grande attesa, i Campioni d’Italia in carica iniziavano la stagione contro la grande delusa del campionato precedente: la Lazio. Solo qualche mese prima, infatti, i biancocelesti avevano terminato il loro cammino al quarto posto, a pari merito con l’Udinese. La differenza reti estromise la squadra di Reja dalla Champions, per la prima volta. Tornando alla partita, bastarono 12 minuti a killer Klose, all’esordio in Serie A, per ferire il Milan. Nesta aggirato con un gran controllo e Abbiati freddato. Poche manciate di secondi ed ecco il raddoppio: cross dalla destra e testata di Cissè, anch’egli neo acquisto. Il gol di Ibrahimovic e il pareggio di Cassano non sminuirono la grande prestazione dei capitolini. Tre anni dopo, Milan e Lazio si guardano allo specchio e si ritrovano svuotate di tutto: allenatori cambiati, niente coppe e una squadra da ricostruire. E’ l’anno zero per entrambe, risorgere dalle ceneri l’imperativo.

LE SETTE MERAVIGLIE – Era un’altra Lazio, altri tempi direbbbe qualcuno. Nonostante la delusione per la qualificazione in Champions sfumata, la società era intervenuta con ben sette acquisti, tutti di livello. A partire dall’attacco: l’arrivo di Klose e, soprattutto, di Cissè, vero e proprio idolo dei tifosi. Anche se con il passare delle giornate i ruoli si sono inevitabilmente invertiti. Altro acquisto fondamentale fu quello di Federico Marchetti, in rotta di collisione con Cellino più che con il Cagliari, arrivato per sostituire Muslera, volato in Turchia. Stesso affare che portò Cana in biancoceleste dopo una stagione al Galatasaray. Quell’estate arrivarono anche tre terzini: Lulic, poi eroe del 26 maggio 2013, Konko dal Genoa e il low cost Sankevicius. Grazie agli ingenti rinforzi la Lazio arrivò quarta, beffata però ancora una volta dall’Udinese di Guidolin. Niente Champions, quindi, ma la società dimostrò carattere e forza nel portare a termine le trattative intavolate.

TRE ANNI DOPO – Con quella campagna acquisti la Lazio ci è andata avanti per più di mille giorni. Adesso è il momento di rifondare. I dirigenti capitolini lo sanno, i tifosi lo esigono. E’ il gioco dei ruoli. Qualcosa si sta muovendo. L’arrivo di De Vrij costituisce una vera e propria boccata di ossigeno dopo lo smacco Astori. Djordjevic, Basta e Parolo sono un buon punto di partenza, ma non rappresentano il lieto fine. Quattro acquisti, sei se si considerano il riscatto di Candreva e Braafheid, il terzino olandese che pare ormai certo della conferma. Pur volendo condividere la visione della presidenza, il mercato biancoceleste non può dirsi concluso. Ad un mese dal mercato serve un altro centrale (vero). Oltre a De Vrij, Lotito ha ammesso di avere altri cinque obiettivi per quel ruolo. Staremo a vedere. L’apnea è finita. A tre anni di distanza, la speranza del popolo laziale è quella di tornare a riveder le stelle.

[Daniele Rocca – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]