Inter: la terza chance di Guarin …

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logo-interSembra un paradosso ma, anche se siamo solo all’inizio della stagione, non ci saranno più altre possibilità. Il destino sembra aver dato una terza chance nerazzurra al Guaro dopo la mancata cessione alla Juve a gennaio e il fallimento delle trattative con Valencia, Zenit, Real e Barcellona nell’ultimo giorno del mercato estivo. Per Fredy è l’alba di un nuovo giorno che va vissuto con entusiasmo, passione e voglia di sacrificarsi. In fondo non è passato molto tempo dal suo arrivo a Milano e dai suoi primi 3 mesi assolutamente positivi con l’allora Inter di Strama. Quel Guarin è quello che vorremmo rivedere noi tifosi interisti ma che, chissà perché, sembra essersi perso nei boschi di Appiano Gentile.

Inutile nasconderlo, la conferma di Guarin è stata obbligata e ha bloccato il resto del mercato nerazzurro. Le premesse non sono certo buone se poi si considera che il Guaro verrà adattato in un ruolo non suo più per un motivo di opportunità che per una vera e propria fiducia nel giocatore. Però ciò che occorre ora è guardare la cosa con occhio positivo e pensare a questa vicenda come un’occasione importante per girare a favore di tutti una situazione difficile. Se vogliamo ben vedere il nuovo ruolo potrebbe essere cucito addosso al giocatore. Guarin deve rivalutarsi e, nonostante l’ultima stagione negativa, le qualità per farlo le ha tutte. A centrocampo ha dimostrato diversi limiti: non è colui che imposta e mette ordine, non è colui che crea, non è colui che ruba i palloni e non è colui che conclude l’azione. Vista così la situazione avrebbe del disperato ma potrebbe non essere tutto da buttare. Perché allora non spostarlo più avanti?

Da seconda punta Guarin potrebbe sfruttare la sua potenza muscolare e il suo scatto negli ultimi 20 metri, non sarebbe costretto (o tentato?) a saltare 3-4 avversari prima di provare a passare il pallone ai compagni e potrebbe provare il tiro da una distanza più ravvicinata rispetto ai suoi soliti 40 metri. Se ci pensiamo bene, la capacità di saltare l’uomo non gli manca e creando una superiorità numerica negli ultimi 20 metri potrebbe essere d’aiuto alla squadra e all’attaccante schierato al suo fianco che inevitabilmente godrebbe di una marcatura meno stretta. Mazzarri farà di necessità virtù ma anche lui dovrà essere bravo a vestirsi da psicologo dando fiducia a un giocatore che, dopo l’ultima stagione e le recenti circostanze, potrebbe essere demotivato o poco confidente nelle sue qualità. Chissà mai che il destino non lo abbia aiutato e che da domenica non nasca una nuova alba per il Guaro.

[Filippo Tramontana – Fonte: www.fcinternews.it]