Benitez: “Prossimo anno? Non sappiamo dove saremo, ma io voglio il meglio per il Napoli”

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logo-napoliBenitez sul calendario: “In Spagna si fanno cose così, ma a questo livello è bello e ti permette in futuro di fare più cose. Giocatori? L’hanno fatto una alla volta, non è semplice farlo fare a tutti insieme. Io non ero lì ogni volta per dire chi s’è trovato meglio. Avevo timore di perdere troppo tempo, invece sono stati dei professionisti, è stato più semplice del previsto ed in poco tempo i giocatori hanno realizzato gli scatti”. Formisano: “Io dico che Insigne è stato sicuramente il più divertito. Prodotto più “alto”? Sì, abbiamo dato spazio alle bellezze del territorio ed aumentato la definizione. come qualità è simile al calendario Pirelli ed abbiamo messo in vendita 70mila copie”.

Si passa al calcio giocato. Tre giorni difficili dopo Milano? “Non sono stati tre giorni difficili, ogni volta che si parla si dice sempre qualcosa di diverso. Io sono tranquillo. In Spagna si dice “l’uomo è l’unico animale che inciampa 2 volte sulla stessa pietra”, qui ogni 2/3 settimane le opinioni cambiano. Aspettiamo la fine per giudicare, all’inizio si critica poi si parla bene quando si vince e quando si perde si critica di nuovo. La squadra può crescere. Ora il Napoli ha un livello internazionale. Conoscete Raul Gonzalez, ex Real Madrid, Schalke, ha detto che gli piace vedere il Napoli in serie A. Abbiamo espresso un calcio che mancava qui da 20 anni, non da 2 o 3 anni”.

Col presidente andate nella stessa direzione, ma la sua decisione di andare in ritiro è contro le sue idee? “Noi siamo d’accordo al 100%, sappiamo cosa vogliamo. Abbiamo parlato abbastanza ed abbiamo deciso di mangiare insieme poteva essere positivo parlarsi. Siamo a due punti dal terzo posto, abbiamo perso tante opportunità per un gol sbagliato, un rigore sbagliato, un errore in difesa. Abbiamo perso le opportunità per stare vicini alle prime due, ma possiamo farlo e cerchiamo soluzioni attraverso gli allenamenti. Non ci sono problemi, il problema è non vincere col Parma perchè si parlerebbe di crisi. A Napoli c’è l’idea dell’autodistruzione, si dice perchè siamo fatti così, ma noi non siamo fatti così, non bisogna essere così anche se i napoletani dicono che sono così. Non preoccupiamoci dei cori di discriminazione o individuare i colpevoli, stiamo uniti per vincere. Dipende da noi, bisogna dare il 100% e non solo dirlo, così torneremo al livello mostrato tantissime volte. Sento tante cose, tante opinioni, prima si diceva Mertens deve giocare tutte le partite, ora Insigne è fondamentale e perciò non si vince… io vado avanti per la mia strada”.

Non ha convinto l’atteggiamento a Milano della squadra ed anche il suo. “Non so quante volte sono uscito dalla panchina. Io parlavo con Pecchia per capire cosa cambiare, la reazione c’è stata ed attaccavamo ma poi c’è stato un altro errore e l’abbiamo pagato. Non serve essere sempre lì ad urlare”.

Non centrare il terzo posto sarebbe un fallimento? “La squadra ha la capacità di arrivare terza o pure di più, ma dipende da noi dimostrare il livello ad ogni gara”.

Sulla Supercoppa: “Inutile parlare della Juventus, senza parlare del Parma. Questa squadra ha incantato tutti perché ha giocato bene e deve tornare a giocare così già dalla prossima partita”.

Come si fa a non fare gli stessi errori? “Abbiamo bisogno di tempo per alcune cose, per altre le abbiamo migliorate. La squadra dello scorso anno ha avuto problemi con squadre che ripartono veloci. Quest’anno per tre partite abbiamo visto problemi, con Palermo, Empoli e Cagliari. Con il Chievo abbiamo giocato bene e poi ci manca qualche rigore ma lo sapete che io non ne parlo”.

Sulla mancanza di Insigne. “Non è semplice cambiare le caratteristiche di alcuni giocatori. Mi hanno criticato per aver messo Ghoulam alto. Mi hanno criticato per aver messo De Guzman e Hamsik. Serve equilibrio anche nei giudizi, c’è troppa autodistruzione qui mentre per stare ad alti livelli servirebbe stare spalla a spalla e lavorare tanto. Abbiamo già cambiato tante cose, come la marcatura più alta, ma il problema non è il modulo che anche le prime due l’anno scorso non hanno mai cambiato. La gente vuole un calcio propositivo ed allora dobbiamo seguire questa squadra”.

Rinnovo? “Ora non voglio parlarne. L’importante è crescere. Il mio rinnovo condiziona i giocatori? É la stessa situazione che c’era anche prima della gara con Roma o con la Fiorentina. Voglio vincere qui ora, ho detto no a due offerte perchè sono allenatore del Napoli, voglio lavorare qui e poi vedremo… In questi ultimi 15 giorni ho declinato due proposte, ma non dirò di chi”.

Allegri s’è lamentato della situazione per la Supercoppa? “Adesso non si può cambiare, ma parliamo del Parma e poi penseremo alla Supercoppa. Diffide? Conoscevamo la situazione dei diffidati prima della Supercoppa, abbiamo fatto scelte anche in base a possibili squalifiche”.

Sui movimenti difensivi ed il modulo a due.La fase difensiva inizia con gli attaccanti. Col Palermo ad esempio se andiamo sul 3-0 vinciamo, noi analizziamo tutto con i giocatori e gli spiego cosa fare. La difesa va rinforzata col lavoro del centrocampo e le ali devono lavorare molto bene, non è una questione di modulo ma di movimenti dei giocatori. I giocatori devono capire l’idea di calcio che abbiamo, non posso prendere in mano il manuale del calcio mentre sono in campo a giocare. I giocatori forti sono quelli che capiscono il gioco. La coperta diventa corta se difendiamo di più al centro ed in attacco non ci sono i giusti movimenti”.

Sul gap mentale: “La cattiveria non si compra, tu puoi essere bionda ma non puoi aumentare l’altezza di 10cm (ride, ndr), dobbiamo lavorare ed urlare serve solo a farli correre di più, ma non a giocare meglio”.

Sulla crescita di alcuni elementi: “Koulibaly deve crescere, è giovane, è una questione di tempo. Insigne ha lavorato bene ed è cresciuto, ma è passato del tempo… Lorenzo ha una capacità fisica ottima, buon livello tecnico e ascolta e cresce bene. Albiol deve crescere in concentrazione, ma tutti devono migliorare in qualche aspetto. Se tutti però dicono che le cose non vanno bene allora è difficile avere tempo. Io scrivo, ma se compriamo Cristiano Ronaldo sicuramente non scrivo più nulla in panchina”.

Perchè ha parlato di autodistruzione? “Perchè questa non è la strada giusta, tutti insieme uniti invece è più facile arrivare all’obiettivo. Al Chelsea c’era un gruppo di critici, ma noi accettiamo la critica e lavoriamo, ma non vorrei le solite cose che Benitez è un fenomeno, poi non lo è più ogni settimana. Prossimo anno? Non sappiamo dove saremo, ma io voglio il meglio per il Napoli”.

[Redazione Tutto Napoli – Fonte: www.tuttonapoli.net]