Torino, il punto: i prossimi 5 turni saranno un banco di prova importante

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logo TorinoTORINO – Da una sosta per gli impegni della Nazionale all’altra ci saranno cinque turni di campionato e il Torino affronterà nell’ordine Milan, Lazio, Genoa, Juventus e Inter, tre gare in casa (rossoneri, rossoblù e nerazzurri) e due in trasferta (biancocelesti e bianconeri). Rispetto alle prime sette partite della stagione gli avversari saranno, almeno sulla carta, di caratura superiore (Frosinone, Fiorentina, Hellas Verona, Sampdoria, Chievo, Palermo e Carpi), quindi il banco di prova per i granata sarà importante. Oggi il Torino occupa il quinto posto in classifica con all’attivo tredici punti e non si dice un’eresia se si afferma che manca tenendosi molto stretti almeno un punto che poteva assolutamente essere conquistato. Se si poteva arrivare a mettere in conto una sconfitta con la Fiorentina, invece c’è stata la vittoria, non erano preventivabili le due sconfitte con Chievo e Carpi e contro i clivensi un punto doveva essere fatto. Ecco perché c’è motivo di rammarico che cresce se si pensa che di punti in più la squadra di Ventura poteva tranquillamente averne da quattro a otto poiché bisogna mettere nel conto anche il pareggio con l’Hellas Verona, frutto di un primo tempo da dimenticare.

Il latte è stato versato e c’è l’obbligo di guardare avanti traendo il massimo insegnamento dagli errori commessi perché se si ripeteranno approcci sbagliati e distrazioni alla prossima sosta per gli impegni della nazionale il Torino potrebbe non ritrovarsi al quinto posto, ma essere scivolato più in basso accrescendo il rammarico dei punti lasciati per strada nelle prime sette giornate. Approcci sbagliati che finora quasi sempre sono stati superati perché alla fine i granata hanno ribaltato la situazione rimontando con Frosinone, Fiorentina e Hellas Verona (senza dimenticare in Coppa Italia con il Pescara), e distrazioni, soprattutto nei secondi tempi che hanno portato a incassare sei degli otto gol subiti.

Chi pensa che essere critici nei confronti di una squadra che sta facendo come non le capitava da anni di riuscire a fare sia eccessivo non ha capito che quando s’innalza l’asticella, com’è avvenuto nel Torino, è doveroso sottolineare le magagne perché vanno superate per raggiungere gli obiettivi altrimenti si arriva a un passo, ma si rimane nella zona grigia di chi vuole e non riesce a ottenere. Se invece ci si accontenta di arrivare nella parte sinistra della classifica senza accedere all’Europa League allora va benissimo tutto e non ci sono problemi.

In casa granata c’è un unico motivo d’apprensione: gli infortuni, in infermeria ci sono Ichazo, Maksimovic, Jansson, Peres, Baselli, Obi, Farnerud, Avelar e Maxi Lopez e forse solo Ichazo, Avelar e Maxi Lopez potrebbero recuperare ed essere convocabili per la partita di sabato con il Milan. Finora il Torino è riuscito a tamponare, anche perché non tutti sono stati indisponibili contemporaneamente, e avendo affrontato squadre alla portata l’incidenza degli assenti è stata inferiore, ma nelle prossime cinque partite gli avversari mediamente saranno più forti e se mancheranno giocatori chiave e al contempo chi li sostituisce non garantirà un tasso qualitativo simile, pur potenzialmente avendolo, il rischio di conquistare ben pochi punti aumenta. Da giocatori come Zappacosta e Belotti, costati complessivamente più di tredici milioni di euro, ci si aspetta di più come anche da Martinez e a Benassi e Acquah si chiede di essere continui nell’apporto che possono dare. I punti che il Torino conquisterà nelle prossime cinque partire diranno qual è il peso specifico della squadra e si potrà capire abbastanza bene fin dove potrà arrivare in questa stagione. Oggi al Torino si chiede il quinto posto l’otto novembre si vorrebbe chiedere altrettanto.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]