Il Calcio italiano, tra fermenti e mercato globale

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Il Calcio italiano oggetto di attenzioni, per poter crescere

Il Calcio italiano, tra fermenti e mercato globaleMILANO – Indubbiamente stiamo vivendo un’epoca importante per il nostro sport nazionale. Il Calcio italiano si trova ad una svolta. Un cambiamento forzato dovuto a quello dei costumi ma anche alle vicende socio-economiche di attualità.

Nuovi mercati premono e condizionano non solo le aziende tradizionali ma anche quelle sportive. Ne sono la dimostrazione le recenti acquisizioni da parte di investitori cinesi e arabi. A questo fatto abbastanza fisiologico c’è da aggiungere una diretta conseguenza. I gruppi di investitori affiancano sempre all’acquisizione di società sportive anche altre esigenze. Sono logiche che rispondono al mercato. Alcuni gruppi sono interessati al business-calcio per penetrare nei mercati commerciali. Altre invece cavalcano esigenze legate a interessi immobiliari o di finanza.

La prima delle conseguenze sarà una forte pressione verso la costruzione degli stadi proprietà. Finora il nostro paese non facilitato questi aspetti. Prova ne è il fatto che attualmente la sola Juventus disponga di un proprio stadio. E guarda caso è quella che meglio si pone in un contesto internazionale anche sportivo.

Italia del Calcio, terra di conquista?

Ma il campionato italiano non è solo oggetto di attenzioni per le sue vicende interne. La nostra è ancora “terra di conquista” per società estere. Il motivo è semplice: essendo queste in fase avanzata nel processo di autodeterminazione economica, dispongono di risorse sufficienti per carpire alle nostre squadre i soggetti migliori. E posso farlo a suon di milioni.

Ecco perciò che campioni approdati in Italia grazie alle capacità dei nostri scout, prendono il volo verso altri lidi. Il pericolo, seppure mitigato dal versamento di molti quattrini, è che il divario tra le nostre società e quelle straniere si amplifichi.

Società del lignaggio di Inter e Milan sono ormai cadute in mani straniere. Altre potrebbero esserlo anche a breve. I presidenti italiani chiedono da tempo a gran voce gli spazi per costruire nuovi stadi. Essi avrebbero una funzione più moderna anche in ottica economico-commerciale. Ma soprattutto darebbero alle società un’autonomia di gestione economica che potrebbe portarle a competere con le squadre straniere.

I fermenti in questo senso continuano a crescere. Si tratta ora di vedere le evoluzioni. Ma di sicuro il panorama potrebbe cambiare a breve. In meglio o in peggio.