Lazio, Candreva: “Vogliamo l’Europa”

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logo-lazioUn bolide per mandare ko il Verona, poi subito a Coverciano per indossare la casacca azzurra dell’Italia. Da Pioli a Conte, per Antonio Candreva cambia poco, i panni del titolare non li sveste mai. Cambierà ruolo, quello sì. Non potrà arare la fascia destra, giocherà da mezz’ala nell’inossidabile 3-5-2 dell’ex coach juventino. Il numero 87 biancoceleste interverrà tra pochi minuti in conferenza stampa da Coverciano.

Conte ti ha provato da interno ancora una volta, lo stesso ruolo che hai ricoperto contro la Croazia. Come ti trovi?

“È un ruolo diverso da quello che ricopro nella Lazio, ma già con la Croazia ho giocato lì. Poi dopo l’infortunio di Pasqual e l’ingresso di Soriano sono tornato sull’esterno. Stiamo preparando la partita con la Bulgaria nei minimi dettagli, come sempre”. 

Il miglior Candreva gioca esterno senza compiti difensivi?

“Il miglior Candreva anche nella Lazio fa tutte e due le fasi, oggi bisogna saperle fare entrambe. Ripeto, questo è un ruolo che mi piace e cerco di ricoprirlo nel migliore dei modi”. 

Cosa ne pensi degli oriundi?

“Penso siano valori aggiunti, stanno facendo un grandissimo campionato. Eder si sta riconfermando, anche negli anni passati ha fatto bene. Noi li abbiamo messi nelle condizioni di dimostrare le loro qualità”. 

La Lazio ha raggiunto già il picco di forma?

“Forse la sosta viene nel momento sbagliato, abbiamo fatto sei vittorie consecutive e potevamo dare continuità a questi risultati. Finiremo con quattro scontri diretti ma arriveremo pronti”. 

Qual è l’obiettivo della Lazio? La Champions League o arrivare sopra la Roma?

“Tornare in Europa. Siamo lì, ce lo meritiamo e vogliamo arrivare fino in fondo giocandoci queste dieci partite al massimo”. 

Quanto si avvicina Lotito al tuo presidente ideale?

“Con noi ha un bellissimo rapporto, lo vediamo poco. Ha tante cose da fare. In questi anni ha fatto un lavoro enorme, di qualità. Ha portato la Lazio a vincere tre trofei, ha fatto un ottimo lavoro”. 

Prima di approdare alla Lazio, hai giocato in diverse squadre senza riuscire a dimostrare le tue qualità. Come te lo spieghi?

“La mia colpa è di non essere stato continuo. Quando sono arrivato alla Lazio ho cominciato ad essere continuo, per me è stato importantissimo”.

L’esplosione di Felipe Anderson è stata una sorpresa anche per voi?

“Che potesse raggiungere uno stato di grazia del genere non ce lo aspettavamo, ci ha spiazzato. Ma che aveva qualità importanti lo sapevamo. Durante la settimana era devastante, lo scorso anno non ha avuto modo di mettere in evidenza le sue doti. Quest’anno, invece, è stato spesso determinante”. 

La Roma è seconda, la Lazio è terza. Sarà decisivo il derby alla penultima?

“Il derby a Roma è una gara a se. Sono match particolari, si sta avvicinando e stiamo lì. Mancano ancora delle partite, dobbiamo fare risultati importanti prima di incontrare la Roma. Se arriviamo al debry con questa classifica sarà una gara ancora più importante”.  

Quali sono le differenze tra Pioli e Conte?

“Sono allenatori simili, preparano le partite con cura maniacale, sia la fase offensiva che difensiva. I giocatori vanno in campo e sanno cosa fare, sia in fase di possesso che senza palla. Sono due grandissimi allenatori”. 

In cosa la Lazio è attualmente superiore alla Roma e cosa invece hanno in più i giallorossi?

“Per quello che riguarda la Roma non so, non conosco i loro problemi. Alla Lazio ci vogliamo bene, stiamo vivendo una grande annata, corriamo l’uno per l’altro. In più abbiamo l’umiltà, lo spirito di sacricifio e la voglia di vincerle tutte. Stiamo attraversando un momento ottimo, speriamo che arrivino questi risultati fino alla fine”. 

Da tempo la Lazio non aveva più giocatori della Roma in Nazionale. In Under 21 c’è anche Danilo Cataldi…

“Cataldi si è inserito alla grande, è uno dei giovani più interessanti della Serie A. Sta facendo un’annata di alto livello, non è facile giocare in una squadra che è terza e sostituire i titolari”. 

A Roma si respira un clima stile 26 maggio?

“Ancora no. Ho visto il pubblico che domenica sera è venuto a sostenerci, tifosi e squadra sono una cosa sola. C’è un ambiente sereno, lavoriamo al massimo per far sì che i tifosi ci sostengano in tutte le partite”. 

Roma è davvero un ambiente difficile dove fare calcio?

“Io ho vissuto sia momenti brutti che belli, nelle difficoltà è facile escano discorsi simili. Roma è una piazza difficile, ma parla solo il campo. Se hai la voglia e la fame, certe cose passano in secondo piano”. 

A proposito di oriundi, Keita può far comodo a Conte?

“Penso di sì, è un altro grandissimo talento. Parliamo di un ’95 al secondo anno in Serie A. Quindi perché no?”.

Cosa ne pensi di Valdifiori?

“Come prima cosa gli auguro in bocca al lupo, la Nazionale è il sogno di tutti. Valdifiori sta facendo una grande annata come tutto l’Empoli, è bello vederli giocare con quell’attenzione”. 

Quanto tempo Conte dedica all’avversario?

“Facciamo delle analisi-video sia incentrate su noi che sugli avversari. Oggi per esempio abbiamo analizzato i punti deboli della Bulgaria”.

[Andrea Centogambe – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]