Bologna: solo prestiti all’orizzonte

Sempre fermo il mercato del Bologna e se si parla di possibili arrivi si tratta sempre e solamente di prestiti. Secondo SKY, Heinze ormai sarebbe certo di restare a Roma e Zanzi avrebbe puntato tutto su de Carvalho del Genoa. Sorrentino costa troppo e il Chievo non lascia comunque partire un giocatore considerato fondamentale, come invece ha fatto il Bologna con Gillet. Restano solo due nomi, quello di Curci (prestito) o Andujar del Catania, seppur per quest’ultimo la pista si sia raffreddata negli ultimi giorni.

Entro la settimana potrebbe arrivare invece Marco Motta via Juventus, neanche a farlo apposta, in prestito. Appare ormai piuttosto evidente che l’essere giunti a pochissimi giorni dalla partenza per il ritiro senza nessun “acquisto” sia dovuto al fatto che non c’è possibilità di investimento. Situazione complicata, non facile per Zanzi fare mercato senza soldi e dopo aver ceduto l’ossatura della squadra in grado di ottenere 51 punti. Sperando che Ramirez resti, ma i dubbi per forza di cose ci assalgono.

[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

Torino: tanti prestiti e comproprietà da risolvere

Diritto di riscatto obbligatorio con cifra prefissata o trattabile, obbligo di un’apertura di compartecipazione per la metà del cartellino, prestito oneroso con diritto di riscatto o semplice prestito sono tutti modi per accordarsi fra società al fine di agevolare il passaggio di un giocatore da una squadra ad un’altra. A complicare ulteriormente certe situazioni ci sono poi i patti d’onore suggellati da strette di mano che non obbligano le parti a mantenere quello che è stato stabilito, visto che nulla viene messo nero su bianco in un contratto, ma che impegnano e se non vengono rispettati rovinano i rapporti e bollano, nell’ambiente pallonaro, come inaffidabile chi non mantiene la parola data.

Il Torino deve risolvere prestiti e comproprietà di quindici giocatori, alcuni non rientrano più nei piani granata, altri invece sì. I prestiti sono quelli di: Benussi (Palermo), Coppola (Milan), Darmian (Milan e Palermo), Basha (Atalanta), Guberti (Roma), Iori (Chievo), Oduamadi (Milan), Surraco (Udinese) e Pasquato (Juventus). Le comproprietà di: Glik (Palermo), Antenucci (Catania), Ebagua (Varese, in prestito da gennaio al Catania), Meggiorini (Genoa), Stevanovic (Inter) e Verdi (Milan). Senza scordare che ci sono con Inter e Milan le comproprietà di Benedetti e Comi.

Per quel che riguarda i prestiti: fra Benussi e Coppola solo uno potrebbe rimanere, ma come secondo portiere; Darmian interessa parecchio; Basha abbastanza; Guberti decisamente meno; Iori non è in cima alla lista di quelli che potrebbero rimanere in granata; Oduamadi torna al Milan; Surraco non ha convinto e in più nelle ultime stagioni ha avuto problemi fisici, ma con l’Udinese il Torino dallo scorso anno ha un patto per aprire una comproprietà se avesse raggiunto la serie A; Pasquato torna alla Juventus.

Sul fronte delle comproprietà il Torino vorrebbe trattenere Glik, Meggiorini e Antenucci e in questi giorni Petrachi si è già dato da fare in tal senso con Palermo, Catania e Genoa, imbastendo trattative che non sono ancora né concluse né in dirittura d’arrivo, però avviate positivamente. Per quel che riguarda Ebagua e Stevanovic, il primo non rientra nei pani granata dal punto di vista tecnico-tattico e anche il secondo, per motivi diversi, un po’ a causa della sua discontinuità, ha disputato un buon girone d’andata e un girone di ritorno non negativo, e un po’ per il carattere non ancora maturo per la serie A, quindi per entrambi il Torino vorrebbe monetizzare la cessione della propria metà del cartellino. Infine Verdi, a causa dei problemi fisici (pubalgia) che lo hanno condizionato pesantemente nel campionato appena concluso, sia il Torino sia il Milan vorrebbero mandarlo a disputare un campionato in serie B per permettergli di continuare il percorso formativo viste le sue doti tecniche di buon livello. La situazione di Benedetti dipende più dall’Inter, in quanto ha la titolarità del cartellino, che dal Torino e il club granata quindi vorrebbe cedere la sua metà al Cagliari; mentre per Comi, vista la stagione di alto livello che ha disputato con la Primavera rossonera, è giunto per  lui il momento di confrontarsi con il campionato di serie B.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

Torino: prestiti e comproprietà senza togliere qualità alla rosa

In tempi di crisi è fondamentale stare attenti a spendere soldi, lo è ancora di più se si è un presidente di una squadra di calcio e si è alle prese con il calciomercato di riparazione di gennaio. Chi vorrebbe in questo momento essere nei panni di Cairo o anche solo di Petrachi? Ben pochi o forse nessuno, perché trovarsi primi in classifica vuol dire che la squadra è ben assortita e in più si è disputato un ottimo girone d’andata facendo fronte a parecchi infortuni, però si sa che il campionato di serie B è lungo, che le squadre che inseguono e vogliono veramente tentare di salire in serie A faranno di tutto per dare ai loro allenatori i giocatori che servono, quindi il rischio di privilegiare il mantenimento degli equilibri, evitando l’immissione di giocatori che a priori per quanto bravi non è detto che riescano ad ambientarsi e rendere per quanto valgono, potrebbe rivelarsi se non un boomerang uno sforzo economico inutile. D’altra parte trovarsi poi a fine maggio a rimpiangere di non aver rinforzato la rosa sarebbe anche peggio.

Il calciomercato di gennaio di solito non porta a grandi compra-vendite, spesso si avvale di formule più prudenti: prestiti o comproprietà. Esborso minimo di denaro ed eventuale possibilità di riparlarne a campionato concluso. Questo è un modo per temporeggiare e non sempre alla lunga si rivela un affare per chi non detiene da una posizione di forza il cartellino del giocatore, se questo ha dimostrato di valere. Emblematico, anche se si tratta di un calciatore arrivato nella sessione estiva del calciomercato, potrebbe essere il caso di Darmian, terzino destro di belle speranze che è a metà fra il Milan e il Palermo, ma che gioca in prestito al Torino. Matteo in granata ha dimostrato di valere e di saper crescere e solo l’infortunio lo ha fermato, ma per sua fortuna il recupero è stato più breve del previsto e potrà continuare a far vedere quanto vale. Ovviamente a fine stagione se continuerà su questa strada e il Toro sarà in A tutti vorrebbero che rimanesse in granata, ma bisognerà fare i conti con le altre due società che hanno il possesso del suo cartellino.

Sicuramente sarà più facile trattare con il Milan, perché per quanto sia bravo Darmian non è ancora pronto per affrontare la massima divisione lottando per lo scudetto e calcare i campi internazionali cimentandosi in Champions League, quindi i rossoneri potrebbero facilmente accordarsi con il Torino, dove il ragazzo si è trovato bene, per fargli disputare un altro campionato, questa volta in A, giocando da titolare. Discorso molto differente per il Palermo che potrebbe volerlo utilizzare o monetizzare la cessione della metà del suo cartellino e si sa che quando si ha a che fare con società, come quella rosanero, che prendono vagonate di giovani calciatori di belle speranze lo fanno per guadagnare, quindi il primo anno accettano di buon grado di dare anche ragazzi particolarmente barvi in prestito in modo che possano giocare con continuità e mettersi in luce, e una società con la visibilità del Torino è il miglior palcoscenico possibile, soprattutto se in panchina c’è un allenatrore come Ventura molto capace a valorizzare i giovani, e poi passano all’incasso. Morale a fine campionato il Palermo, nel caso non intendesse utilizare il giocatore per la sua rosa, potrebbe chiedere al Torino un bel gruzzoletto per cedergli Darmian e se la società granata non potesse spendere quanto chiesto allora il ragazzo sarebbe messo sul mercato, per sfruttare la sua valorizzazione avvenuta indossando la maglia del Toro, a disposizione del miglior offerente e il Torino si ritroverebbe a bocca asciutta.

Che Ventura abbia bisogno di un giocatore di fascia sinistra è indubbio, come è risaputo che vuole calciatori che già conoscano la sua concezione del gioco del calcio. Alle esigenze dell’allenatore devono però sposarsi anche quelle della società che deve tere d’occhio il bilancio, indubbiamente impoverito da tre anni di militanza in serie B. La soluzione potrebbe essere Salvatore Masiello terzino sinistro naturale, ma in grado di agire anche come esterno alto, è già stato allenato da Ventura ed è fuori rosa al Bari per il famoso lancio di un piatto dopo la lite con Zlamal che ha colpito Crescenzi: ovvero il giocatore che serve a un costo contenuto. A prima vista un affare, ma sarà tale se: il giocatore terrà a freno la sua irruenza e Ventura riuscirà a gestirlo come ha già fatto in passato (e questa è una garanzia); il Torino, visto che il Bari vuole darlo via ed è in scadenza di contratto a giugno, può ottenere di averlo in prestito con diritto di riscatto a fine stagione, così si tutelerebbe nel caso di eccessi di esuberanza da parte di Masiello, visto che anche Conte nel febbraio 2009 lo mise fuori rosa dopo che si era fatto espellere per un fallo di reazione. Sul calciatore di origini napoletane potrebbero sorgere però dei dubbi a chi ritenesse che gli innesti devono anche essere fatti tenendo conto del prossimo campionato: Masiello non è giovanissimo, compirà trent’anni il trentun gennaio e in serie A ha giocato con continuità solo in due stagioni nel 2006-2007 con il Messina (trentasei partite su trentotto) e nel 2009-2010 con il Bari (ventotto su trentotto). A fronte delle obiezioni degli scettici si può dire che il giocatore ha indubbie doti tecniche ed è capace di far fronte alla fase difensiva come a quella offensiva sia da terzino sia da centrocampista e che trent’anni non sono un’età così vetusta.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

Torino: comproprietà e prestiti forza o debolezza per la società?

Il Torino sul campo ha il dovere morale di tornare in serie A, ma se questo è l’unico obiettivo per la squadra la società ne ha anche un altro ancora più delicato e importante: quello di dimostrare di sapersi gestire al meglio. Che questo obiettivo sia cruciale è facile da intuire perché fallirlo vorrebbe dire vanificare i traguardi raggiunti sul campo e di conseguenza gettare alle ortiche gli sforzi e il lavoro dei giocatori e dell’allenatore, oltre che essere una colossale presa in giro ai danni dei tifosi. Sapersi gestire per una società non è solo far si che la quotidianità si svolga senza intoppi, ma è soprattutto amministrare al meglio le risorse umane e il budget. Nell’amministrazione delle risorse umane e del budget rientra principalmente l’ingaggio dei giocatori: acquisti, cessioni, comproprietà e prestiti. Se le prime due modalità dipendono solo dagli accordi fra due società, il giocatore e il suo agente, le ultime due a questi attori possono aggiungere il terzo incomodo, ovvero un’altra società e in più hanno nelle modalità del diritto di riscatto ed eventualmente del contro riscatto delle complicazioni in più. Nelle trattative sulle comproprietà e i prestiti le società che si sanno gestire fanno sempre bella figura e guadagnano tanti soldi, mentre quelle che vogliono risparmiare due centesimi oggi nella speranza di fare un buon affare domani di solito ne escono cornute e mazziate e con le tasche vuote, giocandosi completamente la credibilità.

La querelle fra Zamparini e Patrachi è un campanello d’allarme che deve essere tenuto nella massima considerazione. L’oggetto del contendere, in questo momento solo ed esclusivamente verbale, fra Palermo e Torino è il giovane terzino destro Darmian, che in granata sta facendo bene. Il cartellino del ragazzo appartiene al Milan e al Palermo, lo scorso anno vestiva la maglia rosanero e in questa stagione è passato in prestito al Torino. Visto che Darmian ha un buon rendimento è pacifico che il Torino cerchi di trattenerlo in ogni modo, però il regolamento parla chiaro: una società che riceve in prestito un calciatore che è in comproprietà fra altre due società non può stipulare accordi scritti, che sono gli unici che hanno un valore, per aggiudicarsi i diritti sul giocatore. Tradotto gli accordi verbali non contano e se anche ci sono possono essere ignorati. Forse, l’ipotesi in questi casi è sempre doverosa, su Darmian vi era un accordo a parole fra l’ex direttore sportivo del Palermo Sogliano e quello del Torino Petrachi per l’acquisizione a fine stagione da parte dei granata della metà appartenente al Palermo del cartellino del giocatore. Ora che Sogliano non è più un dirigente del Palermo le eventuali strette di mano con Petrachi che sancivano delle promesse non valgono più nulla e infatti Zamparini, da navigatissimo uomo d’affari e gran conoscitore del sistema calcio, appena si sono sentiti dei sussurri sull’intenzione del Torino di provare a trattenere Darmian a fine campionato ha fatto subito la voce grossa urlando ai quattro venti che sul ragazzo non c’è alcun accordo fra le due società e che se mai il Torino può comprare la metà del cartellino appartenente al Milan.

Scaricare le colpe dell’“ira” zampariniana su Petrachi reo, secondo il presidente del Palermo, di aver detto che esisteva un accordo con i rosanero su Darmian e di aver “difeso” il suo amico Sogliano, dopo che era finito il rapporto di lavoro con la società del patron Zamparini, sarebbe troppo facile. Zamparini conosce bene le dinamiche del mercato e si porta sempre avanti con il lavoro e sapendo che il valore di Darmian è aumentato e che continuerà a lievitare, se il ragazzo farà bene alle dipendenze di Ventura, pensa già a quanti soldi potrà chiedere al Torino per cederglielo o ad aprire un’asta per darlo al miglior offerente, in ultima ipotesi a riportarlo in rosanero se servisse il prossimo anno al suo allenatore. Petrachi, a prescindere dal fatto che possa o meno aver detto mezza parola di troppo, dovrà essere tutelato dal Torino perché in una buona gestione rientra anche la legittimazione dei propri dipendenti agli occhi dell’opinione pubblica, altrimenti quando sono preposti a svolgere il loro compito non vengono tenuti nella giusta considerazione dagli interlocutori. In più le voci di trattative o non trattative potrebbero andare a turbare i giocatori e di conseguenza avere ripercussioni sulla loro resa in campo.

E si ritorna a bomba sul discorso iniziale ovvero quanto una società è capace di gestirsi. Che il Torino al terzo anno consecutivo in B, che vuol dire minori introiti, abbia allestito una squadra con molti giocatori in comproprietà e prestito è anche capibile, lasciamo perdere le gestioni passate con i tanti errori commessi e guardiamo al futuro. Però quando arriverà il momento di discutere le comproprietà e trasformare i prestiti in acquisti o almeno in comproprietà il Torino dovrà dimostrare di saper agire al meglio, portando a casa i giocatori che gli interessano senza spendere cifre esagerate, ma visto che Cairo non è Paperon de’ Paperoni, quindi non potrà sborsare tanti soldoni per convincere gli altri presidenti a cedergli i giocatori che vuole, dovrà trovare altri argomenti convincenti altrimenti sarà costretto a cercarsi altri giocatori. Il Torino degli attuali giocatori in rosa ha: in comproprietà con diritto di riscatto già prefissato Glik (Palermo); in sola comproprietà Antenucci (Catania), Ebagua (Varese), Stevanovic (Inter) e Verdi (Milan); in prestito con un riscatto prefissato per aprire una comproprietà Basha (Atalanta), Guberti (Roma), Iori (Chievo), Oduamadi (Milan) e Surraco (Udinese); in solo prestito Coppola (Milan) e Darmian (Palermo). In caso di serie A e se il Torino volesse, perché ritiene utile, tenersi tutti o quasi questi giocatori dovrà trattarli per tempo ed essere disposto ad allargare i cordoni della borsa il giusto, se no è certo che le famose fondamenta da gettare per il futuro che sono tanto auspicate da Ventura e tanto gradite ai tifosi anziché di cemento armato saranno di cartapesta.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

Torino, fra prestiti comproprietà e il malus B

Non avere grandi possibilità economiche non è una colpa, ma sicuramente non aiuta. In più, se nel passato si sono commessi errori di valutazione – contratti anche pluriennali a giocatori che si sono rivelati fragili fisicamente e caratterialmente o in saldo o a fine carriera o ancora assenza di clausole che riducano l’ingaggio in serie inferiori – che inevitabilmente  continuano a ripercuotersi nel tempo, la situazione economica si complica ulteriormente. A questo va aggiunto che la permanenza in serie B ostacola l’ingaggio di calciatori che hanno richieste anche da squadre che militano in A. Se poi il tutto si corona con un vivaio che non fornisce elementi alla prima squadra allora il quadro è completo e spiega come mai il Torino, dovendo praticamente rifare la squadra, abbia difficoltà a vincere la concorrenza di altre società, che affrontano il calciomercato potendo comprare i giocatori e non limitandosi a trattare per prestiti o comproprietà.

Che il Torino abbia ben presente quali sono i giocatori che servono e quali caratteristiche devono avere è fuor di dubbio e non si discute, ma tra il volere e il potere c’è un abisso. Negli ultimi anni sempre più il calciomercato, in generale, si fa con pochissime squadre che possono veramente spendere cifre consistenti. Esiste poi un gruppetto di altre società che con grande abilità ha costruito, ovviamente investendoci del denaro, una rete di osservatori che segnalano i talenti emergenti, che di conseguenza vengono comprati a poco e poi valorizzati per rivenderli a cifre alle volte buone, e in alcuni casi molto molto buone, così da poter reinvestire il gruzzolo per rafforzare la rosa e continuare a scovare nuovi giocatori. Infine c’è una pletora di società che vivacchia non potendo andare oltre ai prestiti e alle comproprietà  e al massimo all’acquisto di qualche calciatore, che o proviene da serie inferiori o vuole rilanciarsi dopo infortuni o stagioni non proprio brillanti.

Sedersi a un tavolo per trattare acquisti senza avere la disponibilità economica per convincere la controparte è impresa a dir poco titanica. Per questo il Torino, al momento, non è andato oltre all’ingaggio del nuovo allenatore e di Ebagua e Antenucci, oltre a Stevanovic. Forse avrebbe dovuto subito vendere Ogbonna per fare cassa e abbassare le pretese per Bianchi, incamerando così qualche altro soldino e in più risparmiando sull’ingaggio del capitano, per far si che il forziere societario disponesse di un budget maggiore per allestire la squadra. Però questo scenario, indubbiamente doloroso, si scontra con la volontà delle altre società interessate a questi due giocatori granata che non hanno alcuna fretta di concludere le trattative, ben sapendo di poterlo fare più avanti quando il Torino, pressato dal passare del tempo, sarà costretto a chiedere meno o ad accettare contropartite tecniche, che servono a far abbassare i costi. Certo la situazione del Torino è quella del cane che si morde la coda, ma uscire dal vortice nel quale si è ficcato è quasi impossibile.

Gli obiettivi per dare a Ventura una squadra con un ossatura formata per l’inizio del ritiro del prossimo 15 luglio, ovviamente, sono sempre gli stessi: un portiere, due difensori, tre centrocampisti e due esterni. Incrociare le dita e sperare che le società che hanno rose con molti elementi preferiscano vendere al Torino e che i giocatori e i loro procuratori facciano prevalere la possibilità di giocarsi, fin dall’inizio della preparazione estiva, un posto da titolare all’avere il portafoglio pieno, ma rischiare la panchina o peggio la tribuna per tutto il campionato. Staremo a vedere.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

Cagliari: settimana decisiva, in ballo prestiti e comproprietà

Inizia per il Cagliari una settimana decisiva. Tra prestiti e comproprietà la rosa rossoblù avrà, entro il 24 giugno, una fisionomia ben definita. Dal 20 al 22 giugno è possibile infatti esercitare le opzioni sui relativi contratti, mentre dal 23 al 25 c’è tempo per le contro opzioni. Entro le 19 del 24 giugno scadono invece i termini per trovare un accordo sulla risoluzione delle comproprietà. In caso di mancato accordo, si procede all’apertura delle buste. Insomma, il punto nevralgico del mercato del Cagliari si gioca in pochi giorni. Se i rossoblu dovessero riscattare Acquafresca, Astori, Missiroli e Perico, avendo in prestito Pasquato dalla Juve nell’operazione Matri, potrebbero concentrarsi da qui a fine agosto su un lavoro di limatura della rosa, senza dover compiere grosse operazioni, considerato anche l’acquisto di El Kabir.

ACQUAFRESCA – Il primo nodo da sciogliere per Cellino e Marroccu sarà quello relativo al riscatto di Robert Acquafresca. Le opzioni di riscatto possono essere esercitate tra il 20 e il 22 giugno. Il Cagliari potrebbe esercitare il diritto di riscatto sull’intero cartellino del bomber rossoblu. L’estate scorsa Acquafresca aveva raggiunto l’Isola in prestito oneroso (circa 2 mln di euro), con riscatto del cartellino fissato intorno ai 6 mln. Cellino cercherà fino all’ultimo di limare l’ammontare del riscatto, cercando di ottenere uno sconto da Preziosi. Ma dato che anche il presidente ligure è poco avvezzo agli sconti, il futuro di Acquafresca rimarrà in bilico fino a mercoledì sera.

MISSIROLI, PERICO E LANER – Entro lo stesso termine il Cagliari dovrà anche risolvere le posizioni di Missiroli, Perico e Laner. Tutti e tre sono arrivati in Sardegna con la formula del prestito con diritto di riscatto sulla comproprietà. Difficile che Cellino eserciti l’opzione su Laner, mentre è assai probabile che verranno riscattati sia Missiroli che Perico. Il primo, richiesto da Atzori per riportare subito la Sampdoria in A, ha dimostrato di avere enormi potenzialità. Sarebbe difficile ottenere un rinnovo del prestito dalla Reggina, sebbene Cellino abbia abbozzato un discorso con Foti. Più probabile che si decida di esercitare l’opzione acquisendone così la metà del cartellino. La stessa opzione verrà esercitata con alte probabilità anche per quanto riguarda Perico, autore di un discreto campionato. Versando 500 mila euro nelle casse dell’Albinoleffe, il terzino destro sarà per metà di proprietà del Cagliari.

MATRI – Sempre entro mercoledì scade l’opzione per il riscatto del cartellino di Matri da parte della Juventus. 15,5 mln la cifra che Marotta dovrebbe versare nelle casse del Cagliari. Il dg juventino vorrebbe uno sconto che Cellino non concederà, e proverà dunque ad ammortizzare la spesa inserendo delle contropartite tecniche. L’unico giovane juventino che ha importanti chance di approdare in rossoblu è però Pasquato, che sarebbe utile come alternativa a Cossu. Poche possibilità per Marrone, zero per Immobile. Cellino e Marotta dovrebbero incontrarsi nella giornata di domani, e a quel punto tutto dovrebbe essere più chiaro.

ASTORI – E’ il caso più spinoso. Fino a qualche giorno fa la scelta più probabile pareva essere il rinnovo della comproprietà, ma, negli ultimi giorni, la volontà del Milan di riscattare il difensore si è fatta più forte. Allegri lo vorrebbe con se a Milano, ma la presenza in rosa di Thiago Silva, Nesta e Mexes, oltre che di Yepes e Bonera, potrebbe limitare eccessivamente l’utilizzo di un giovane che sa di potersi giocare le sue chance di disputare gli Europei con la Nazionale. Cellino e Galliani ne discuteranno, se entro la sera del 24 non troveranno un accordo, saranno decisive le buste, con il Milan che sarebbe avvantaggiato per un’ovvia disparità di possibilità economiche.

I GIOVANI SPARSI PER L’ITALIA – Non solo i big. In questa sessione di mercato ballano anche tante comproprietà che il Cagliari deve risolvere e che riguardano i suoi giovani migliori, sparsi in giro per l’Italia nei vari campionati professionistici. Le punte di diamante sono Cocco e Sau. Il primo ha messo a segno 5 gol in 28 presenze con la maglia dell’Albinoleffe in B, contribuendo, nonostante un infortunio, alla salvezza della squadra di Mondonico. Il secondo è stato mattatore nel Foggia di Zeman, mettendo a segno ben 20 reti e rivelandosi abile non solo nella conclusione a rete ma anche nell’assist. La permanenza di Cocco a Bergamo potrebbe consentire di avere uno sconto sul riscatto di Perico dall’Albinoleffe, mentre Sau dovrebbe essere riscattato, nonostante la resistenza del Foggia e del suo vulcanico presidente Casillo. Sulle sue tracce c’è già il Pescara che, qualora scegliesse Zeman per la panchina, vorrebbe accontentare il tecnico portando in Abruzzo il suo bomber pupillo. Sarebbe l’occasione per testare le capacità del giovane anche in B. La altre comproprietà riguardano Burrai, per il quale si potrebbe andare alle buste con il Foggia, Mancosu, che sarà riscattato dal Siracusa, Bodano, già riscattato dal Gavorrano e infine Vigorito, Verachi e Cotza, rispettivamente in comproprietà con Carrarese, San Marino e Villacidrese. Tutti e tre dovrebbero essere riscattati ma saranno solo di passaggio a Cagliari, perchè verranno mandati nuovamente a fare esperienza altrove.

[Niccolò Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]

Giugliano – Messina 2-2: pareggio in rimonta per i siciliani

Giugliano Messina cronaca diretta live risultato in tempo reale

La partita Giugliano – Messina di mercoledì 1 febbraio 2023 in diretta: sotto dei gol di Salvemini e Rondinella, trovano il pari con Balde e Berto

VICENZA – Mercoledì 1 febbraio 2023, alle ore 14:30, in campo Calcio Giugliano e Messina, partita valida per la 25a giornata del girone C del campionato di Serie C 2022/2023. Le squadre si ritrovano dopo la gara d’andata conclusa a favore de siciliani per 1-0 grazie a una rete di Curiale in avvio di secondo tempo. In classifica le due squadre lottano per differenti obiettivi con i campani che sono in serie positiva da 4 turni e con il successo esterno con la Turris si sono rilanciati. Bene anche i giallorossi che non perdono da 4 turni e dopo tre successi consecutivi hanno strappato un punto prezioso tra le mura amiche contro la capolista Catanzaro. In conferenza stampa ha messo in guardia il tecnico Di Napoli circa il valore dell’avversario: “Affrontiamo la squadra più in forma del torneo. Sarà una sfida complicata ma siamo pronti, a questo punto del campionato non esistono gare facili”.

Il pronostico resta a vantaggio del Giugliano che è quotato a 1.78 mentre il pareggio a 3.35 e la sconfitta a 4.00. Tra le novità di mercato del club siciliano ricordiamo l’acquisto di Antonio Ragusa, considerata la ciliegina sulla torta del mercato di gennaio e fortemente voluto dal presidente Sciotto. Ricordiamo anche l’ingaggio dell’attaccante Pasqualino Ortisi sempre nella giornata di ieri. Dall’altra parte il mercato ha regalato il difensore Gianmarco Mesisca dalla Gelbison e lo scambio di prestiti tra La Monica e Noccioli. Il match sarà diretto dall’arbitro Antonio Di Reda di Molfetta coadiuvato dagli assistenti Andrea Maria Masciale di Molfetta e Ilario Montanelli di Lecco; quarto ufficiale Matteo Centi di Terni. Formazioni ufficiali a partire dalle 13.30 circa quindi spazio alla diretta con i fatti salienti dell’incontro.

Tabellino

GIUGLIANO: Sassi J., Biasiol E., Ceparano G. (dal 33′ st Felippe Martello L.), Gladestony, Iglio G. (dal 8′ st De Rosa R.), Oyewale S. (dal 19′ st Di Dio F.), Piovaccari F. (dal 34′ st Sorrentino L.), Poziello C., Rondinella G., Salvemini F., Scognamiglio G.. A disposizione: Coprean R., Viscovo A., Ciuferri F.,  De Rosa R., Di Dio F., Eyango S., Felici M., Felippe Martello L., Gomez O., La Monica G., Poziello R., Salah B., Sorrentino L., Zullo W.

ACR MESSINA: Fumagalli E., Balde I., Berto G., Celesia C. (dal 32′ st Iannone C.), Ferrara M., Ferrini M., Konate A. (dal 1′ st Versienti L.), Kragl O. (dal 32′ st Grillo P.), Mallamo A., Marino R. (dal 2′ st Fofana L.), Perez L. (dal 44′ st Zuppel D.). A disposizione: Lewandowski M., Balde H., Curiale D., Fiorani M., Fofana L., Grillo P., Iannone C.,  Trasciani D., Versienti L., Zuppel D.

Reti: al 22′ pt Salvemini F. (Giugliano) , al 38′ pt Rondinella G. (Giugliano) al 41′ pt Balde I. (ACR Messina) , al 11′ st Berto G. (ACR Messina) .

Ammonizioni: al 32′ pt Ceparano G. (Giugliano), al 27′ st Poziello C. (Giugliano), al 40′ st Eyango S. (Giugliano), al 45’+3 st Scognamiglio G. (Giugliano) al 37′ pt Celesia C. (ACR Messina), al 20′ st Versienti L. (ACR Messina), al 29′ st Fofana L. (ACR Messina).

Formazioni ufficiali della partita

GIUGLIANO (3-5-2): Sassi; Biasol, Scognamiglio, Zullo; Di Dio, Felippe, Gladestony, Ceprano, Oyewale; Piovaccari, Salvemini. A disposizione: Viscovo, Coprean, Poziello, Scanagatta, Rondinella, De Rosa, Iglio, Ciufferi, Gomez, Eyongo, Basha, La Monica. Allenatore:  Di Napoli.

MESSINA (4-2-3-1): Fumagalli; H. Baldé, Ferrara, Berto, Celesia; Mallamo, Fofana; Fiorani, I.Balde, Kragl; Perez. A disposizione: Lewandowski, Ferrini, Trasciani, Versienti, Grillo, Konate, Marino, Napoletano, Curiale, Iannone, Zuppel. Allenatore: Raciti.

I convocati del Giugliano

Portieri: Viscovo, Sassi, Rob Coprean.
Difensori: Poziello Ciro, Oyewale, Zullo, Biasiol, Rondinella, Scognamiglio.
Centrocampisti: Ceparano, Felippe, De Rosa, Gladestony, Iglio, Poziello Raffaele, Ciuferri, Gomez, Di Dio, Eyango.
Attaccanti: Salvemini, Piovaccari, Basha, Sorrentino, Felici.
Indisponibili: Siamatas, Berman, De Francesco, Ghisolfi, Aruta, De Lucia, Rizzo.

I convocati del Messina

Portieri: 30. Ermanno Fumagalli; 22. Michal Lewandowski;

Difensori: 3. Helder Baldè; 5. Gabriele Berto; 15. Manuel Ferrini; 18. Michele Ferrara; 23. Daniele Trasciani; 16. Christian Celesia; 27. Leandro Versienti

Centrocampisti: 28. Marco Fiorani; 6. Lamine Fofana; 14. Amara Konate; 69. Oliver Kragl; 75. Andrea Mallamo; 4. Roberto Marino; 16. Paolo Napoletano

Attaccanti: 10. Ibourahima Balde; 11. Davis Curiale; 7. Paolo Grillo; 8. Carmine Iannone; 31. Leonardo Perez; 9. Diego Zuppel.

Le probabili formazioni di Giugliano – Messina

GIUGLIANO (3-5-2): Sassi; Biasol, Scognamiglio, Zullo; Di Dio, Felippe, Gladestony, Ceparano, Oyewale; Piovaccari, Salvemini. Allenatore:  Di Napoli.

MESSINA (4-2-3-1): Fumagalli; H.Baldé, Ferrara, Berto, Versienti; Mallamo, Fofana; Fiorani, Ibourahima Baldé, Kragl; Perez. Allenatore: Raciti.

Dove vedere la partita in TV e streaming

Il match Giugliano – Messina , valido per la giornata 25a del gruppo A del campionato di Serie C, verrà trasmesso in diretta su Eleven Sports: potrà essere seguita previa sottoscrizione di un abbonamento, mensile o stagionale a seconda del pacchetto scelto, che consente la visione di tutte le partite del campionato di Serie C e della Coppa Italia di Serie C. Gara visibile anche su DAZN. Per gli utenti Sky potranno seguire le azioni salienti all’interno della trasmissione Diretta Gol su Sky Sport 252 e streaming su NOW con telecronaca di Manuel Favia.

Calciomercato Serie A, notizie di oggi 30 gennaio 2023: Roma, ecco Llorente

calciomercato lunedì

I giallorossi si assicurano il difensore spagnolo, Vina verso la Premier. Milan, si prova per Osorio. Fiorentina, assalto per Sabiri. Torino, Lukic ad un passo del Fulham

MILANO – Mancano poco più di 24 ore alla chiusura di questa sessione invernale di mercato, con le società di Serie A che si stanno affrettando per concludere al meglio le varie trattative in corso. La Roma ha praticamente chiuso con il Leeds per il difensore spagnolo, Diego Llorente, innesto duttile e di qualità. L’arrivo in giallorosso di Llorente, libera Vina, pronto a trasferirsi al Bournemouth. A proposito di Bournemouth, il club inglese avrebbe in pugno Zaniolo, ma il centrocampista giallorosso non gradisce la destinazione. Il rischio concreto, può essere rappresentato dal fatto che la Roma lasci fuori il giocatore spezzino fino al termine della stagione. Il Milan è il club che piace a Zaniolo, anche se al momento i rossoneri si sono tirati fuori dalla corsa. L’obiettivo del Milan è il giovane attaccante cileno, Dario Osorio, in forza all’Universidad de Chile. La società milanista ha alzato l’offerta a 5 milioni di euro, per un prospetto che piace a Maldini e Massara.

In casa Fiorentina, si vuole provare il tutto per tutto per Sabiri della Sampdoria. Tra i viola regna l’ottimismo per assicurarsi il centrocampista marocchino. Torino e Fulham, sono vicini ad un’intesa per il trasferimento di Lukic in Inghilterra. L’arrivo di Ilic, obbliga i granata a liberare il centrocampista croato, incassando da questa cessione una cifra intorno ai 10 milioni. Dall’Inghilterra si parla di un interessamento da parte dell’Inter nei confronti di Maguire, centrale difensivo del Manchester United. Notizie che non ha trovato riscontri in Italia.

I nerazzurri sono alla ricerca del sostituto di Skriniar, riteniamo però molto difficile che il difensore inglese possa essere uno dei papabili. La Sampdoria, dopo essersi assicurata Cuisance dal Venezia, prova per Botheim della Salernitana. La società campana ad un passo da Jovan Cabral, ai saluti Valencia. Sassuolo e Bologna, pare abbiano raggiunto un’intesa per uno scambio di prestiti che vede coinvolti Kyiriakopoulos e Vignato. Udinese, preso lo svincolato Thauvin, mentre Makengo è vicinissimo al Lorient. Empoli, in pressing per Piccoli. Lecce, ufficializzato l’arrivo in prestito dall’Union Berlino del difensore Mathis Bruns. Il giovane difensore approda in Salento, in prestito con diritto di riscatto. Ufficiale anche Shomurodov allo Spezia.