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2009-01-31

Zerocinquantuno intervista in esclusiva Gianfranco Civolani


Gianfranco Civolani, è “il giornalista” per eccellenza della Bologna sportiva, un punto di riferimento e un vanto per la città. Laureato in Giurisprudenza, ha scritto per i quotidiani Tuttosport e ancora oggi collabora con Stadio-Corriere dello sport. Opinionista della trasmissione sportiva “Il pallone nel 7” in onda su è-tv. Conduce su Radio Nettuno tre appuntamenti settimanali: “lui e lei” con Sabrina Orlandi, “Civolandia” con Oddone Nordio e "Dopopartita rossoblu" con Rita Mandini. Autore di diversi libri (l'ultimo "A Nev Iork"), grande tifoso del Bologna e della Virtus Basket, per tutti è il mitico “Civ”.

Il Bologna festeggia quest’anno il Centenario. Quali sono, a suo avviso, il momento più alto e quello più basso della storia rossoblù?

Il momento più alto è legato agli anni Trenta, quando il Bologna riusciva a vincere Scudetti e Coppe dei Campioni. In quel periodo il Bologna ha vinto tre scudetti e due Coppe Campioni, oltre ad un torneo di Parigi. I momenti più bassi sono legati alla serie C, dove il Bologna è stato un paio di volte.

Qual è secondo lei il più grande allenatore di tutti i tempi? C’è Bernardini al primo posto di questa particolare classifica, o c’è qualcun altro prima di lui?

I migliori allenatori del Bologna sono stati due danubiani, Felsner e Weisz. Con loro sono stati vinti 6 scudetti. Poi viene Bernardini, al terzo posto.

Quali sono stati i giocatori migliori del Bologna e quelli che invece hanno deluso le aspettative?

I migliori giocatori del Bologna rispondono ai nomi di Angelo Schiavio e Giacomo Bulgarelli, il primo nel periodo anteguerra e il secondo nel dopoguerra. Certo nella storia centenaria rossoblù ci sono stati anche dei flop. Ad esempio negli anni Ottanta è arrivato Geovani, pagatissimo e referenziatissimo perché era un giocatore della Nazionale brasiliana. Fu un cosiddetto flop.

Veniamo ai giorni d’oggi. Qual è il suo giudizio sui primi mesi di gestione Menarini?

Sono persone molto perbene, vogliose, cercano di fare del loro meglio. Credo che andranno giudicati più avanti. Certo hanno portato Mihajlovic, che è stata una scelta azzeccata, e hanno fatto un sacrificio economico per Osvaldo. Mi sembra che abbiano intenzioni di fare del loro meglio.

Cosa ha portato Mihajlovic che Arrigoni invece non riusciva a dare?

Mihajlovic ha tutta un’altra storia, ha giocato in grandi club, ha conosciuto tanti campioni. Ha portato temperamento, ha dato autostima, sta facendo valere la competenza maturata in tanti anni di alte frequentazioni

Il Bologna ha ottenuto contro l’Atalanta una vittoria importante per la classifica, ma il ciclo di partite di ferro è appena iniziato. Come vede il cammino del Bologna in ottica salvezza?

In ottica salvezza la situazione è migliorata anche perché le dirette concorrenti hanno pareggiato tra loro. Virtualmente, il Bologna è ampiamente salvo. A Bergamo sono stati ottenuti tre punti d’oro e forse neppure tutti meritati perché il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Ma se anche avesse pareggiato, il Bologna avrebbe comunque dimostrato di potersela giocare con tante squadre.

Il Bologna ha subito domenica scorsa quattro reti dal Milan, mentre mercoledì contro l’Atalanta la porta di Antonioli è rimasta inviolata. Secondo lei come sta la difesa rossoblù?

La partita contro il Milan fa storia a sé. I rossoneri sono la squadra più brillante, non dico la più forte, ma certamente la più brillante sì. E i rossoblù si sono ritrovati ad affrontarla in 10. Diversa la dimensione a Bergamo. Se la difesa migliora e se ogni tanto riesce a non prendere gol, allora si può ambire ad una classifica più che decorosa.

E’ ipotizzabile l’arrivo di un nuovo centrocampista? E in questo caso, non si rischia di ingolfare un settore in cui ci sono già diversi giocatori?

Non credo che arriverà un altro centrocampista, è già arrivato Mutarelli. Forse potrebbe arrivare un difensore in più. Al momento dei nuovi arrivati ce n’è uno che giocherà, Osvaldo ed uno che finirà per "giocare quando starà meglio, Mutarelli.

Mercoledì sera a Bergamo c’è stato il debutto del nuovo acquisto Osvaldo. Che voto dà alla sua prestazione? 6+: promettente

Il commissario tecnico Marcello Lippi a suo avviso chiamerà Marco Di Vaio in Nazionale?

Difficile, c’è troppa concorrenza e Di Vaio ha una certa età, anche se certo potrebbe essere onorato da una convocazione. Lui tra l’altro alla Nazionale ha già dato parecchio, credo che ora si possa accontentare di dare tutto per il Bologna.

Lei è autore di diversi libri. L’ultimo è “A Nev Iork”. Com’è nata l’idea di scrivere questo libro e come sta andando?

Il libro sta andando davvero bene. L’idea è nata perché io sono stato tante volte in America e mi erano rimaste ancora tante cose da dire che non avevo ancora detto. Oggi non è più così perché basta prendere il biglietto e si può andare in America, ma negli anni Quaranta e Cinquanta c’era il grande sogno americano. C’ho messo dunque questo, oltre alle mie esperienze. Sono andato negli Stati Uniti quasi sempre per lavoro e per seguire basket e pugilato. E’ un libro che mi sono divertito a scrivere e, va sottolineato, si tratta di tutte cose vere e non inventate.
|di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 2608 volte


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