Juventus, Napoli, Udinese, Genoa e, se vogliamo estremizzare, anche Milan. Sono tutte quelle squadre i cui sogni di gloria sono probabilmente già svaniti all’alba, vedendosi già alle prese con un destino non proprio intenzionato a troncare col passato recente o remoto che sia. Così la Juventus di Ranieri esce ridimensionata nelle proprie ambizioni dopo il derby d’Italia che la proietta addirittura a 6 punti dai nerazzurri. I bianconeri hanno dato vita ad una partita a tratti ingessata, e se Del Piero non gira a dovere (complice una direzione arbitrale troppo permissiva per chi attentava alle sue gambe), l’unico comunque a sfiorare il gol, ecco che la disfatta è assicurata. L’Inter è parsa impenetrabile in difesa e devastante nelle ripartenze, e solo grazie ad un Ibrahimovic… magnanimo in fase conclusiva l’incontro non ha assunto un passivo umiliante per le zebre apparse più che mai mansuete specie in zona gol. Muntari castiga il team bianconero quando il match stava avviandosi verso uno 0-0 bugiardo. La Juve era reduce da 5 vittorie consecutive in A inframmezzate dal doppio trionfo col Real in Champions. Sembrava un team trasformato, lontano parente di quello offuscato che ci aveva esacerbato nelle prime battute stagionali. Certo non è una sconfitta rimediata per lo più in casa di un super team a rimettere in discussione tutte le belle parole riservatele quando non sbagliava un colpo. Tuttavia mostrare una certa continuità di rendimento non guasterebbe se si aspira allo Scudetto senza mezzi termini. Così come è il caso del Milan che non perde occasione di rimettersi in discussione non appena si ritrova ad esibirsi fuori dalle mura amiche. Il 2-2 di Torino ne è l’emblema, e non vengano a dirmi che è merito/demerito dell’arbitro Farina. Il pareggio rossonero è solo… Farina del loro sacco. E poi i piagnistei mal si addicono ad una squadra che fino all’altro ieri si giovava imperterrita di favori arbitrali…imbarazzanti. Perciò meglio tacere… Muoiono definitivamente i sogni tricolori del Napoli che di già non riesce minimamente a tenere il passo del biscione di Morinho. Dapprima le prendono di santa ragione dall’Atalanta in un match apatico per i partenopei. Adesso si fanno raggiungere all’ultimo battito di ciglia da un Cagliari tutt’altro che remissivo. Oramai le prodezze di Hamsik e Lavezzi non sono più sufficienti a far sognare una piazza che già stava rivivendo i bei tempi che furono. Napoli che deve quindi rimboccarsi le maniche e rimandare ulteriormente i piani scudetto. Testa in giù anche per Lazio e Genoa che ieri si sono annullate a vicenda dopo aver giocato a viso aperto per 90 minuti. Crolla l’Udinese, troppo arrendevole al cospetto di una Fiorentina dalle mille risorse. Si risolleva più che mai la Sampdoria trascinata da un Cassano straripante, mentre dà addio alla crisi la Roma di Totti-gol. Questa infatti è stata altresì la domenica dei fuoriclasse. Quasi nessuno ha toppato, per un torneo che ne promette davvero delle belle. |di Albertosig| - articolo letto 213 volte