La flessione del Napoli: un solo punto in due partite. Ma con un po' di concentrazione in più...
La premessa è obbligatoria. Criticare una squadra che è terza in classifica, dopo tredici giornate di campionato, sarebbe da folli. Soprattutto considerando che il Napoli, in questo momento, sta andando bel al di là del suo obbiettivo stagionale.
I numeri, che nel calcio non mentono mai, dicono però che gli azzurri hanno racimolato un solo punto nelle ultime due partite. Un bottino che più magro non si può. E con la trasferta di Milano all'orizzonte, questo il vero guaio. Una partita, quella di domenica con l'Inter, che rischia di acuire un periodo di flessione che sembra iniziato nella gara di Bergamo. Alcune avvisaglie, per la verità, si erano intraviste già nella vittoriosa partita con la Sampdoria. Non aveva giocato bene il Napoli, ma nel paese in cui vige il culto della vittoria, in pochi avevano badato a qualche aspetto che non aveva convinto. Lavezzi innanzitutto. Da qualche partita il funambolo argentino sembra aver perso un pò di smalto. Lo si vede dagli scatti in velocità, non fulminei come prima, ma soprattutto dal suo modo di giocare, di collocarsi in campo. Il Pocho sembra cercare troppo raramente la profondità, preferendo arretrare il suo raggio d'azione a dispetto delle sue caratteristiche, che fanno di lui un attaccante micidiale negli ultimi trenta metri: se parte troppo arretrato, il suo gioco nè risente. A questo disservizio tattico di Lavezzi, si aggiunge poi un'opacità generale che sembra aver colpito parte della squadra. Blasi non è il solito guerriero, Gargano recupera decine di palloni per perderne altrettanti, Contini non sembra attento come qualche domenica fa. Il punto però è proprio questo: pur non essendo in un periodo di forma stratosferico, nelle ultime due gare il Napoli era quasi riuscito a portare a termine il suo lavoro. Il pareggio di Bergamo e la vittoria con il Cagliari sono tre punti lasciati per strada per colpa di errori di concentrazione e un pizzico di sfortuna: l'autorete di Gargano sul calcio di punizione di Manfredini, e l'autostrada spianata a Jeda in occasione della rete di Conti. Insomma, parlare del tanto paventato calo fisico va bene. Ma è davvero solo questo ad aver causato quelli che ci auguriamo siano solo incidenti di percorso? Probabilmente no. Sebbene il calo ci sia, e sia più vistoso in alcuni giocatori rispetto ad altri, gli azzurri sono stati ad un soffio dall'ottenere un punto con l'Atalanta e tre con il Cagliari. Perchè tecnicamente il Napoli è superiore a queste due squadre. E domenica va a far visita all'Inter di Mourinho, che solo il Genoa di Gasperini ha saputo fermare a San Siro. Risultato già scritto? Forse si, forse no. Ma è in questo momento che bisogna saper soffrire, stringere i denti e limitare i danni. Poi, e di questo siamo certi, il Napoli tornerà a strabiliare. |di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 176 volte