APPIANO GENTILE - Questa la seconda sintesi della conferenza stampa di José Mourinho in vista di Inter-Genoa, gara valida per gli ottavi di finale della Tim 2008-2009, in programma allo stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro a Milano (ore 21).
Mourinho: è il caso che l'Inter pensi a un grande attaccante? Milito sarebbe la soluzione giusta?
"Non parlo di queste cose perchè non cambio quello che ho già detto. Penso che continueremo a essere gli stessi per il resto della stagione, magari con qualche cambio nella lista Champions perchè ho la possibilità di farlo prima della seconda fase entro il 31 gennaio. Ma sarà una scelta tra di noi, non un cambio con un altro giocatore che viene. Ma è anche vero che finchè il mercato è aperto e la porta, come ho già detto, è aperta in due sensi: qualcuno può arrivare e qualcuno può uscire. Non si può dire nulla di certo sino che la porta del mercato chiuderà il 31 gennaio".
L'Inter ha sì pareggiato con il Cagliari, ma nello stesso tempo la Juventus ha vinto con fatica contro il Siena e il MIlan ha pareggiato a Roma. Tutti gli occhi, però, erano puntati sull'Inter...
"Per me non è un problema. Il nostro pareggio, in una gara nella quale l'Inter deve vincere, può capitare, ma non è un dramma. Il risultato tra Roma e Milan è abbastanza normale perchè è un pareggio tra due grandi squadre. La vittoria con difficoltà della Juventus contro il Siena, anche se non ho visto la partita e quindi mi fido di quello che mi dite, è abbastanza normale in questo campionato dove è difficile avere una gara facile risolta in modo semplice. Avevamo sei punti di vantaggio, ora ne abbiamo quattro. Settimana prossima potrebbero essere uno o sette. Questo è il campionato. In Spagna può essere diverso perchè il Barcellona vince sempre mentre le altre pareggiano o perdono, per questo c'è una differenza significativa. Invece in Italia, Germania, Inghilterra e Portogallo è più o meno uguale per tutti".
A una giornata dalla fine del girone di andata, ha la sensazione che sia la Juventus la vera rivale per lo scudetto?
"Penso che il Milan sia ancora in corsa per lo scudetto, l'ho già detto settimana scorsa. Siamo tutti e tre lì, le squadre di grande qualità. Anche il Genoa sta facendo benissimo, ma credo che sarà una corsa tra di noi".
Può fare un punto della situazione sull'infermeria. Vieira, ad esempio, potrà essere in campo a Bergamo? Come stanno Cordoba e Stankovic?
"Vieira sarà fuori al cento per cento. Cordoba e Stankovic migliorano e pensiamo che saranno disponibili, Patrick invece no. Perchè sono pessimista sul francese? Io giudico il calciatore con il dipartimento medico per capire quando potrà tornare, aspetto che mi dicano loro se il giocatore può tornare ad allenarsi in gruppo oppure se deve fare un differenziato. Questo è il mio modo di giudicare se è vicino a giocare o meno. Ora Patrick sta lavorando con i preparatori, non sarà con la squadra domani che è martedì e quindi è impossibile ce la faccia per domenica".
La Juve ha accorciato in classifica, ora fa un po' più paura?
"Non ho paura, ho due cani: uno piccolo e uno grande... ".
Tanti attaccanti accostati all'Inter, quanto piace Antonio Cassano a José Mourinho?
"Mi piace".
Che cosa si aspetta domani sera da Adriano?
"Che possa fare un buon lavoro. È tornato dal Brasile, dopo tanto tempo che non si allenava. Ovviamente non potrà giocare per 90' : abbiamo già parlato insieme e devo ancora decidere se partirà dalla panchina o entrerà dall'inizio. Gli ho detto che preferisco 45'-50'-60' alla più alta intensita possibile che più minuti di gioco senza la qualità della quale abbiamo bisogno. Non sarà sicuramente al top, ma sarà in un processo di recupero che potrà portarlo ad un livello del quale abbiamo bisogno".
Ci può dare la formazione? In Tim Cup è tradizione che il tecnico la comunichi prima della gara?
"La mia tradizione è che ho vinto già 4 coppe nazionali senza mai dare la squadra ma confermando solo il portiere e i quattro difensori: quindi vi dico Toldo, Maicon, Burdisso, Samuel e Maxwell".
Diego Armando Maradona domani sarà in tribuna? Riesce a consideralo un collega?
"Maradona è Maradona, non so se è un collega o meno. È sicuramente un allenatore ora, lo guardo come tecnico e come grandissimo giocatore. Lo rispetto tanto, ma non so dire come. Lo considero come un personaggio più che importante nel nostro mondo".
Nel suo futuro, tra dieci, quindici, vent'anni, potrà esserci una nazionale?
"Sì, dopo i sessant'anni. Ma lasciami vivere, allenare e giocare. (ndr.: sorride) Conferenze stampa, tre volte alla settimana, mi piace così tanto...".
Sono arrivate in Italia delle dichiarazioni velenose di Benitez contro Ferguson...
"Sono entrambi il lotta per il campionato, Sono vicini in classifica e, se il Manchester vince i recuperi, andrà in testa. È la loro guerra, anche se non mi piace questa parola. E noi da fuori dobbiamo stare zitti e lasciarli fare il loro lavoro. In questo momento sembra che il duello sia tra loro due, anche se il Chelsea può ancora arrivare. E si avvicina un Manchester-Liverpool che sarà importante. Ho avuto anche io qualche scambio di battute con Ferguson, anche se non in questa direzione. Poi alla fine tutto va a posto".
Per evere così successo da allenatore bisogna avere una vita regolare?
"Dipende dall'allenatore: ci sono quelli con la famiglia e quelli senza, dipende. Un allenatore è come i giocatori o come i giornalisti. L'importante è che uno sia sempre felice per poter fare bene il proprio mestiere. Se non lo si è, il lavoro perde qualità. Se ho qualche problema che mi fa perdere la gioia e la concentrazione, perdo ovviamente qualità. Ognuno deve trovare il proprio equilibrio e la propria felicità, questo serve per lavorare bene. In questo sono felice così e devo dire che sto vivendo un momento molto positivo, sono soddisfatto e per questo lavoro bene". |Ufficio Stampa Inter - Fonte: www.inter.it| - articolo letto 193 volte