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2009-02-22

Milan: la quinta fase


Coda fra le gambe verso obiettivi meno prestigiosi. E oggi arriva il Cagliari.
Dovendo archiviare, con 14 giornate di anticipo, la lotta per lo scudetto, ci siamo prodigati con sollecitudine a mettere in ordine, cronologico ed emotivo, i due terzi del campionato già trascorso. Per farlo nella maniera più sintetica e schematica possibile, abbiamo suddiviso le 24 giornate, consequenziali quanto mutevoli, in quattro distinte fasi.
Fase Buia: La più breve. Circoscritta alle prime due giornate concluse con altrettante sconfitte e zero punti in classifica.
Fase Crescente: Dalla III (Lazio) alla X (Napoli). 8 gare con 7 vittorie (derby compreso) e un pareggio. 22 punti su 24 e primo posto in classifica.
Fase Calante: Dalla XI (Lecce) alla XVI (Juventus). 6 gare con 2 vittorie risicate per 1-0, in casa con Chievo e Catania, 2 pareggi (Lecce e Torino) e 2 suonanti sconfitte (Palermo e Juve). 8 punti contro i 18 della capolista nelle medesime giornate.
Fase Illusoria: Dalla XVII (Udinese) alla XXIV (Inter). 8 gare con 4 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta. 15 punti e l’illusione già svanita.
Sei mesi di prestazioni lunatiche e altalenanti, con salti mozzafiato, ci hanno impedito di mantenere un’andatura costante, costringendoci a entrare, ufficialmente sin da oggi, in quella che sarà la nostra quinta fase della stagione, con obiettivi meno prestigiosi e la coda fra le gambe. Razionalizzare le ambizioni potrebbe anche causare un brusco calo della tensione; un effetto collaterale più insidioso che qualunque avversario. Tenere alta la concentrazione sarà molto dura, più dura di come lo è stato, nelle quattro fasi precedenti, quando era ancora in bella vista la vetta della classifica. Insieme agli effetti collaterali ci saranno anche delle precauzioni da seguire: evitare distrazioni e pettegolezzi che sponsorizzano viaggi nel futuro. Il calcio mercato, con le sue fantomatiche formazioni, è lo spasso preferito di ogni tifoso. Dopo il derby questo sublime esercizio della fantasia si è maggiormente diffuso; tipica alienazione estiva da crisi di astinenza. Restare concentrati sino al termine, sarà più utile che partorire fantasiosi progetti. L’obbligo sarebbe di ripartire per non trascurare almeno quegli obiettivi, minimi indispensabili, per salvare la stagione. Queste le parole di Ancelotti sul delicato passaggio: “E’ un momento importante della stagione per il Milan, abbiamo bisogno di riprendere il giusto cammino in campionato e trovare la tranquillità”. Iscritti al mini torneo di 14 giornate, con altre 4 antagoniste raccolte in 7 punti, ci giocheremo, insieme con loro, i 2 posti utili per l’accesso in Champions. L’impegno europeo, unilaterale al campionato, non sarà più una distrazione ma una motivazione decisiva per andare avanti; vincere la coppa del dio minore sarebbe un traguardo importante, se non altro per aggiungere il diciannovesimo trofeo in bacheca e avere il diritto di disputare la finale di supercoppa. Misurarsi con i campioni d’Europa, potendo portare a quota venti i titoli internazionali vinti, dovrà essere una legittima aspirazione.
Due coppe vinte e una Champions da giocare capovolgerebbero gli esiti stagionali, trasformando un 2009, freddo e amaro, in un’annata da incorniciare. Queste le aspettative della tifoseria che si sposerebbero con gli obiettivi della squadra; per consumare il matrimonio bisognerà, da ora in avanti, giocare con maggiore intensità e concentrazione, altrimenti anche questi traguardi resterebbero irraggiungibili. Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Il Milan visto mercoledì a Brema è il parente povero della squadra che fu. Contro avversari caparbi e determinati la nostra sofferenza aumenta a dismisura. Sottomessi allo strapotere fisico dei tedeschi, non siamo riusciti a fare il nostro gioco e a salvare l’esiguo vantaggio. Il possesso palla, nostro fiore all’occhiello, è un esercizio che non riesce più molto bene. Il presidente non perde mai l’occasione per ribadirlo: “Quando una squadra come la nostra va in vantaggio, dovrebbe nascondere la palla agli avversari, invece noto con dispiacere che non ci riesce". La quinta fase della stagione sarà anche la più delicata e difficile da gestire; gli alti e bassi potrebbero essere fatali e non ci sarebbe più il tempo per recuperare. Stuzzicare lo staff tecnico e i giocatori, incitandoli a usare più pratica e meno teoria, sarà il nostro pane quotidiano. Per un rendimento costante in campionato sarebbe il caso di far ruotare più uomini e dosare meglio le forze; a oggi i soli Kakà, Pato, Ambrosini, Zambrotta e forse Bonera, possiamo reputare indispensabili. sarebbe anche giunto il momento di capire cosa farne di Flamini, Senderos e compagnia bella a fine maggio; farli giocare di più potrebbe essere utile e dilettevole, per definire, una volta per tutte, il loro valore e pianificare con più cognizione il nostro futuro. I senatori e i passeggiatori saranno più utili in coppa Uefa, dove le sfide dentro o fuori saranno più agognate e alla nostra portata. Incontrare oggi il Cagliari sarà un banco di prova per testare le energie fisiche e psichiche del gruppo. Così ieri Ancelotti presentava la sfida: “Il Cagliari è un’ottima squadra. Quella di domani sarà una partita delicata, da prendere per il verso giusto. Temiamo la forza dell’avversario. Il Cagliari verrà a giocarsi la partita a viso aperto”. Se escludiamo le 5 giornate iniziali concluse a 0 punti, gli attuali 37 punti in classifica ci dicono che i sardi viaggiano a una media migliore della nostra. Nelle ultime 6 giornate hanno totalizzato 15 punti, 2 in più della capolista e 4 più di noi. E’ trascorso più di un mese dalla nostra ultima vittoria in casa: 17 gennaio, nel Kakà day, contro la Fiorentina. Cominciare la quinta fase con una vittoria è più che auspicabile; le vittorie di ieri, di Juve e Roma, questo risultato ci obbligano a pretenderlo. Per gli scaramantici: anche se abbiamo appena 4 punti in più dello scorso anno, quinta fase non significa quinto posto, pur essendo, anche questa volta, il traguardo maledettamente più facile da raggiungere.
|di Giacomo Chillè - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 206 volte


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