Ed eccoci qui a commentare la terza sconfitta consecutiva, la quinta delle ultime sei gare, di un finale di campionato che poteva segnare la storia di questa società, scrivendo nuovi record, e regalare soddisfazioni ad un pubblico abituato a soffrire, sempre.
Ecco che la tranquillità, eccessiva, viene scossa dai fischi di un pubblico presente, sempre, in ogni momento, che sanno come una secchiata d'acqua a chi, sdraiato su un lettino, si lascia teneramente colpire dai raggi del sole.
PRO - E' stato un campionato sereno, sopra le aspettative e sicuramente migliore rispetto agli altri anni, solo che in molti cominciano ad avere la sensazione che si stia rovinando un anno fantastico a causa di un'eccessiva tranquillità.
Questo finale di campionato, però, sta dando la possibilità di poter valutare chi possa tornare utile per il futuro e, se su Kosicky, Izco e Llama cominciano a scarseggiare le speranze, è senza dubbio Fabio Sciacca, fresco di convocazione nella nazionale under 20, la piacevole sorpresa di questa parte finale della stagione. Nel suo tardivo ingresso in campo contro la Fiorentina ha, insieme a Paolucci, dato una marcia in più, un po' di verve, ad una squadra piatta come quella vista nella prima frazione, eccezion fatta per l'unica palla gol clamorosamente fallita. Poi l'errore nel finale servirà ad imparare, fortunatamente siamo tranquilli e non gli peserà tanto.
CONTRO - Non si voleva certo imitare l'Udinese, con cui si è stati spesso appaiati con i punti e che adesso è ad un passo dalla Europa League, ma si voleva vedere sempre la migliore squadra, il miglior Catania, battersi ed onorare quella maglia che i tifosi amano alla follia, prendendo la Sampdoria affrontata qualche anno fa come esempio.
“Salviamoci e poi ci divertiamo” s'era detto quando qualcuno cominciava frettolosamente a parlare d'Europa, ma finora sono state le avversarie a divertirsi giocando contro di noi. E così vanno svanendo anche i sogni colorati d'azzurro che qualche giocatore faceva nel periodo in cui tutto girava senza quella tranquillità di troppo.
La settimana di lavoro è iniziata anticipatamente lunedì visto l'impegno di sabato contro la Roma, voci di mercato girano intorno a giocatori e tecnico ma a mettere un po' di ordine ci ha pensato il presidente in persona facendo visita alla squadra nella giornata di martedì. C'è un campionato da portare al termine prima di pensare al futuro, ci sono quelle famose soddisfazioni da doversi prendere, c'è un stagione e una maglia da onorare.
Onore, mai termine così appropriato può essere accostato a questa partita. In palio una rivalità che va inasprendosi partita dopo partita, dichiarazione dopo dichiarazione. Tre punti fondamentali per il futuro della Roma o per deprezzarne il domani che senza Europa significherebbe zero investimenti che sommati ai debiti costruirebbero un vero e proprio “fallimento”.
Occasione ghiotta per rispondere sul campo a quelle dichiarazioni che di anno in anno non fanno altro che alimentare in noi il desiderio di vederli fallire, sebbene lo sarebbero già da anni, ma questa è l'opportunità per darne il colpo di grazia. Noi ci crediamo, sempre, nonostante la delusione del match contro il Torino dove le nostre speranze furono tradite da un certo appagamento inconscio . A Roma col coltello (metaforico, parlando di Roma è meglio specificare) fra i denti, e magari non alle spalle come usano da quelle parti, per vendere cara la pelle. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 168 volte