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2009-05-19

Per il Bologna è una vittoria di serie B Di Vaio fa 23 ed entra nella storia rossoblu


Si può vincere con un gol segnato nel recupero del recupero, rimettersi incredibilmente in corsa per la salvezza e tornare a casa digrignando i denti per il malcontento?
A Bologna è successo anche questo, perchè persino alla decenza c'è un limite e quel limite contro il Lecce è stato abbondantemente superato. C'erano oltre 25.000 persone sotto il solleone di maggio ad incitare quei baldi giovani con addosso la casacca rossoblu, sperando in quella prova d'orgoglio che ti aspetti da mesi, soprattutto tra le mura amiche, dove spesso e volentieri gli avversari di turno hanno maramaldeggiato a piacimento. E invece nulla di tutto questo.
I rossoblu si squagliano ai primi assalti leccesi, e nemmeno grazie alla compiacenza dell'arbitro Orsato trovano la carica per buttare il cuore oltre l'ostacolo, per dimostrare alla gente che "...sì, ci stiamo provando...! ".
E' una squadra che -spiace dirlo- fa venire la nausea persino ai suoi tifosi. Se non ci credono i giocatori, a questa salvezza, perchè mai dovremmo crederci noi, popolo di fede rossoblu? Pensare ai grandi che hanno fatto grande il Bologna, da Marocchi a Signori, da Villa a Nervo, da Baggio a Andersson, senza scomodare Bulgarelli e i mitici di quel glorioso passato, fare un raffronto con questi mercenari -di serie B- del pallone... Viene voglia di piangere, anzi meglio tapparsi naso e orecchie, chiudersi in casa e non uscire più finchè pulizia non sia fatta per intero. Qualcuno di loro può essere salvato dal diluvio universale, certo, Di Vaio e altri quattro o cinque su trenta giocatori in rosa, una roba da vergogna e basta.
Bologna con un piede in serie B, dunque, e comunque è meglio di niente, perchè al termine del tempo regolamentare il Bologna è virtualmente retrocesso. Perchè accade che il Lecce si presenta al Dall'Ara con il piglio di chi sa, di chi vuole e di chi crede. Sa di avere dei limiti tecnici evidenti (e la classifica sta a dimostrarlo) ma vuole credere alla salvezza mettendo in campo le uniche armi possibili: grinta, cuore e orgoglio. Le stesse che dovrebbe metterci il Bologna, ma non c'è traccia di queste doti nel suo dna. E sì che la partita prende anche la piega giusta, perchè dopo il meritato vantaggio pugliese, il Bologna trova il pari con un gol irregolare del solito Di Vaio (offside) e dopo pochi minuti anche la superiorità numerica grazie ad una generosa espulsione per proteste dell'attaccante Papadoupulos. Siamo al minuto 50, quindi con un intero tempo da giocare con l'uomo in più e la consapevolezza che un successo taglierebbe direttamente fuori dalla corsa salvezza i dirimpettai salentini.
Ti aspetti che la sete di vittoria accenda quel qualcosa in più, sospinti da un meraviglioso pubblico che più paziente di così si muore. E invece lo spettacolo è desolante: passaggi sbagliati in ogni dove, rinvii affannosi, nessuno che si proponga per costruire, e dal centrocampo in su tutti fermi ad aspettare palloni che non arrivano. Fortuna che Bologna è Bologna, e che tutto si fermi al sarcasmo senza varcare la soglia del vilipendio o - peggio ancora- della violenza. In curva ce n'è per tutti. Da chi se la prende con lo spento Volpi "...non ha ancora azzeccato un lancio..." cui hanno immediatamente replicato "...potrebbe provare a lanciarsi da una finestra..." a chi stuzzica il rissoso Osvaldo "...Osvaldo di sicuro non pesta i piedi a Di Vaio perchè se ne sta sotto l'ombra della tribuna..." senza risparmiare i difensori "...a Terzi e Zenoni bisogna portargli un cappello, perchè questo sole mi sa che cuoce il cervello....".
Sfoghi da curva, sfoghi da capire, sfoghi di gente innamorata, di persone tradite nell'intimo da un manipolo di manovali cassaintegrati del pallone. Guardare questo Bologna è un po' come trovare la propria fidanzata a letto con il tuo migliore amico, e quando lei ti chiede "perchè non mi ami più?" non resta altro che mandarla là, in quel posto, o a quel paese se non vogliamo dire parolacce. Questa squadra è un dramma sportivo, e comunque vada tanti di loro devono cambiare aria perchè proprio non sono più ripresentabili sotto questo cielo.
|di Roberto Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.it| - articolo letto 180 volte


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