Assisi - Profumo di Europa. Un pareggi o, quello ottenuto domenica scorsa contro il Besiktas, forte della vittoria in campionato e della qualificazione alla prossima Champions League, che fa davvero ben sperare. Un 1-1 maturato soprattutto grazie al bel gioco , trame ed azioni degne di nota e che probabilmente inietteranno ulteriormente una buona dose di fiducia a chi ancora non confida nella bravura di Atzori.
A distanza di 7 giorni il Catania affronterà la sua seconda uscita stagionale, avversario ancora una volta importante, ancora una volta europeo, ancora una volta in clima trasferta: si va ad Utrecht.
A differenza delle scorse annate, le amichevoli 2009/2010 propongono il Catania in traiettoria Europea, e non per far sognare i tifosi ma per ricercare la “giusta mentalità” , quella che tutti i gruppi etnei, da Marino in avanti, non sono ancora riusciti a trovare. Mentalità, passa per la consapevolezza dei propri mezzi; consapevolezza che si acquisisce solo affrontando avversari sulla carta “più forti”, e che da' sicurezza, necessaria a vincere quel che nel passato son state le proprie paure, i propri fantasmi , ovvero gli impegni in trasferta. Mentalità: coscienza della propria forza, dalla quale deriva l'assenza di qualunque paura.
E' tutto un ragionamento, un processo graduale che il Catania non ha ancora portato a compimento ma che sarà indispensabile, sia per il presente che per il futuro, se si vorrà davvero crescere.
Acquisire mentalità, quella che è mancata alla fine della passata stagione, trasformando così la squadra da "rivelazione" a materasso, capace di concedere dare punti facili ad avversari più che inferiori, denotando un atteggiamento pessimo per quanto concerne l'aspetto psicologico . Lo Monaco mette in guardia la squadra dal rilassarsi, si dovrà lottare fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata, qualunque sia il traguardo. Giusto così, anche per rispetto dei tifosi e di chi paga per andare a vedere una partita di calcio, proprio come quell'Udinese, che nelle ultime 8 partite dello scorso anno riuscì, da appaiata al Catania, a scalare la classifica ed ad arrivare al settimo posto, inutile per il discorso Uefa , ma utile ai fini statistici (7 vittorie consecutive, record di sempre per il club bianconero) e remunerativi (chiudendo con tre punti in più al Catania sarebbe spettato un milione in più dalla Lega Calcio). E' questa la strada tracciata, quella giusta da seguire, è questa appunto quella mentalità che permetterà al Catania di compiere il salto di qualità, passare da “Cenerentola” a “Principessa”, da “Favola” a “Realtà” calcistica, competitiva e seria, in grado si poter ambire a qualcosa di importante anche sul fronte europeo. Grande non lo si nasce..
Europa, appunto, e che sia colorata di rossazzurro. Quindi queste amichevoli servono proprio a mostrare ai rossazzurri il proprio traguardo di lungo periodo ed al contempo, abituarli a cercare sempre i tre punti, la vittoria, proprio come domenica scorsa. Utile pertanto questo programma di amichevoli, che tra l'altro vedrà a confronto giorno 2 Agosto un triangolare al Massimino con Cagliari e Fiorentina.
D'altronde, per ammissione dello stesso AD, le motivazioni ai calciatori non sono mai mancate: il Catania cerca di acquistare giocatori che hanno fama di rivalsa, di vittorie, e questo aiuta parecchio in fatto di spogliatoio, determinazione. Questa mentalità, individuale, dovrà adesso evolvere in collettiva in modo da esser sempre e comunque fonte di vittoria e di buon gioco, in trasferta come in casa, e che induca il gruppo a non accontentarsi del “punticino” che fa morale e classifica, ma bensì mirare all'intera posta in palio, ovviamente più gratificante. Una mentalità anche che porterebbe il Catania ad espugnare per la prima volta stadi "proibiti", come l'Olimpico, il Meazza, ad esempio.
La partita di Utrecht, non certo facilissima sulla carta (proprio come quella contro il Besiktas) potrebbe nuovamente portare qualche lieta sorpresa: il tecnico comunque vuole costanza e crescita, voglia di raccogliere i primi meritati frutti e tracciare con serenità il lavoro da compiere prima dell'inizio del campionato. I rossazzurri sono chiamati a lottare ed a mettere in campo le strategie e le idee del tecnico, alcune tra l'altro molto apprezzate nella scorsa amichevole: pressing alto, rapidi tocchi per far viaggiare il pallone più celermente.
I piedi, ben saldi a terra, perchè trattasi di amichevoli estive , ma sognare non guasta mai, se pur con moderazione... |di Roberto Finocchiaro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 185 volte