Catania: Atzori lo Sa.. Morimoto, devi arrabbiarti..
Catania - Partendo dall'assioma “volere è potere” , e dall'evidente disparità tra potenziale cremasco ed etneo, è più che probabile immaginare come il Catania visto all'opera contro la Cremonese abbia voluto davvero ben poco e, conseguenza, combinato poi altrettanto. Pubblico pagante felice, della vittoria, meno dello spettacolo. Qualche sbadiglio , qualche improperio, nel secondo tempo più divertimento ma sempre sotto la soglia della piena godibilità.
Al fischio finale di Velotto la partita si riavvolge rapidamente con, a parte la rete siglata da Mascara (su pregevole assist del portiere avversario, ndr) pochi episodi degni di ingrossare la bobina ma che diventano simbolo del Catania “potrei ma non voglio”, con personaggio principale, e sunto di ciò, Takayuki Morimoto che però, a differenza dei compagni, vorrebbe incidere sulla partita ma non vi riesce, perché scende in campo privo di cattiveria agonistica, privo di fame, quella che se a tavola vien mangiando, sul campo viene giocando e tant'è:
Dopo la prima occasione sbagliata, Morimoto inizia a sgomitare coi difensori, al secondo tentativo davanti alla porta comincia a crearsi varchi anche dove ci son muri, abbattendoli a colpi di spallate, fallito il terzo tentativo inizia a schiumare rabbia, divenendo imprendibile per i marcatori, al quarto tentativo fallito quasi sfonda il cartellone della pubblicità a calci. E più s'inalbera più gioca bene , meno inchini e più spallate, questa è la lezione che ci si augura abbia compreso stasera. Non a caso, dopo il tentato omicidio del cartellone pubblicitario (ed i grandi applausi del pubblico, che lo vede finalmente “convinto” di ed in ogni suo movimento) Atzori decide di metterlo fuori e lasciar macerare tutta quella rabbia serbandola per la prima di Campionato, contro la Sampdoria, dove il nipponico farà bene ad aprir la valvola dei goal a manetta.
Non c'è poi così tanto da commentare su questo Catania ferragostano. Per diverse ragioni. Anzitutto non è il Catania che vedremo in Campionato (e questo dovrebbe esser più che un augurio) poiché è una squadra ampiamente rimaneggiata sì, ma soprattutto è una squadra che non applica i dettami tecnici provati e riprovati in allenamento, chiesti ed urlati da Atzori. Quanta confusione a centrocampo , non si vedono né velocità d'esecuzione né tocchi di prima, la manovra risulta farraginosa, affannata e spesso priva di idee ancor prima che di sbocchi. Non è compito, o non dovrebbe esserlo, di Carboni impostare il gioco, ma con la poca qualità ed incisività dei compagni in mediana il buon “Kely” deve prendersi tutte le croci addosso e predicare sia al popolo della difesa che a quello dell'attacco. Gli esterni offensivi non si allargano, o meglio, si allargano “su richiesta”, tanto che, quando il movimento viene compiuto, si riesce finalmente ad uscire dal fazzoletto di campo in cui si gioca (uno scalmanato grida: “ state più stretti altrimenti nella foto non ci entrate tutti” ) ed il Catania imbastisce le migliori azioni, se non pericolose almeno divertenti per il pubblico che si desta e sprona più che apprezzare, con gli applausi che tributa alla squadra.
Non mancano attimi polemici, soprattutto nel primo tempo quando, col Catania ad attaccare verso la Curva Sud (quindi verso il mare, ecco), in area di rigore avversaria si contano più aerei in transito/partenza da Fontanarossa che azioni da goal . Quando poi anche la difesa inizia a pasticciare, a metter più presenza che grinta, arriva anche qualche fischio dalle tribune. Per la cronaca: nel primo tempo le migliori occasioni passano dai piedi dei grigio-rossi. E questo al pubblico non va bene. Lo si potrebbe contraddire?
La rete arriva, al 45', inattesa. Una smanacciata inguardabile del portiere su traversone ad occhi chiusi di Llama, che avrebbe dovuto mostrare altri numeri ed altra atteggiamento in questa importante vetrina concessagli da Atzori. Mascara c'è ed insacca; un goal è sempre un goal, non lo si può che festeggiare. Ma, Atzori vede, Atzori sa, Atzori capisce . Fuori dagli spogliatoi esce un Catania più volenteroso, e nel secondo tempo manovra ed affondi trovano i giusti ritmi, ed il Catania può così legittimare, almeno “ai punti”, una vittoria che il risultato dice “striminzita” contro una partecipante al Torneo di Prima Divisione Lega Pro.
Ma una vittoria, con un goal, pur sempre una vittoria è. Non si può che festeggiarla . Tuttavia Atzori vede, sa e capisce. Il Catania che uscirà dal tunnel contro la Sampdoria, e si presenterà al fischio d'inizio del Campionato, sarà un altro Catania. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 193 volte