Prematuramente messa in archivio la Coppa Italia, con una sconfitta sul campo della Triestina che rischia di essere un pericoloso boomerang per tutto l'ambiente, il Cagliari si tuffa nell'imminente avvio del campionato.
Si parte nella tana di una neopromossa, il Livorno, appena ritoccata dal vulcanico Spinelli con qualche inserimento di qualità: interessante l'attacco, che può contare sul gioiello Diamanti e su due habituè delle aree di rigore della massima serie, Tavano e Lucarelli.
Si parte il 23 agosto, in grande anticipo rispetto al solito. Si gioca, e anche questa è una novità, alle 20.45 per evitare l'opprimente cappa di caldo dei pomeriggi agostani. Il Cagliari ha lavorato al caldo di Assemini ("Quest'anno le temperature erano maggiori rispetto lo scorso anno", ha spiegato Allegri) per oltre un mese: nella prima fase questo potrebbe essere un vantaggio, laddove lo scorso anno la preparazione in terra sarda si trasformò in handicap, con cinque sconfitte nelle prime cinque partite.
Al via il campionato dunque. Al via col mercato ancora ampiamente in corso. Il gong all'Ata Hotel di Milano, sede principale delle trattative, suonerà alle 19 del 31 agosto, ovvero con due giornate della serie A già in archivio.
Il Cagliari ha operato con la consueta oculatezza, sostituendo i partenti e poco più. Due le autentiche scommesse, Nenè e il croato Brkljaca. Non è catalogabile come scommessa al contrario Simone Barone, reduce tuttavia da un biennio tutt'altro che positivo al Torino: encomiabile la voglia di riscatto del giocatore, che ha deciso di spalmare su due anni lo stipendio che sotto la Mole sarebbe andato a percepire in una stagione sola. Preoccupa l'attacco, manca qualcosa in difesa: propongo un'analisi, reparto per reparto, alla luce delle amichevoli prestagionali e del primo match ufficiale disputati.
DIFESA - Il Cagliari insegue un centrale, per stessa ammissione del presidente Cellino. Ricapitolando: sono partiti Paolo Bianco (titolare per trequarti dello scorso torneo), Daniele Magliocchetti (appena due presenze) e Carlos Matheu, ancora in Argentina nonostante le pressioni della dirigenza rossoblù per farlo rientrare. Arrivato Marzorati, che può ricoprire il ruolo di esterno destro con grande autorità, manca un centrale: Allegri sta insistendo molto su Astori, che tuttavia difficilmente potrà reggere un intero campionato da titolare. C'è Canini con Lopez a comporre la cerniera delle prime scelte al centro, ma serve un altro elemento, magari emergente, che possa portare a due le alternative ai centrali titolari. Il nome buono potrebbe essere quello dell'uruguaiano della Reggina Valdez, per il quale la società calabrese chiede tuttavia troppi denari. In alternativa si guarda a Brescia, dove giocano Dallamano (può disimpegnarsi anche come esterno mancino) e Mareco. Difficile arrivare invece ad Andreolli: se lascerà Roma sarà per Bari o, al più, per l'Inter, dove Mourinho lo accoglierebbe a braccia aperte.
Carte da rimescolare in caso di partenza di Michele Canini, nelle ultime ore nuovamente accostato alla Lazio: in quel caso sarebbe necessario ripensare le strategie di mercato per completare la terza linea.
CENTROCAMPO - Simone Barone cerca in Sardegna il rilancio. Abile negli inserimenti, piedi educati e lancio telecomandato, difetta un po' in dinamismo. Un po' come Fini, probabilmente nel complesso più spettacolare e più portato ad allargarsi per tentare il cross. Cambia leggermente il modo di giocare a centrocampo, ma in caso di successo dell'operazione-Barone, Allegri potrà sorridere. Con Biondini, Conti e Lazzari (atteso da quella che potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione), è rimasto Andrea Parola: conosce l'ambiente, è apprezzato da tecnico e compagni e garantisce una valida alternativa sia come vice-Biondini che, in caso di emergenza, come vice-Conti. Ecco: per completare degnamente la mediana, pare mancare una vera alternativa al centrocampista romano. Si era parlato dell'australiano Valeri, ma sul mercato c'è anche Gael Genevier, centrocampista ex Pisa e attualmente considerato cedibile dal Siena di Giampaolo. Un regista tascabile dai piedi buoni e dalle pretese tutt'altro che esorbitanti.
ATTACCO - Il reparto dei se. Se Matri saprà trovare la definitiva consacrazione dopo la partenza di Acquafresca. Se Nenè confermerà la vena realizzativa che lo ha portato a laurearsi capocannoniere in Portogallo. Se Larrivey avrà fame di riscatto e di gol. Se Ragatzu e Gallon confermeranno le lusinghiere promesse...
In mezzo a questa ipotetica selva, poche le certezze: Cossu sulla trequarti e Jeda, che lo scorso anno è stato decisivo almeno quanto Acquafresca. Ad occhio, manca il giocatore d'esperienza capace di buttarla dentro in tutte le occasioni: la speranza è che Nenè sappia calarsi al meglio nella nuova realtà. Fondamentale è non ripetere l'errore fatto con Larrivey, sobbarcato di pressioni eccessive da tutto l'ambiente al suo approdo in Sardegna. |di Christian Seu - Fonte: www.tuttocagliari.net| - articolo letto 154 volte