Il tecnico del Palermo, Walter Zenga da giocatore aveva conquistato il soprannome di Spider man per le prodezze compiute con la maglia dell'Inter. Nella veste di allenatore del Palermo invece sembra meritare quello di "illusionista" non tanto per il gioco espresso dalla squadra quanto piuttosto per la sua capacità di vedere e far vedere il bicchiere sempre mezzo pieno anche quando appare palesemente vuoto. Il Palermo è in grave difficoltà, nella partita contro la Lazio Sirigu è stato uno dei migliori giocatori in campo e questo la dice lunga; Zenga però parla di una squadra pronta a fare il grande salto, difficile pensarlo tenendo conto dei problemi che si porta dietro da un biennio. Le responsabilità non sono di Zenga, diversamente il presidente Zamparini non avrebbe esitato un momento nel rompere il rapporto, ma della società che non ha saputo operare efficacemente per migliorare la squadra anzi al momento il campo evidenzia un indebolimento. Sabatini ha il merito di aver portato in rosanero giocatori come Pastore, Bertolo, Hernandez, Mchelidze destinati indiscutibilmente ad un futuro da protagonisti nel mondo del calcio, ma non ha pensato al presente o meglio non è riuscito a concludere in maniera positiva le trattative legate a giocatori di maggior esperienza, pronti per la serie A. Sabatini però non può essere l'agnello sacrificale, ha già ammesso i propri errori, forse anche troppo in fretta. Del direttore sportivo, erano già ben noti i suoi punti di forza e le sue debolezze; Sabatini ha dimostrato da sempre d'essere un ottimo talent scout, d'essere capace di gestire il gruppo in modo ottimale ma ha la necessità di essere coadiuvato per le trattative di calciomercato da una figura di riferimento, nella Lazio era lo stesso Lotito, nel Palermo invece è assente con il risultato di veder sfumare l'arrivo in rosanero di diversi giocatori, l'elenco è ormai molto lungo. |di Andrea Nizza - Fonte: www.tuttopalermo.net| - articolo letto 169 volte