Gioco di rimessa e pressing. Dietro la palla.
Parole per render merito a Carboni se posson cercare tante ed in tante lingue, probabilmente basta però solo elencare i numeri per dar conto di quanto questo giocatore stia rendendo e, conseguenza, facendo per il Catania sulla mediana. Tornato dopo l'infortunio, contro il Cagliari è il bastione che non scricchiola nemmeno sotto i colpi dell'intero reparto mediano dei sardi. Sono 50 i passaggi effettuati, l'84% a destinazione, 17 contrasti vinti , margine di efficacia 81% ed udite udite, falli commessi 1, falli subiti 7 ; val la pena ricordare che trattasi di incontrista. Quando affronta un avversario sembra il Leone della Metro Golden Mayer.
Atzori lo pianta al centro della mediana e confida in lui. Accanto gli piazza Izco e destra e Llama a sinistra , due rincalzi non potendo contare né su Sciacca, fuori servizio come Delvecchio, né su Biagianti e Ledesma, a mezzo servizio. La formazione è più che obbligata, coraggiosa la scelta di metter fuori Andujar preferendogli Campagnolo , più ragionata quella di estromettere Morimoto , con solo un allenamento in gruppo e reduce dall'impegno con la Nazionale, per schierare in avanti Mascara .
Ragionata ma non immediatamente comprensibile , e neanche tanto a posteriori. Catania e Cagliari sono realmente formazioni molto simili, ammissione dello stesso Atzori che ha rivelato come la preparazione tattica della gara è stata facilitata, in questa occasione, proprio dalla composizione quasi speculare delle squadre opposte. Se il Cagliari schiera Matri , perché il Catania non schiera Plasmati? Dopo i primi tentativi di innescare la velocità di Mascara con gli inserimenti di Ricchiuti e Martinez per vie centrali, si passa agli spioventi alti dalla metà campo sui quali Mascara non può certo far valere la propria statura. Ne risulta una manovra offensiva poco ficcante, complice anche una condizione tutta ancora da trovare per il calatino che, pur sollevato da incarichi difensivi, finora giustificazione della sua poca lucidità sottoporta, dimostra semplicemente di esser fuori forma e non fuori ruolo.
Non a caso la rete del primo vantaggio etneo arriva su palla inattiva. Splendida e, ogni oltre ragionevole dubbio cercata e voluta. Llama per Potenza che si stacca dalla difesa ed appoggia in pallonetto per Mascara dentro area, colpo di testa verso il centro e tiro al volo di Ricchiuti , solissimo, che trafigge Marchetti. Non c'è alcunché degli schemi “facciamo folla e vediamo che cosa ne esce” di Zenga.
Mentre Izco alterna guizzi pregevoli ad errori inverosimili , Silvestre , in difesa, deve tenere un occhio sul pallone, uno su Matri e l'altro su Augustyn che perpetra nel commettere errori di gioventù inadatti alla categoria. Il giocatore ha stoffa, va riconosciuto, ma affrettare i tempi della sua crescita tentando uscite palla al piede o stop improponibili all'interno dell'area non è la maniera adatta per prender confidenza con categoria e pubblico; iniziare dalla base e poi mirare in alto; mirando in alto senza aver una base equivale a capitomboli che stavolta solo una buona dose di fortuna , e soprattutto Silvestre, gli evitano.
Meglio Bellusci, a quanto pare acciaccato, altra defezione importante che sommata alle altre, totale 6 , rende ancor più significativa e manifesta la portata del risultato raggiunto. Pecche in fase di possesso palla, ancora troppi sbagli per i rossazzurri, soprattutto in mediana. Il Cagliari prova a fare la partita ma Atzori sa come render sterili le offensive sarde, pressing a tutto campo. Quando gli ospiti sono ormai stanchi, nel secondo tempo, le parti s'invertono, il Cagliari difende in 11 dietro la palla e prova a chiudere gli spazi, più bravo è il Catania, a giocare di rimessa.
Cossu e Jeda sono clienti difficili per Potenza e Marchese che tuttavia, pur concedendo qualcosa, riescono a limitare i due folletti sardi tanto da render Campagnolo un quasi spettatore dell'incontro. Solo 4 i tiri del Cagliari, nessuno in porta, nemmeno un traversone ad impegnare Campagnolo in uscita. Nella seconda frazione di gioco il Catania prende coraggio e riesce a creare molti più pericoli che ne primo tempo, grazie anche alle sgroppate sulla destra di Potenza , da una delle quali, grazie anche all'assistenza di Ricchiuti, vien fuori la traversa colta da Martinez.
Fuori Mascara dentro Morimoto , sostituzione sacrosanta che cambia di poco o nulla la tattica ma aiuta di molto la manovra offensiva. Il giapponese, nonostante manchi della determinazione sottoporta dimostrata con la maglia della nazionale, semina il panico nella stanca retroguardia sarda tanto da far rischiare anche l'autorete a Canini col solo pressing. Fuori Llama dentro Biagianti , altro cambio impeccabile, modulo ancora una volta immutato con un centrocampo che perde qualcosa in proposizione offensiva ma guadagna in suggerimenti e scambi con gli attaccanti e tra facenti funzioni de medesimo reparto. Il cambio che risolve la gara, il più audace, è senza dubbio l'ultimo, quando al 32' Atzori mette fuori Ricchiuti (acciaccato) per dar spazio a Pesce. Il Catania passa al 4-4-2 con Pesce ed Izco esterni di centrocampo, Carboni e Biagianti interni, Potenza sembra più legittimato a staccarsi dai ranghi per cercare il fondo tanto che Allegri è costretto a mettergli Lazzari in marcatura, soluzione poco efficacie.
Il Catania non rischia più alcunché dalla metà campo in su e si propone con insistenza in avanti, da qui la rete di Martinez, su cross di Morimoto, con tre soli giocatori etnei in grado di scardinare la difesa sarda in una delle poche sviste commesse durante la partita. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 166 volte