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2009-11-07

Bologna, la sconfitta nel DNA


Premessa: a Roma non si doveva e non si poteva perdere. Perché giocavamo contro una squadra imbarazzante, fuori condizione, sommersa di problemi tecnici e societari, priva dei suoi uomini-simbolo nonché elementi di maggiore tasso tecnico, reduce da 3 sonore sconfitte in fila, dotata di una delle difese più perforate della categoria. E, per giunta, sotto vera contestazione della gente che a questa Roma non perdona nemmeno la più piccola disattenzione, figuriamoci tutta questa serie di passaggi a vuoto. Ma come spesso capita, quando si fa a gara a chi è più “tristo”, noi ne usciamo in testa. Nel senso che ormai non si contano più, fra scorsa e presente annata, le occasioni in cui il Bologna ha affrontato squadre in emergenza tecnica o in grave crisi di identità, ma mai che siamo riusciti a strappare almeno un punticino che, ad esempio domenica scorsa, sarebbe stato doveroso e quantomeno fattibile. A patto di crederci però: perché il secondo tempo di Roma-Bologna è roba da inseguirli coi cani, altro che applausi e maglie in curva. Non si era mai vista una squadra che sotto di un gol non tentasse mai di mettere il naso nella metà campo avversaria, non mostrasse il minimo segno di vigore, la voglia di imbastire un qualcosa di sensato per cambiare il risultato.
Nessun cenno di vita, nessuna voglia di fare nemmeno un banale pressing: ai giocatori del Bologna andava benissimo così, del resto ormai sono talmente abituati a perdere (25 volte nelle ultime 49 partite) che ce l’hanno dentro, la sconfitta. E la vivono come un fatto normale, casomai c’è da stupirsi quando si fa un punto! Molto bene: del resto ci aspettano solamente Palermo e Inter, due impegni da nulla. Se questa squadra è riuscita a prenderle pur giocando contro una Roma veramente da censura, non osiamo immaginare cosa succeda contro i rosanero, che a calcio ci giocano davvero. Ma, si sa, il pallone è strano, e sai mai che i nostri (sempre più tranquilli nel loro alibi “poverini sono scarsi, la colpa è solo della società”) abbiano finalmente uno scatto d’orgoglio e diano seguito alla vittoria casalinga contro il Siena. Partiamo già penalizzati dalla solita storia che a possesso palla saremo, ben che vada, 10% contro 90%: cerchiamo quindi di puntare tutto sulle ripartenze rapide ma specialmente di qualità, perché a Di Vaio (che non potrà dormire sempre, forza Marco!) continuiamo ad affiancare quell’Adailton che dobbiamo solamente ringraziare perché, inatteso, ci sta tenendo a galla quasi da solo. Colomba potrebbe rispolverare anche Zalayeta dall’inizio, ma crediamo che uno schieramento troppo offensivo potrebbe essere controproducente. Continuano intanto i preventivati guai sulla fascia sinistra, ora il mister vorrebbe provare Britos (tentiamo pure anche questa), ma c’è un acciacco a tormentare l’uruguaiano. Alla peggio, avanti con Lanna, che Miccoli e Bresciano non aspettano altro. Guana con tutta probabilità si riprenderà il posto in regia (regia in realtà è parola grossa), voglioso di dimostrare al Palermo che qualcosa hanno sbagliato (ma finora hanno ragione loro, eccetto quella grande prova che Guana fece a Torino contro la Juve).
I siciliani arrivano al Dall’Ara con Pastore-Cavani-Miccoli: attenzione, perché è trio di sostanza e grande qualità. È una bella scoperta, quella di Zenga, il giovane portiere Sirigu: davanti a lui gli affidabili Cassani, Kjaer e Bovo, più Migliaccio reinventato terzino sinistro con risultati altalenanti, data l’assenza certa del fluidificante Balzaretti. Palermo, quindi sosta per l’impegno della nazionale e Inter: 2 gare interne che decideranno, tra l’altro, anche il futuro di Colomba: ipotizzando la facile sconfitta coi lombardi, è domenica che il Bologna non può permettersi di perdere, pena l’ennesimo probabile avvicendamento in panchina e la continua certezza che rimescolando le carte la materia prima rimane sempre quella che è. L’anno scorso fu Succi a beffarci in pieno recupero, ma come in quell’occasione fondamentale sarà andare in vantaggio, perché consegnare la partita al Palermo sarebbe pericoloso. Se invece dovessero essere loro a rincorrerci, su un campo reso prevedibilmente pesante dalla pioggia, possiamo anche pensare al colpo.
Probabili formazioni:
Bologna (4-3-1-2):Viviano; Raggi, Portanova, Moras, Britos; Valiani, Guana, Mingazzini; Adailton; Zalayeta, Di Vaio. A Disp: Colombo, Zenoni, Lanna, Vigiani, Mudingayi, Marazzina, Osvaldo. All. Franco Colomba
Palermo (4-3-1-2):Sirigu; Cassani, Kjaer, Migliaccio, Bovo; Nocerino, Simplicio, Bresciano; Pastore; Cavani, Miccoli. A Disp: Rubinho, Goian, Melinte, Blasi, Bertolo, Hernandez, Budan. All. Walter Zenga
|di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 162 volte


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