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2009-11-11

Dzeko,Pandev e Ranocchia.E Mancini alla bavarese.Zamparini caldo,i disfattisti di Napoli e pazza B


Siamo tutti cugini di Ranocchia, siamo tutti ai piedi di Ranocchia. Una sera ad Arezzo mi dissero: "Mettici un occhio, è bravissimo, sfonderà". L'ho seguito quando la B, come al solito, era un pianeta inesplorato per molti addetti ai lavori, quelli che hanno un bel bonifico mensile e cosa vuoi che mi importi di Ranocchia? Ne parlai in molte trasmissioni: è un '88, un bimbo, ma ha stoffa. Fece un gol a Crotone con la personalità e il coraggio di un veterano, aveva Milan e Fiorentina addosso, Corvino ci andò vicinissimo, ma – mi dicevano – il presidente Mancini chiedeva troppo. Alla fine l'ha preso il Genoa che ha coraggio e una belle rete di osservatori in giro per il mondo, il Genoa che magari certe volte esagera nella collezione di talenti, nel senso che non sa dove metterli perché sono troppi e li manda in prestito. La fortuna ha baciato il Bari, fortuna nel senso che il Genoa poteva anche decidere di tenerselo, il nostro amico Ranocchia. Adesso, come spesso accade, a giugno scatterà l'asta, anche se il Genoa a mio parere farebbe bene a blindarlo: lo vorranno tutti, la Juve in prima fila, conteranno i buoni rapporti. Ma saremo lì a chiederci per quale motivo, quando spopolava ad Arezzo, gli altri non avevano il fiuto e la pazienza di seguirlo con una certa assiduità, anzi organizzare i viaggi e spendere una barca di soldi per Tiago e Poulsen, evviva. Il Bari che ha incassato soltanto sette gol è figlio dell'organizzazione e del talento dei singoli: Ventura aveva verificato a Pisa quanto fosse bravo Bonucci. Io sono particolarmente felice per quel bravo figlio di Gillet, un belga che mangia le orecchiette: lo scorso luglio sembrava fosse un appestato, doveva andar via, era scarso "sai non è alto, sa nelle uscite …". Infamità. Ma i drammi sono altri, sconvolgente la morte del portiere Enke, il suicidio è molto più di un'ipotesi, non ci sono parole. Torniamo alle nostre futili cose, all'annunciato rinnovo di Julio Cesar fino al 2014: un grande numero uno che mi ha convinto poco tra Kiev e la Roma, ma il talento è fuori discussione, la blindatura contrattuale una necessità.
Le classiche cose all'italiana. Ne avrei un elenco infinito, provo a sintetizzare. Il, collegio arbitrale deciderà "entro l'anno" il destino di Goran Pandev, ovvero deciderà se potrà liberarsi dalla Lazio chiedendo la rescissione. Cosa significa "entro l'anno", per caso il 31 dicembre alle 20 quando avremo lo champagne in frigo e staremo gustando il cotechino? Il mercato riapre il primo agosto e loro decidono "entro l'anno". Andiamo avanti. Non ho capito cosa volesse dire Garrone, presidente della Sampdoria, quando dalla sua bocca sono uscite parole della serie "riguardo a Cassano sono accadute cose molto gravi, una brutta storia", salvo poi fare retromarcia il giorno dopo. Presidente, a che gioco giochiamo, qual è la versione giusta? Ormai siamo in mano all'improvvisazione, l'Italia calcistica è purtroppo questa. Rinviano le partite a blocchi di tre o quattro in serie B: se hai due nazionali puoi chiedere lo slittamento, se ne hai uno più importante degli altri due e magari di altri quattro, non puoi chiedere il rinvio. Ma che regola del piffero è? Intanto Dzeko parla e muore di nostalgia per il Milan: questa sì che sarebbe una bella cosa all'italiana, nel senso che per la serie A l'irruzione di Dzeko sarebbe un bel tassello, considerata l'età, il potenziale e i margini di miglioramento. Credo che queste situazioni in divenire non debbano comunque penalizzare Borriello: da quando è tornato e si è ripreso il Milan, don Leo (nardo) ha potuto ribaltare il modulo imponendo una formula pazza, incosciente e nelle stesso tempo affascinante. Non ho capito anche la scelta della Lazio di mandare tutti in ritiro, come se fosse quello il problema. Siccome penso che Ballardini non sia diventato un brocco di allenatore all'improvviso, si tratta di capire una cosa: ma la squadra è con Ballardini, oppure gli rema contro? I senatori dello spogliatoio sono al suo fianco, gli vogliono davvero bene? E' questo il problema, non il ritiro, Lotito dovrebbe saperlo. Sarà decisiva la trasferta di Napoli, ma se non c'è armonia non è un risultato positivo o negativo che cambia gli scenari. A Ballardini auguro di tornare quello di Cagliari e Palermo, se andasse proprio male resta Sinisa Mihajlovic il candidato numero uno. Hanno visto Roberto Mancini a Mosca e lo hanno accostato subito al Cska: ingenui. E' stato un viaggio di piacere e di aggiornamento, il Cska magari ci pensa come ci ha pensato diversi anni fa, ma anch'io vorrei andare per quaranta giorni ( a partire da domani) alla Maldive: credo non sia possibile. La verità è che per un ritorno in orbita di Mancini sarà importante prestare attenzione alle prossime evoluzioni del Bayern, dove Van Gaal sta diventando Van Casinen, nel senso che non c'è traccia di un'idea, di una continuità, squadra allo sbando.
Capirei Ribery se la prossima estate decidesse di preparare la valigia, che senso avrebbe stare lì? Così come capirei il Chelsea se a gennaio decidesse di sferrare l'assalto ad Aguero. Un Mancini alla bavarese oggi è un indizio, in attesa degli altri due che farebbero una prova. Aspettiamo. Gli allenatori sono sempre sulla graticola: non si arrabbi Zenga, sempre molto sensibile, ma mi dicono che Zamparini stia tornando caldo, sta perdendo la pazienza e il derby con il Catania dopo la sosta sarà molto delicato. A Zampa non piace il fatto che Pastore venga messo in discussione e soprattutto non gli piace che la difesa sia allo sbando, poco organizzata come domenica scorsa a Bologna. Zenga è stata una scelta precisa di Zamparini, ma il presidente lo conosciamo bene: si innamora e poi si disinnamora con una facilità impressionante. In bocca al lupo a Zenga. E "tre" in pagella al presidente Lombardi Stronati: pensare di esonerare Giampaolo senza prendere un allenatore esperto, significa volersi tuffare dal trampolino sapendo di non trovare l'acqua sotto. Nulla contro Baroni, ma non è certo Leonardo che trova Pato e Ronaldinho e deve soltanto scegliere il modulo ideale per valorizzarli. Infatti, il Siena sta ripensando a Beretta (perché non prima?), mentre a Udine Pozzo e Marino non si amano. In serie B succede di peggio: il Piacenza contatta Pillon e poi decide di andare avanti con Castori, come se fosse semplice resettare e poi ripartire con un allenatore ormai scaricato. Infatti, Castori è stato esonerato martedì sera (sic!), tre giorni dopo il tonfo con il Mantova. Mi dispiace per Castori, non meritava questo trattamento. Ma la serie B è davvero il campionato più pazzo del mondo, ne accade una al minuto. Bello il Lecce di Torino, soprattutto nel primo tempo quando ci ha messo personalità. Peccato che nel secondo tempo abbia avvertito troppo la pressione del risultato, ma ha avuto la grande forza di crederci fino all'ultimo, complimenti a De Canio. Ma se fossi Colantuono direi a Leon di starsene quindici giorni lontano dalla prima squadra: finte e colpi di tacco, protagonismo e neanche un minimo di utilità per la squadra. Certo è che stiamo parlando della B più pazza di sempre: l'anno scorso di questi tempi si intuiva che Bari e Parma avrebbero stravinto o almeno vinto, stavolta siamo in braghe di tela, in mutande. Aspettiamo.
Il disfattismo sul Napoli, per fortuni cori isolati, è una cosa incredibile. Ma come, la squadra sta andando benone, è risalita in classifica, si capiva che Catania sarebbe stata una trasferta molto complicata. E invece, cosa succede? Succede che Antonio Corbo, parlando a Kiss Kiss, ha denunciato l'evento del secolo: "Mazzarri mi ha deluso". Lo ha deluso? Ma come mai non era rimasto deluso da altre situazioni che avevano compromesso la crescita del Napoli? Mazzarri lo ha deluso perché a Catania, tatticamente parlando… Qui ci vuole un discorso più generale: andassero a scopare il mare quelli che quando le cose vanno bene (e con Mazzarri vanno bene) sorridono a stento, quasi mettono il broncio, cercano il pelo nell'uovo e creano zizzania. Avanti così, Mazzarri, e tappati le orecchie. Anche perché non esiste un caso Quagliarella che si è adattato da prima punta e che sono convinto risolverà i problemi. Lasciatelo tranquillo, esattamente come Mourinho dovrebbe lasciare tranquillo Balotelli, anziché torturarlo con mille critiche e siringate di veleno. A proposito di Napoli: nel 2010 si riaccenderà la luce di De Zerbi, reduce da mille contrarietà. Adesso sta recuperando, si sta sacrificando molto, potrebbe essere utile a Mazzarri. In caso contrario prenderà in esame soltanto proposte provenienti dalla A o dalla B, non fidatevi delle bufale.
|di Alfredo Pedullà - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 263 volte


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