La partita contro l’Inter ha detto di un Bologna che ha comunque provato a fare il suo, non si è mai scomposto, ha rimesso subito in piedi una partita in cui era finito sotto e non ha mai dato l’impressione di disunirsi dinanzi ad una tale corazzata dal passo decisamente superiore. La differenza di valori sul campo è emersa in maniera netta, specialmente nella ripresa, ma il Bologna di Colomba ha fatto capire che gli equilibri, dopo lungo peregrinare, li sta trovando e alla sua identità di squadra non rinuncia nemmeno contro la capolista. È un modulo di grande sacrificio, questo nuovo schieramento con 3 mezzeali che devono reggere tutto l’urto del gioco avversario, ma ci permette anche di essere finalmente un po’ imprevedibili in attacco ed esalta la buona condizione di un Adailton finalmente importante e ben collocato sul rettangolo di gioco. La partita con la Lazio è esame verità per Colomba e i suoi, per dimostrare che le buone cose delle ultime due uscite non sono casuali ma il logico esito di un processo di crescita di una squadra alla quale troppo spesso era stato detto di chiudersi e aspettare gli avversari, coi risultati che tutti conosciamo e che purtroppo la classifica evidenzia impietosa. Domenica potrebbe anche esserci spazio a qualche alternativa, si pensa a Valiani probabilmente fuori causa per influenza che potrebbe dare spazio ad un altro interno di centrocampo, ma si pensava – eccome – anche a Vangelis Moras, se non fosse di cristallo. Perché mai come in questo momento la coppia di centrali Britos-Portanova è evidentemente in una fase negativa, e se l’uruguaiano continua a mettere in mostra limiti e distrazioni palesate da un anno ormai – ma quando crescerà? -, Portanova non sta assolutamente mantenendo il livello ampiamente sufficiente dei suoi tanti anni a Siena come perno di una retroguardia che non incassava mai gol e che ora, senza di lui, sta naufragando. Ma non avendo a disposizione il greco e con Santos perennemente in naftalina, i 2 titolari restano certi del posto sperando in un deciso risveglio a partire dall’Olimpico. La Lazio è nel buio più totale, 11 giornate senza vittorie, ma noi a fare la vittima sacrificale non ci stiamo. Ballardini si gioca una panchina che scotta tantissimo, ma la pessima classifica dei biancocelesti – siamo pari – è in parte giustificata dal fatto che la scorsa estate, come da tradizione in casa Lotito, si sia nutrito il gruppo degli epurati e dei fuori rosa con due elementi eccellenti, ossia il regista Ledesma e la punta macedone Pandev, cioè gli uomini migliori assieme a Capitan Rocchi che la Lazio possiede. Niente è casuale quindi: e la Lazio ora paga dazio inevitabile, ma alla lunga il valore e la cifra tecnica superiori a quelli del resto delle pericolanti emergeranno e i romani usciranno dalla melma degli ultimi posti, ma non certo dalla perenne contestazione della loro gente. Alla lunga, speriamo: perché domenica si può e si deve davvero mandarli all’inferno.
Probabili formazioni:
Lazio (4-3-2-1): Muslera; Lichtsteiner, Stendardo, Radu, Kolarov; Brocchi, Baronio, Mauri; Zarate, Foggia; Rocchi.
A Disp: Berni, Cribari, Diakite, Dabo, Del Nero, Meghni, Makinwa.
All. Davide Ballardini
Bologna (4-3-1-2): Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Mingazzini, Guana, Mudingayi; Adailton; Zalayeta, Di Vaio.
A Disp: Colombo, Zenoni, Vigiani, Tedesco, Bombardini, Osvaldo, Marazzina.
All. Franco Colomba |di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 115 volte