Il sale, la Carrà e la Befana scacciacrisi: Floccari apre le danze, Rocchi e Kolarov completano il p
La giornata dell’Epifania in casa biancoceleste inizia con tifosi e raccattapalle intenti a spargere sale intorno al terreno dello stadio Olimpico di Roma per allontanare l'ombra della serie B: scelta societaria o semplice iniziativa personale? In settimana, invece, i ragazzi della Nord hanno invocato, a più riprese, la figura scacciacrisi di Raffaella Carrà, che già negli anni '80 fu benevola per i colori biancocelesti: così, quest'oggi, gli altoparlanti dell'impianto romano hanno diffuso le note di una delle tante canzoni della celebre presentatrice, con la speranza che potesse essere nuovamente di buon auspicio. 6 Gennaio, però, vuol dire anche meno tre giorni al compimento dei 110 anni da parte della gloriosa polisportiva capitolina. Per l’occasione, come annunciato nei giorni scorsi, gli 11 che il mister Davide Ballardini decide di schierare dal primo minuto contro il Livorno scendono in campo con la nuova divisa ideata dallo sponsor tecnico Puma: maglia stile Ajax a strisce bianche e celesti, pantaloncini celesti, calzettoni bianchi.
Il tecnico ravennate decide di lasciare a sorpresa in panchina il capitano Tommaso Rocchi e fa debuttare con la nuova casacca il neo acquisto Sergio Floccari che affianca in attacco l’altro gioiello biancoceleste, Mauro Zàrate, voglioso di iniziare il nuovo anno con il piede giusto, lasciandosi alle spalle le polemiche dell’ultima parte del 2009. Dietro di loro agisce il rientrante Francelino Matuzalem, completamente ristabilitosi dall’infortunio patito contro la Roma al polpaccio sinistro.
Dal canto suo l’allenatore dei toscani, Serse Cosmi (che torna a Roma dopo il plateale “Forza Roma” gridato al pubblico Laziale in seguito alla sua espulsione durante un Lazio-Perugia del 2003), opta per una formazione piuttosto prudente con il solo Danilevicius in attacco con la rivelazione Candreva a supporto.
La squadra di casa inizia subito all’attacco e dopo 20 secondi Zàrate tenta il suggerimento per Floccari ma la difesa amaranto è brava a chiudere tempestivamente. Nei primi cinque minuti, però, entrambe le formazioni vivono una fase di studio ed inaspettatamente al sesto il Livorno passa in vantaggio dopo una bella azione corale iniziata da Marchini sulla destra e conclusa dall’infortunato Bergvold alle spalle di Muslera. La Lazio tenta la reazione prima con un destro velenoso da parte di Kolarov dal limite dell’area e poi con Floccari che su assist di Zàrate colpisce la traversa da pochi passi: sulla respinta Fabio Firmani non riesce a siglare il tap-in vincente. La Nord incita a gran voce i suoi e chiede a tutti i costi la vittoria, la squadra prova a scuotersi ma il Livorno si fa nuovamente sotto e rischia di portare a due le proprie marcature con un’azione personale di Candreva, il cui tiro è però neutralizzato da Muslera. Al 20’ Ballardini manda a scaldare Tommaso Rocchi: probabilmente una mossa per mettere pressione agli avanti biancocelesti, specie al brasiliano Matuzalem,apparso piuttosto sottotono. Sette minuti più tardi è ancora il terzino serbo a rendersi pericoloso dalle parti di De Lucia con un bolide dai 20 metri che però termina ampiamente a lato. Ad ogni modo, la partita non riesce a decollare: le due squadre appaiono abbastanza contratte e le occasioni da rete arrivano con il contagocce. Il Livorno difende con le unghie e con i denti l’insperato vantaggio iniziale mentre la Lazio non riesce a mordere come dovrebbe. Alla mezzora sono ancora i labronici ad andare vicini alla marcatura, stavolta con Rivas che su una punizione calciata da Vitale anticipa tutti ma trova sulla sua strada un attento Muslera. Al 35’ è il momento dell’ex attaccante dell’Empoli, che prende il posto di uno stizzito Diakitè: con tale scelta, Ballardini decide di passare ad un più offensivo 4-2-1-3, rischiando davvero il tutto per tutto. A cinque minuti dal riposo la Lazio va ad un passo dal pareggio: dopo una bella percussione di Rocchi, Matuzalem serve Zàrate appostato sul vertice sinistro dell’area di rigore. L’argentino tenta la conclusione di fantasia ma il pallone si perde sopra il montante della porta livornese. Tre minuti ed ancora una volta il numero 10 biancoceleste ci prova con una staffilata di sinistro che finisce a pochi metri dal palo destro della porta difesa da De Lucia. La squadra romana sembra aver trovato il giusto assetto in campo e nel recupero è davvero sfortunata: Sebastiano Siviglia ci prova per ben due volte, prima su angolo calciato da Matuzalem di testa colpendo il secondo legno di giornata e poi con una rovesciata volante ben controllata dall’estremo difensore ospite. La prima frazione di gioco termina sullo 0-1 in favore del Livorno, un vantaggio sicuramente immeritato e sul quale la Lazio ha parecchio da recriminare.
La ripresa inizia con gli stessi 22 uomini scesi in campo nei primi 45 minuti di gioco. Dopo tre minuti arriva finalmente il pareggio biancoceleste. Devastante discesa sulla sinistra di Maurito Zàrate, perfetto il suggerimento in mezzo all’area per Sergio Floccari, il quale ruba il tempo a Rivas ed insacca da pochi passi. E’ il delirio all’Olimpico: la gente impazzisce di gioia, la squadra corre tutta ad abbracciare l’ex attaccante del Genoa, a segno al debutto. Sulle ali dell’entusiasmo, la Lazio preme sull’acceleratore e al 6’ ancora El Pibe de Haedo cerca il tiro dal limite ma la deviazione di un difensore toscano facilita la presa di De Lucia. Un minuto più tardi si completa la rimonta biancoceleste: azione fotocopia del pareggio, Rocchi si sostituisce a Zàrate e centra un pallone invitante sul quale ancora una volta Floccari si getta come un falco e con un pregevole tocco sotto beffa per la seconda volta in pochi minuti l’ex portiere del Parma. La Curva Nord e l’intero pubblico Laziale è letteralmente in visibilio ed il tifo si fa sempre più incandescente. La squadra in campo sembra poter controllare al meglio le iniziative amaranto anche se al 63’ Antonio Filippini fa correre un brivido lungo la schiena dei suoi ex sostenitori con una mezza rovesciata che spegne la sua corsa a pochi metri da Muslera. Al 68’ è Floccari a far trattenere il fiato ai circa 25.000 spettatori dell’Olimpico: il numero 20 resta a terra dopo una scivolata ma fortunatamente si tratta solamente di crampi. Ballardini decide comunque di preservarlo per l’importantissima sfida di domenica contro l’Udinese concedendo lui la standing ovation del pubblico di fede biancoceleste. Al 71’ da una palla vagante sulla trequarti toscana, nasce il terzo gol della formazione di casa: Baronio è il più veloce di tutti, tocco sotto in profondità, Rocchi, in posizione sospetta, controlla di petto e fulmina De Lucia con un tiro secco e preciso. L’ultimo quarto d’ora, gli uomini di Ballardini controllano agevolmente il risultato e la Nord alterna cori goliardici e di scherno nei confronti di Lotito, a canzoni d’amore e passione per la maglia: “Siamo i biscotti Galbusera”, “La società dei magnaccioni”, e “Vola Lazio Vola” su tutti. Allo scadere arrivano altre due gioie per i tifosi romani: il Cagliari agguanta il pareggio contro la Roma grazie ad una rete di Daniele Conti, figlio del Bruno giallorosso e Aleksandar Kolarov, dopo una piccola diatriba con Zàrate, porta a quattro le marcature su un calcio di rigore assegnato dall’arbitro Giannoccaro per un fallo di Perticone (espulso per fallo da ultimo uomo) su Rocchi. 4-1 è il risultato finale e i supporters laziali possono finalmente tornare a sorridere. Con la prestazione di oggi, la squadra sembra finalmente aver trovato il bandolo della matassa, il gioco latita ancora ma qualche sprazzo si è riuscito ad intravedere. Soprattutto si è visto tanto carattere e sono arrivati i gol. Il nuovo acquisto Sergio Floccari si è presentato ai suoi nuovi tifosi nel migliore dei modi: una doppietta per scacciare le voci più maligne che lo etichettavano come un attaccante poco prolifico. A pochi giorni dai 110 anni un risultato roboante che da certamente morale ed infonde fiducia in questa squadra: la Befana, quindi, regala 4 dolci doni alla Lazio…Che sia la svolta? La gente della prima squadra della Capitale incrocia le dita e spera in un 2010 ricco di soddisfazioni... |di Riccardo Mancini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 168 volte