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2010-01-20

Bologna: alla ricerca di un'identità


Il grande colpaccio di Firenze avrebbe meritato una settimana per goderselo appieno, infondendo un po’ di tranquillità ad un ambiente che finora non ne ha avuta molta. E invece subito c’è l’esame Atalanta a riportare tutti sull’attenti, vera prova del nove per un Bologna che fin qui ha mostrato troppe identità diverse. Il Bologna vero è quello del primo tempo del Franchi, con personalità e buone geometrie (ma anche del secondo, in cui sa soffrire e si copre con giudizio), o quello abulico di Catania e Cagliari, stitico nel creare gioco ed occasioni e sbadato quando si tratta di difendere l’area di rigore? Probabilmente il vero Bologna è semplicemente una squadra dal grande cuore con dei limiti congeniti che, se sottovalutato da un avversario di rango, può mettere in castagna chiunque, ma al contempo non può permettersi di abbassare la guardia un attimo perché si trova comunque al quartultimo posto. Dopo le tre brutte sconfitte di fila è arrivata una boccatona di ossigeno insperata e godereccia ai massimi, che ripaga dei punti lasciati per strada nelle settimane precedenti e lancia nel palcoscenico del grande calcio un ragazzo uruguaiano sul quale tutti e due gli allenatori succedutisi sulla nostra panchina devono fare un mea culpa.
Perché Henry Gimenez più volte era stato inspiegabilmente dimenticato, come tanti addetti ai lavori avevano sottolineato, e alla prima vera occasione ha dimostrato di che pasta è fatto con rapidità, buon tocco, gol di pregevole fattura e assist vincente ancora migliore. Il vero protagonista di Firenze, con un monumentale Viviano, è questo Gimenez che ora mai e poi mai va rimesso a sedere, anche per un fatto mentale di carica psicologica: al Bologna da tempo manca imprevedibilità e “ignoranza” che lui ha nelle sue corde, e può diventare un vero discriminante nella lotta salvezza. Oggi la partita vale una stagione: se si vince e si vola a +6, beh, si piazza un discreto mattone sulla classifica di Atalanta e Catania (il Siena sembra in oggettiva difficoltà e incassa gol a ripetizione), viceversa un pareggio non cambierebbe le carte in tavola ma consentirebbe al Bologna di restare comunque in media di un punto a partita, che potrebbe valere la permanenza in A, ma ad oggi non ci metteremmo la mano sul fuoco. Chiaro che la sconfitta non va nemmeno presa in considerazione: d’accordo che l’Atalanta è reduce come noi da una grande iniezione di fiducia che proviene dal successo sulla Lazio, ma non si discute sul fatto che toppare questo esame per il Bologna vorrebbe dire non essere maturo abbastanza e non avere imparato dagli errori del passato. Colomba alla vigilia ha fatto pretattica, non scopre le carte e nasconde lo schieramento titolare battezzando però un Gimenez probabile ancora in campo e l’ultimo arrivato Savio in panchina. Il neotecnico bergamasco Mutti (un cavallo di ritorno a dire il vero) difficilmente si priverà di un Doni ritrovato e nuovo leader della squadra, dopo aver già perso Acquafresca in modo forse definitivo, a quello che sostengono gli operatori di mercato. Per le altre valutazioni tecniche rimandiamo i lettori all’anteprima della gara quando era stata calendarizzata, e cioè un mese fa. Sperando che questa volta non ci sia l’Orsato di turno a farci un altro scherzo…
Probabili formazioni:
Bologna (4-4-1-1): Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Casarini, Mingazzini, Guana, Valiani; Gimenéz; Di Vaio.
A Disp: Colombo, Zenoni, Moras, Bombardini, Savio, Adailton, Zalayeta. All. Franco Colomba
Atalanta (4-4-1-1): Coppola; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, De Ascentis, Guarente, Padoin; Doni; Tiribocchi.
A Disp: Consigli, Capelli, Caserta, Ceravolo, Valdes, Chevanton, Acquafresca. All. Bortolo Mutti
|di Federico Frassinella - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 194 volte


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