Vigilia di Bologna-Milan: il punto di Walter Fuochi
Dopo il pareggio con il Chievo qualcuno ha storto un po’ il naso: alla fine un punto guadagnato o due punti persi?
Un punto guadagnato, perché c’è stato gioco per un tempo, anche buono: cioè punto comunque importante, non un punto sgraffignato. Poi sì, entrambe le squadre hanno raggiunto la pace dei sensi, che è po’ offensivo talvolta per il pubblico pagante: però il calcio è impastato di realismo, da sempre.
Ci sono comunque state ancora una rimonta e ancora una distrazione in difesa che è risultata fatale.
Sì, però tutti i gol nascono da una piccola distrazione, anche quelli che si fanno. Il Chievo ha affondato due o tre volte in modo efficace e Pellissier è un uomo che negli ultimi dieci metri fa il suo mestiere molto bene, non solo contro il Bologna: ci sta anche di prenderli, certi gol.
Domani arriva il Milan e il fatto che arrivi con l’etichetta di squadra in crisi in realtà è più un problema che un vantaggio perché i rossoneri faranno di tutto per rifarsi.
Ed è poi una squadra che ha sempre obiettivi. Il posto in Champions League è tutt’altro che al sicuro e rappresenta una fonte molto importante oltre che per il prestigio anche per il bilancio. Un Milan che deve fare punti è senz’altro una minaccia. Non è in una posizione quieta, non è secondo in modo inattaccabile alle spalle dell’Inter come qualche tempo fa, che era un secondo posto senza speranze di arrivare al primo però anche senza troppi pericoli da dietro: adesso i pericoli da dietro ci sono e quindi devono fare punti.
Ora che il mercato è concluso è possibile fare qualche bilancio. Che voto possiamo dare al mercato del Bologna?
Un bel 7 se Pisanu è un giocatore in efficienza fisica e sicuramente un 7 al criterio, che è stato quello di ringiovanire e di prendere giocatori in una fascia sotto i trent’anni e di sfoltire la fascia over 30: che spesso è anche pesante dal punto di vista degli stipendi. Quindi l’orientamento è senz’altro giusto, poi se i giocatori li hai azzeccati lo vedi sempre dopo: un anno fa eravamo entusiasti dell’arrivo di Osvaldo, che un mese fa abbiamo spedito via come un pacco sgradito.
E in attacco cosa succederà, visto che ora c’è abbondanza e Zalayeta è rimasto?
In attacco succede che Di Vaio, se continua a fare gol, può porre tutte le condizioni che vuole, perché poi sono anche condizioni legittime e accettabili: cioè quelle di agire da solo con una spalla un po’ defilata, che in questo momento sembra Gimenez. Però nulla toglie che la spalla possa diventare un altro o che Zalayeta ritrovi spazi. Però l’essere stato così in bilico fino all’ultimo momento sul mercato mi fa pensare che sia un uomo sul quale il Bologna non confidi più di tanto.
Sul fronte societario, lunedì sarà la giornata in cui si giocherà a carte scoperte con la Meleam. Da parte del Bologna, però, la bilancia sembra pendere un po’ di più dalla parte dell’arrivederci e grazie.
Sì, quella sembra una soluzione molto plausibile. Poi, le porte restano aperte anche per altri uomini di buona volontà, almeno finché il geometra Menarini non dirà che va avanti lui. Non mi sembra ne abbia una voglia disperata: forse la figlia di più. E forse la figlia di più se il piano Baraldi sarà convincente e se, come si è visto in questo mercato, le apparirà all’orizzonte la prospettiva di una società che possa fare calcio non solo indebitandosi. |di Cinzia Saccomanni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 150 volte