Catania, poca convinzione. Dov'era la voglia di vincere?
Come in Coppa, i presupposti li avevamo registrati in settimana, rivedendo Au gustyn nel ruolo che meglio compete a Carboni , stavolta infortunato, ma solo da questo.
Mihajlovic già al termine della gara di Coppa aveva preannunciato che, a tre giornate di distanza, il Catania si sarebbe presentato con ben altra formazione e ben altro piglio nell'affrontare i giallorossi, stavolta in Campaionato.
Passi qualche modifica alla formazione, ma il piglio è stato fin troppo simile a quello costato l'1-0, pur negli ultimi minuti e ridotti in 9 uomini, di qualche settimana fa. I rossazzurro pensavano e speravano così tanto in una Roma scarica dopo la gara in Europa League, che son sembrati dimenticarsi di dover e poter far propria la partita.
A Roma la spunta la formazione capitolina, va riconosciuto però, senza questa abbia combinato poi molto più di quel poco rimproverato prima al Catania che anzi, per lunghi tratti detiene il possesso palla mostrandosi però priva di idee e di uomini in grado di creare superiorità numerica o comunque scompiglio nella retroguardia giallorossa. Si sente, più del dovuto, l'assenza dei due centrali in mediana, Carboni e Biagianti .
Niente regalo per Sinisa Mihajlovic, che forse ripenserà se è proprio vero che gli auguri anticipati, od i regali ritardati, portino o meno sfortuna. La Roma non concede nulla , o forse è più il Catania a non riuscire quasi mai a bussare alla saracinesca, tutt'altro che imperforabile, rappresentata da Doni; timori infondati quelli dell'ambiente giallorosso nei confronti del portiere brasiliano, o meglio, infondati dopo aver preso in considerazione gli zero tiri in porta dei rossazzurri.
Magari con Totti in campo sarebbe stata un'altra partita, per quale delle due formazioni non è dato saperlo; viaggeremmo troppo con la fantasia. Purtroppo, Totti o non Totti, a mancare è stato da una parte il Catania e dall'altra la Roma, che quel poco che è riuscita a combinare lo deve più all'inerzia determinata del clima amico che non ad altro. Partita brutta; partita che con un po' più d'attenzione in difesa avrebbe viaggiato sullo 0;. partita persa.
Nonostante la sconfitta, la terza della gestione Mihajlovic, nessuna cicatrice sulla classifica degli etnei; forse, anzi sicuramente , il vero regalo di compleanno al Mister rossazzurro l'hanno confezionato le dirette concorrenti alla salvezza, tutte sconfitte ad eccezione del Siena (pareggio), che col Napoli pare avere un conto aperto.
Una ragione in più per analizzare in fretta le ragioni di questa sconfitta, frutto più dell'atteggiamento in campo che dello spessore avversario, e ripresentarsi Sabato, al Massimino, contro il Bari , col volto e la grinta del Catania che deve salvarsi e vuole vincere, davvero, convinzione che all'Olimpico proprio non è emersa, per nulla. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 152 volte