Prova da brivido dei rossoblu. Per un tempo in 11 contro 10 acciuffato il pari grazie ad un'autorete
Quasi salvi. A dispetto di una prova quasi sconcertante.
Sembrano un po' accademiche le discussioni- e le tesi varie- su quale percentuale di …salvezza abbia realizzato il Bologna col pari prezioso contro l'Atalanta in trasferta. Accademiche perché l'esito concreto non dipende solo da queste due squadre ma da una serie numerosa di incontri che restano da disputare nelle due ultime giornate. Quindi speranza e fiducia perché il discorso è sempre il solito: meglio avere 5 punti di più della diretta concorrente. Ma non si possono, a questo punto, nemmeno chiudere gli occhi sulla bolsa e del tutto insufficiente prova del Bologna in quel di Bergamo. Un primo tempo da brivido. Mancanza totale di manovre che avessero un minimo di senso. Passaggi su passaggi sbagliati in ogni zona del campo. Nessuna iniziativa per arrivare in porta. Debolezza e fragilità, specchio di un disgraziato matrimonio tra ansia di non riuscire, limitatezza dei mezzi ed inferiorità atletica. Un misto che ha reso quasi inguardabile la prestazione rossoblu.
Dopo il gol subito verso il 24', nemmeno l'ombra di una parvenza di reazione, era impossibile scommettere su una ripresa diversa. Invece no. In zona Cesarini di primo tempo Pellegrino ha commesso una sciocchezza gigante e si è fatto espellere, nel bel mezzo di una sceneggiata arbitrale dai contorni ancora non chiari. E il secondo tempo ha visto il Bologna 11 contro 10 e inoltre l'ingresso in campo di Casarini, Adailton e Gimenez. Non si sono visti miracoli, anzi. Il gioco ha continuato a latitare. Ma la superiorità numerica, la concretezza di Casarini e la vivacità di Gimenez hanno mutato il tono del gioco bolognese. Meno difesa arrembante e una leggera maggiore voglia di non perdere, espressa peraltro in un mare di sbagli madornali e di gravi sintomi di insicurezza. Comunque al 37' una iniziativa di Gimenez ha fruttato un rimpallo davanti alla porta atalantina ed arriva l'autorete, il pareggio sognato ed un punto preziosissimo in classifica.
Secondo me, nell'episodio, non è vero che l'Atalanta è stata sfortunata. Ha peccato di bravura. Prima Consigli, il portiere, respinge davanti 7\8 metri in posizione centrale sui piedi del compagno Peluso che insacca nella propria rete perché la palla incoccia il suo piede troppo morbido, mentre avrebbe dovuto calciare con vera forza. Due errori, non fatale sfiga. Al 90° ci starebbe anche un gol in contropiede Di Vaio che significherebbe salvezza matematica ma Tagliavento annulla per un fuorigioco inesistente. Un peccato, certo, ma meglio non abusare della buona sorte.
Quindi, in casa bolognese, è tutto bene quel che finisce bene. La sola cosa positiva è questa. Perchè, ditemi pure incontentabile, ma non si può schierare la difesa a 5 quando gli esterni non sanno attaccare. E quando una siffatta formula tattica mai era stata proposta. O mettere un centrocampo a tre quando nessuno di loro ha le doti minime del costruttore di gioco -trovando tra gli stessi un signore Mutarelli- che non gioca da 8 mesi e che mai aveva brillato a Bologna, per usare un eufemismo. In tal modo il Bologna ha ballato da matti per 45', è stato in balia dei nerazzurri e va da sé che con questo schieramento sbagliato in avanti non arriva una palla che è una perché nessuno è in grado di farlo. Allora mille lanci lunghi, tutti per gli avversari.
Nè, e poi basta, è possibile non lanciare veramente Gimenez, non provare ad utilizzarlo con maggior raziocinio, senza pretendere da lui che ti risolva tutto in un quarto d'ora con la bacchetta magica. Certo che sbaglia, ma gli altri? E quanti casi in positivo ha risolto il ragazzo nel poco, troppo poco tempo che ha giocato? Franco Colomba ha indubbiamente lavorato per il Bologna, ma a Bergamo pure lui si è smarrito e ci ha capito ben poco, sia prima che durante la partita. Cosa aggiungere? Forse l'arbitro Tagliavento ha fischiato a Di Vaio un fuori gioco inesistente su una promettente azione, ma è blanda giustificazione per i rossoblu.
Il Bologna ha bisogno solo di essere migliore, di non consegnarsi agli avversari, di avere coraggio e di non dimenticare che ha conquistato gli ultimi 2 pari in trasferta per gli autogol di Udinese e Atalanta e che ha giocato, contro Atalanta e Parma, ben più di metà partita con un uomo in più. Non certo braccato dalla sfortuna. Poi se ci sono cosidetti imprenditori che intendono rischiare ogni anno 15-20 milioni non sapendoci fare, mostrando certi pessimi spettacoli e restando col cuore in gola per tutto il campionato, facciano loro. Chi segue per mestiere il Bologna e chi ha il cuore rossoblu, a casa o sugli spalti, si merita sicuramente molto, molto di meglio. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.com| - articolo letto 133 volte