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2006-11-27

Neroazzurri implacabili a Palermo, la risposta a Totti


Stadio Renzo Barbera ore 22.19 circa, l'Inter passa a Palermo davanti ad una cornice di pubblico storica per il calcio italiano e degna dei palcoscenici più grandi d'Europa. Una città che sogna, che ha vissuto con trepidazione l'evento, gelata presto dal missile di Ibrahimovic in avvio. Ma la gioia, la speranza è tornata più forte di prima con la prodezza di Amauri, un colpo di esterno al volo a prendere il tempo su tutti, compreso il gigante Materazzi, implacabile per 90 minuti. Emozioni a non finire nell'intervallo perchè Amauri ha saputo riaccendere la luce del primato, riapertura della lotta ad armi pari contro la squadra dei fenomeni. L'Inter non si scompone, detta i tempi e rischia poco. Amauri si arrende definitivamente all'8 e Caracciolo prova a ripetersi quello di Brescia, bestia nera dei neroazzurri. Niente di tutto ciò perchè questa sera gli 11 di Mancini sono stati implacabili e anche Adriano sembra a tratti rialzarsi dal torpore, dalla sua crisi personale e fisica. Sale Vieira sulla fascia rosanera, alto, possente lungo il campo verde che sembra una galleria sconfinata. Avanza minaccioso e sferra il suo colpo mortale sulla porta dell'incolpevole Fontana. Siamo al 16esimo, partita chiusa, si abbassa il palcoscenico sul Renzo Barbera. Solo il palo di Caracciolo mette i brividi alla capolista che amministra con grande maturità il prezioso vantaggio. Onore agli uomini di Guidolin che hanno fatto il possibile anche senza uno stantuffo come Simplicio. A Mancini un plauso per aver voluto rischiare Adriano ancora in fase di recupero ma in miglioramento e per aver rivalutato Solari, un giocatore sempre in sordina a Milano. Questa la risposta dunque alla squadra che più di ogni altra ha dato spettacolo in questo avvio di stagione: la Roma di Spalletti. E' lui l'artefice di questo miracolo di gioco e spettacolo ma senza dimenticare i solisti, oggi su tutti Francesco Totti. Aspettiamo qualche poeta che narri le sue gesta (sul magazine magari). Al di là delle bandiere restano perle di calcio nostrano, da custodire gelosamente. Francesco ha risposto alla prodezza unica dell'altro giorno di Ronaldinho con stile e potenza. Diventa ogni giorno più difficile pensare che un fuoriclasse possa inventarsi magie simili e ogni volta puntualmente siamo smentiti: il bello del calcio. 4-2 a Genova e prova di forza con i blucerchiati che rivedono Flachi ma perdono per infortuni sia Quagliarella che Bonazzoli, uno per tempo. Difesa o no, con questi avversari oggi si poteva fare ben poco. Sarà un campionato lungo ed interessante, spettacolo garantito. Quarta piazza per il Livorno che si fa raggiungere dal ritorno della Reggina che senza penalizzazione avrebbe fatto un campionato con ben altri obiettivi, almeno da come appare in avvio di stagione. Bene Catania ed Empoli che vincono gli incontri casalinghi soffrendo più del dovuto. Il Parma al "Massimino" infatti ha retto per lunghi tratti anche in 10 mostrando addirittura le cose migliori. Grande prova di sacrificio di squadra per gli uomini di Cagni contro un ostico Cagliari. Successo casalingo anche per la Lazio contro l'Ascoli, che gioca discretamente ma appare distratto in alcuni momenti salienti del match. Primo successo stagionale per il Chievo che rompe con l'Udinese il lungo digiuno e si rilancia in classifica. Fondamentale ancora una volta l'impiego di Obinna in avanti. Pari e tanto agonismo nel derby toscano tra Siena e Fiorentina. Poche spazi per Mutu e company ma diversi spunti interessanti a testimoniare l'ottimo stato di forma del rumeno. Chiudiamo con il Milan che ritrova il successo, stirato con il Messina ma anche legittimo. Ottime risposte da Kakà che nella ripresa è tornato a fare 30 minuti ad alti livelli, quelli che gli competono. Bene anche Gourcuff e il mattatore Maldini, provvidenziale con il suo colpo di testa vincente. In settimana andrà di scena il ritorno di coppa italia con grande spazio alle seconde linee. - articolo letto 86 volte


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