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2007-04-23

Inter Campione D'Italia, arriva il 15 esimo tricolore



22 aprile 2007, una data che i tifosi neroazzurri ricorderanno per molto tempo. Dopo ben 18 stagioni senza tricolori, oggi si scrive una pagina di calcio, una pagina molto speciale. Il tricolore era già cucito sul petto ma sul campo si doveva dimostrare la maturità per vincere. Tanti anni di colpi di scena, di aspettative sempre svanite, talvolta in modo clamoroso. Oggi si chiude una stagione condotta dalla prima giornata, una stagione che ricorda quella storica (l'ultima vincente dell'era Trapattoni). Tanti campioni che non potevano deludere le aspettative, forse anche con l'assenza della Juve, forse anche con la penalizzazione del Milan, forse anche con un campionato senza grosse polemiche, senza ulteriori pagine di misteri. Una stagione da ricordare per tante emozioni, per i record, per i campioni che hanno onorato sino all'ultimo gli impegni. Tante gioie e qualche delusione, si anche questo è un aspetto del calcio... L'uscita dalla Champions, quella competizione che sarebbe stata ben più di una "ciliegina sulla torta". Quelle due serate un pò storte, quelle due reti a San Siro che hanno freddato il popolo neroazzurro. E poi l'arresa a Valencia, il nervosismo provocato anche dalle reazioni degli spagnoli. Poteva esserci l'Inter per dare peso al calcio italiano, ora retto alla grande dai cugini rossoneri. Chi mettere sul carro dei vincitori? Naturalmente tutta la squadra, volenterosa e con "pochi capricci". Dopo 3 anni di rapporti tra Mancini e Moratti arrivano gli equilibri giusti. Lo spogliatoio "incandescente" è stato ben moderato dal tecnico neroazzurro che ha saputo fare le sue scelte, talvolta un pò rischiose, ma sempre ben motivate. E poi le conferme come Zanetti e Cambiasso e l'intramontabile Figo e le sorprese. Se Grosso infatti non ha confermato a pieno i successoni azzurri altri giocatori hanno fatto il "salto di qualità". Da Maicon a Maxwell, passando per Burdisso e senza dimenticare la stagione maiuscola di Ibrahimovic e i sempre preziosi apporti di Cruz. Poi il finale con la bandiera neroazzurra, giocatore amato odiato da tutto il mondo "calcistico": Marco Materazzi. Di lui ricordiamo le reti decisive, come quelle di ieri a Siena. Di lui ricordiamo le prestazioni maiuscole e la carica che ogni giornata dava al pacchetto arretrato. Dai sogni e dalle firme decisive in azzurro, al neroazzurro... E poi il grazie più grande al patron Moratti che in tanti anni di difficoltà ed insuccessi ha sempre "generosamente" messo in piedi una squadra composta di campioni senza mai metter freno al "portafoglio" ma nello stesso tempo regalando sempre lati di forte "umanità". - articolo letto 133 volte


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