Quando un pareggio potrebbe andare bene, sulla carta. Quando l’illusione di poter vincere porta a non apprezzare un risultato che brutto non è, muove la classifica e serve a mantenere una distanza importante sulla “zona calda”, se così si può chiamare dopo soltanto otto partite. Il tifoso rossazzurro non è contento nel cuore, lo si sa, il vantaggio iniziale di Terlizzi aveva per un attimo fatto sognare un posto nella prima parte della classifica, sopra Lazio, Milan e Napoli, al pari del Palermo. Poi la disattenzione fatale, di quelle che portano con sé più rancore: passano solo 40 secondi dall’inizio della ripresa e Matri pareggia i conti di testa, sfruttando un’ingenuità difensiva proprio di Terlizzi, saltato a vuoto. Polito non può niente, la conclusione da distanza ravvicinata è all’angolino basso, imprendibile, non vale la pena neanche tentare un tuffo alla disperata. Il Cagliari esulta, Baldini, così come i tifosi rossazzurri, è incredulo. Il tutto dopo un primo tempo dai ritmi alti, imprevedibile ma con pochi tiri in porta. Mascara è attivo, Martinez un po’ meno, Spinesi è alla continua ricerca di un goal che neanche oggi arriverà, pur non giocando una partita da buttare per l’impegno messo, indiscutibilmente enorme per superare psicologicamente il problema più grosso per un attaccante: la mancanza della rete. Vedi Adriano, vedi Gilardino, un handicap che distrugge la morale, rende molli le gambe al momento di concludere davanti al portiere. La ripresa si manifesta come un’altra partita, a tratti noiosa e accesa solo da spunti improvisi, la traversa di Conti e la punizione di Mascara sono le uniche vere occasioni per sbloccare il punteggio. I tecnici provano la mossa giusta, Baldini toglie uno spento Edusei inserendo Tedesco, mossa giusta ma tardiva, da fare già nell’undici titolare. Colucci resta in panchina, entrano uno stanchissimo Vargas e Morimoto, sostituendo rispettivamente Sabato e Martinez. Baiocco resta in campo fino al 93’, esausto e dalla prestazione piuttosto scadente. Il punto guadagnato oggi dà continuità, e questo basta. Gli errori tecnici ci stanno, si fanno per non ripeterli. E’ quanto si spera già a partire da domenica prossima, al Massimino arriverà la Sampdoria, vittoriosa contro il Parma per 3-0. Bisognava osare oggi e non lo si è fatto, lo si dovrà fare anche davanti a calciatori dal calibro di Cassano e Montella. E’ nella mentalità del Catania, indipendentemente dall‘allenatore|di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 80 volte