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2007-12-16

Tocchi di Mascara


Una macchina quasi perfetta. Il Catania di oggi fa scuola all’Udinese, al pubblico e al tecnico che tante gioie ha dato a questa città: Marino. Risultato mai messo in discussione, in bilico solo nei primi minuti, quando Quagliarella spreca una grossa opportunità all’altezza del dischetto di rigore, davanti a Polito, al volo calciando alto. I rossazzurri reagiscono subito, Vargas delizia gli oltre 16.000 del Massimino con una delle sue accelerazioni, salta l’avversario, mette al centro un pallone rasoterra sul quale si avventa Mascara in scivolta: è 1-0. Già, proprio lui, Peppe Mascara: tridente inedito quello schierato oggi da Baldini, Spinesi va in tribuna per le due giornate di squalifica inflitte dal giudice sportivo, il numero 10 etneo passa al centro dell’attacco, Martinez e Colucci completano il trio sulle fasce. Intesa da meraviglia, mobilità che provoca imprevedibilità, velocità e freschezza nelle giocate. Elementi mai visti nelle giornate di campionato precedenti, non perché sia stato un errore tattico ma per le attitudini di ogni singolo atleta, nei piedi così come nel colpire il pallone di testa, nel dribbling piuttosto che nell’opportunismo. Poi il giallo, pesante e inopportuno se confrontati a falli ed azioni di gioco ben più gravi, estratto a Mascara. Nessuna sorpresa, ad arbitrare vi è il signor Romeo, sezione di Verona: nessuna intenzione di voler giudicare la sua sincerità nel giudicare al meglio ciò che vede, senza avvantaggiare né una squadra né l’altra. Ciò che risalta è il suo fare confuso, indeciso, a volte disperso: semplicemente scarso. Collina guarda, forse incredulo, forse più cosciente di una designazione da non ripetere in massima serie, né in seconda, meglio nella Cnd. Mascara, diffidato, salterà la Reggina, ultima tappa prima della sosta natalizia. Nel mezzo la gara di Coppa Italia, giovedì, a Milano. La ripresa è una leggera supremazia sterile dell’Udinese, Marino cambia, forse tardi: Asamoah non dà ciò che il tecnico si aspetta, velocità e contropiede non possono far male al Catania che di sbilanciarsi non ne vuol sentire. Anzi, allo scadere è ancora Mascara, servito da Izco, a siglare il goal del definitivo e più che meritato 2-0. Baldini vince, il Catania sale a 21: niente più nostalgie, Marino piace ricordarlo come simbolo di un cammino ricco di soddisfazioni che ha nel suo successore il naturale proseguo verso gli obiettivi prefissati da chi di dovere, rispettandoli senza avanzare pretese, inutili, anzi utili a creare pressione, anch’essa inutile, o forse utile ma a chi? Agli avversari. E allora 1.000 di Catania – Udinese, 1.000 di questi giorni, 1.000 di stagioni in massima serie e 1.000 di partite ricche di passione,tifo, sostegno, così come solo il pubblico rossazzurro sa fare|di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com|. - articolo letto 87 volte


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