Rincresce assentirlo, io non sono quasi mai prodigo di critiche nei confronti degli arbitri, per il bene del calcio ma anche perchè ho sempre creduto che alla fine dei conti gli errori di lor signori siano bilanciati dalla giustizia divina, o richiamati da una sorta di fortuna aiutante gli audaci. Ma stavolta, vista l'ostinazione esagerata ed inconsueta delle direzioni di gara che più che mai stanno condizionando il torneo in corso, mi son deciso, lungi dal realizzare una rottura con le mie concezioni stilistiche, in una sorta di anacoluto, se mi passate il termine magari impropriamente adoperato, di proferir verbo su codeste "anafore" di comportamento. Dicasi anafora, infatti, la "ripetizione di parole, che crea un ritmo particolare e modifica la musicalità dei versi". Ed eccola la trasposizione dalla teoria alla pratica in senso lato. Così interagendo gli arbitri stanno travalicando gli scopi riguardanti il loro mestiere. Non si stanno limitando nella circoscrizione del loro ruolo nella fedele applicazione delle regole in campo ma sembrano dislocarsi oltre le loro competenze, subordinando non poco lo svolgimento del campionato alla loro figura, premurandosi, implicitamente, nel realizzare la cosiddetta legge del più forte. Tornando alla figura retorica che ho preso in esame al fine di far intendere il loro ruolo snaturato nell'essenza, possiamo affermare tranquillamente come gli arbitri abbiano sinora creato un ritmo particolare, con l'Inter a comandare le danze...|inviato Albertosig|. - articolo letto 139 volte