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2008-10-30

Catania: calcio bugiardo, convincenti ma perdenti


Già, il calcio è questo!
Crei e tiri, prendi pali e traverse, cerchi di buttarla dentro da vicino, lontano e dalla media distanza. Ma lei, la palla, o se si preferisce lui, il pallone, non vuole saperne, ha deciso, senza prima comunicarlo, che il gol non s'ha da fare . Beh, a dirlo prima, in campo non sarebbe nemmeno da scendere, perché dannarsi l'anima per una sfera che la rete non vuole proprio gonfiarla non ne vale la pena: gioia, quella di passare un mercoledì “diverso”, che si trasforma in sofferenza, rabbia e incredulità.
È questa la storia di un 2-0 nato un po' così, per caso , dopo oltre quattrocento minuti di imbattibilità della porta rossazzurra tra le mura amiche. Che strano : il Catania ad oggi non aveva ancora subito gol in casa in questa stagione e aveva, al contrario, sempre realizzato almeno una marcatura; tutto si inverte, la squadra di Zenga non segna e subisce, perdendo.
Ora meglio fare un passo indietro, di appena quattro giorni, si gioca di sabato a Siena: l'undici etneo soffre, riesce con difficoltà a superare la metà campo, si chiude, solo Bizzarri evita la tragedia per più di un tempo salvo poi doversi piegare nella ripresa. Tutto sembra perso, gli avversari potrebbero anche raddoppiare, ma la sorte vuole che Paolucci cada in area in una delle poche percussioni del match, subisca fallo ed induca l'arbitro ad assegnare un rigore trasformato poi da Mascara in un pari definitivo.
Già, proprio un rigore. Quello che oggi il pessimo Banti ha negato a Tedesco per un evidentissimo fallo di Motta in area di rigore; quello stesso tiro dal dischetto che, per convinzione personale, Mascara o chi per lui avrebbe buttato fuori, sul palo, sulla traversa o tra le braccia di Handanovic, bravo e fortunato oggi per l'intera durata del match, aiutato dai compagni e dalla traversa ad inizio ripresa quando un ottimo Plasmati è andato in cerca di un eurogol con una rovesciata che si è stampata inesorabilmente sul legno.
Ci sarebbe da parlare tanto di scelte tecniche più o meno azzeccate , di Baiocco spostato a terzino destro più per l'assenza di un Silvestri o Sabato in panchina che per altro, del reinserimento tra i titolari di Stovini, di una squadra che a voler fare le cose complicate si è persa nelle più semplici, in quelle più elementari.
È giusto invece fermarsi su loro , i tifosi, fieri di undici ragazzi che hanno dato tutto per portare a casa qualche punto e che, non riuscendoci, hanno poi avuto la forza di ringraziare i propri sostenitori per l'affetto dimostrato. E' questo il bello del calcio, è questo quello che avviene a Catania. Tanto a chi importa se è in positivo?

Il calcio è bugiardo, un po' in tutto, ma è per questo che milioni di persone ne sono innamorati.
|di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 164 volte


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