E’ stata la domenica dell’esordio di Pato, il gioiellino brasiliano tanto atteso dal Milan e dall’Italia intera. Ed il suo debutto è coinciso con il battesimo di un trio che proverà ad emulare, magari alla lontana, quello svedese anni ’50 composto da Gren, Nordahl, Liedholm, da cui il soprannome identificativo GRE-NO-LI’. Stiamo parlando della “KaPaRo”, ovvero della “triplice alleanza brasiliana” avente in Kaka, Pato e Ronaldo i primattori. Se di Kaka e del rientrante Rony conoscevamo vita e miracoli non altrettanto potevamo dire di Pato che, malgrado la sua fama, appena 18enne, non si era mai misurato in un torneo così difficile come il nostro. Ebbene, l’”imPato” nel campionato italiano è stato come meglio non ci si aspettava. Col pallone tra i piedi sembra già un veterano, non ha pagato assolutamente il classico scotto dell’esordio cui molti fuoriclasse non sono riusciti a sottrarsi. Ha sfornato assist, giocate d’alta scuola, dribbling a volontà e persino un gol - articolo letto 221 volte