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2008-02-04

Donadoni che fa, mi ciurla?


Promesse da marinaio? No, da allenatore della Nazionale italiana. Donadoni, invero, aveva garantito a Del Piero e Cassano (attualmente "pressbook" del bel calcio), che non si era scordato di loro e che al momento opportuno, ovvero quando avrebbero ritrovato la forma contraddistingueteli, li avrebbe convocati. Ed invece, quantunque un coro unanime di approvazioni, per due calciatori che non fungono semplicemente da prop, non sono stati presi in considerazione per l'amichevole di preparazione agli Europei contro il Portogallo, votandosi forse all'atterismo, mozzando l'Italia di voluminose aspirazioni ormai recondite. E la sua scelta, che combacia con una mancata promessa, pare ancor più discutibile se ad essere chiamati in azzurro sono i soliti Di Natale, Palladino & company, gente che con i propri club non sta assicurando chissà quali contributi, per delle performance sicuramente, se così si può dire, ipocoristiche. Altro che convocare i più in forma. La politica donadoniana si mostra ben lungi dai propositi che avrebbe dovuto adoperare realizzando una autentica anastrofe di comportamento. Chi si aspettava che il nostro c.t. ciurlasse nel manico? Che il calcio stia diventando come la politica? Di certo la possibilità che l'Alex italico ritorni a vestire la maglia della Patria non è assimilabile ad una sorta di "Adynaton", ma è pur vero che la sua convocazione per la prossima kermesse continentale prescinde da quello che passa per la testa all'ex bandiera rossonera - articolo letto 242 volte

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