Da segnalare l'exploit dell'Italia, seconda nel medagliere con 36 medaglie totali egualmente distribuite tra i vari piazzamenti, dietro agli inarrivabili Stati Uniti, che si rifecero in casa della cocente delusione subita quattro anni prima, quasi raddoppiando il numero degli ori. L'organizzazione dei Giochi, in un paese colpito tre anni prima da una grave crisi economica, fu più che soddisfacente: per la prima volta tutti gli atleti uomini soggiornarono in un villaggio olimpico vero e proprio, sorvegliato da cowboy, mentre le donne alloggiarono in albergo. Per la prima volta tutte le competizioni si svolsero nei canonici 14 giorni, dal 30 luglio al 14 agosto. Disattenzioni dei giudici destarono malumori: nella finale dei 3.000 siepi, gli atleti corsero un giro in più, ma la gara fu omologata. Inoltre, le corsie non erano state ben disegnate, e molte gare risultarono essere praticamente falsate: nei 200 metri il podio fu tutto statunitense, ma mentre l'oro Eddie Tolan aveva corso in realtà per soli 198 metri, il terzo classificato Ralph Metcalfe ne aveva percorsi più di 201. Nella finale di scherma femminile, poi, fu la stessa britannica Judy Guinness a spiegare ai giudici di aver subito due stoccate dall'avversaria, l'austriaca Ellen Preis-Müller, che vinse così l'oro. Infine, nel lancio del disco, un giudice distratto dalla concomitante gara di salto con l'asta, non seguì e dunque non convalidò il tiro del francese Jules Noël, che gli sarebbe valso il podio. - articolo letto 235 volte