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2008-09-10

15° iride della Ferrari


Esito rocambolesco del G.P. del Brasile e per la Rossa di Maranello si spalancano le porte del Paradiso. Tripudio Ferrari. Scottante fiasco per la Mc Laren.
Quello conclusosi in Sud America è stato uno dei Mondiali più incredibili e belli (spy story a parte) della storia della Formula 1. La Ferrari, forse senza ancora rendersene perfettamente conto, è campione del Mondo. Roba da matti. Da film ad alta suspense con il solito epilogo cinematografico.
Solo un miracolo, infatti, poteva consegnare al Cavallino Rampante, simbolo del made in Italy, il 15° titolo iridato.
Si dovevano realizzare una serie di “accavallamenti” episodici che solo a prenderli in esame si rischiava di intontire. Raikkonen avrebbe dovuto vincere il GP Brasilero, Alonso terminare massimo al 3° posto ed Hamilton non oltre il 6°.
Neanche il più temerario degli scommettitori avrebbe puntato sul successo finale di Raikkonen. Il driver finalndese sino a pochi gran premi fa non aveva neppure guadagnato la certezza che fosse il 1° driver della squadra.
Anzi ad un certo punto della stagione sembrava che la Ferrari dovesse puntare il tutto per tutto su Massa, fra l’altro con un maggior bagaglio d’esperienza col team azzurro giacché già l’anno scorso era stato la 2^ guida alle spalle di Re Schumacher la cui successione è già iniziata proprio col titolo planetario di Kimi.
Per ricordare anche ai più distratti la proporzione dell’impresa del pilota scandinavo basta compiere qualche passo indietro. Gp USA: Hamilton, bambino prodigio delle quattro ruote (primo nero in Formula 1 nonché primo esordiente a rischiare di vincere il Mondiale…per un pilota che sembrava ai più un driver consumato) si appropria della gara davanti al suo “compagno” di squadra (virgolette d’obbligo vista la rivalità creatasi in pista ed i vari malumori di conseguenza scaturiti) Alonso.
Terza piazza per Massa e quarta per Raik. La classifica piloti è per noi impietosa: Hamilton 58 punti con Alonso a –10, Massa a –19 e Raik addirittura a –26.
Sembra finita. Anche se mancano 10 prove alla conclusione la Ferrari potrà solo sperare in una sortita del brasiliano. Quanto a Kimi si attende solo l’abdicazione…matematica. La Rossa appare quasi inerme dinnanzi allo strapotere della scuderia inglese. La stagione iridata sembra di già avviarsi quietamente all’epilogo. Ma a scuotere la serenità dell’ambiente automobilistico, in special modo della Mc Laren di Ron Dennis ci penserà lo scoppio dello scandalo più tumultuoso della storia della F1, un obbrobrio stile Moggiopoli che portò la Juventus in B.
La Mc Laren è accusata di spionaggio industriale ai danni della Ferrari. Da lì a poco la scuderia dominatrice del Mondiale verrà ritenuta colpevole e verrà privata di tutti i punti ottenuti nella Coppa Costruttori che si apprestava a vincere in grande stile. Pertanto la Ferrari di Montezemolo e Jean Todt otterrà, praticamente a tavolino, il Mondiale-team. Tuttavia il Mondiale piloti resterà indenne da penalizzazioni da parte della FIA che certamente perderà molta credibilità in questa deplorevole vicenda.
La ruota della fortuna da questo momento comincerà a girare dalla nostra parte. La Mc Laren, forse a causa dello shock, comincerà a perdere colpi, e persino il perfetto Hamilton inizierà a commettere degli errori a ripetizione, violando anche i regolamenti di turno, con la FIA che però si mostrerà sempre assai indulgente con lui, forse per mantenere aperti i giochi sino al termine. Nel penultimo GP della Cina avverrà la svolta che non ti aspetti.
Hamilton quando era 2°, e perciò matematicamente campione con 1 GP dalla conclusione, commette un errore marchiano (anche a causa della pioggia che rende la pista viscida) e va a finire la sua corsa sulla ghiaia. Trionfa Raikkonen davanti ad Alonso.
La classifica piloti si riapre parzialmente, ma ad Hamilton nell’ultimo GP basterà piazzarsi 5° per laurearsi campione. Mentre la Ferrari dovrà guardarsi non solo dal britannico ma anche dall’indomito Alonso (campione uscente) a –4 dal leader e con + 3 sul finlandese.
E siamo all’ultimo GP. In Brasile ci si appresta ad assistere al trionfo di Hamilton. Al via Raikkonen è terzo. Pole per Massa davanti ad Hamilton. Non appena si spengono i semafori Raikkonen sopravanzerà il leader del Mondiale che a sua volta verrà scavalcato dal suo collega Alonso. Nel tentativo di riprendersi la posizione strappatagli con autorità dallo spagnolo finirà fuori pista perdendo alcune posizioni. Sin qui nulla di compromesso. Ma la gran sorpresa arriverà poco dopo con Hamilton che sembra arrestarsi per un problema elettronico. Tuttavia la sua vettura riuscirà a riprendersi appena in tempo ma ormai il pilota britannico è retrocesso in 18^ posizione. Il sogno della Rossa comincia a materializzarsi.
Il futuro titolo di Hamy a vacillare. Dopo un’estenuante rimonta (per compierla si opta per le 3 soste al fine di avere una vettura più veloce e quindi più in vena di sorpassi…per una tattica che però si rivelerà malvagia) Hamilton si riporta in zona punti. Ma il 7° posto non basterà ad ottenere lo scettro. Raikkonen, infatti, nel frattempo in testa al GP, sarà campione del Mondo. Una stagione destinata sin dal principio ad essere fallimentare si trasforma di botto in esaltante. Si studiavano i piani per la rivincita del 2008. Ed invece la rivincita la dovremo evitare…Va in archivio uno dei più belli Mondiali di sempre. Uno di quei Mondiali da raccontare ai posteri con il cuore gonfio di soddisfazione. A volte i miracoli accadano veramente.
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