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2008-09-25

Biografia Calciatori da Leggenda: Omar Sivori


L’argentino Sivori è annoverabile fra la top ten assoluta del calcio planetario, per intenderci è stato fra le massime espressioni del calcio estroso e divertente un po’ come oggi se ne rendono protagonisti Ronaldinho e Del Piero.
È stato una bandiera della Juve con la quale ha scritto pagine leggendarie, in compagnia di Boniperti e Charles, formando un trio dalla media gol folgorante. Con la Vecchia Signora prese parte a 215 incontri segnando in 134 occasioni vincendo 3 Scudetti ed a livello personale il Pallone d’Oro. Sivori -che in A (militando nel finale di carriera nel Napoli) ha giocato 278 match conditi da 146 reti- era noto però anche per il suo carattere ribelle e pigro (accumulò tantissime squalifiche; disertava spesso gli allenamenti o vi si presentava a tarda ora), per delle caratteristiche che di certo gli condizionarono la carriera non poco.
Prima di approdare alla Juve militò nel River Plate (3 Scudetti) per un totale di 63 match e 29 gol. In quanto oriundo vestì la maglia argentina prima (19-9) e quella azzurra poi (9-8) senza però incantare più di del normale, a causa della sua scarsa disciplina cui accennavo.
Di seguito vi riporto l’articolo non pubblicato sulla dipartita di Sivori.
ADDIO MAGO ENRICO - Con la dipartita di Enrique Omar Sivori se ne va un tratto di Juve e di storia del calcio mondiale, del calcio che fu, quando ancora questo sport poteva definirsi tale, assolutamente avulso da sordidi interessi sfocianti nel puro cinismo d’oggi che più che mai ci fa rimpiangere quegli anni, quando di campioni, veri, ve n’erano a bizzeffe, la maggior parte dei quali contenuti nello squadrone del secolo: il Real Madrid di Di Stefano, Puskas e Gento, elementi rappresentanti l’epoca di Sivori, che lui raffigurò proprio in compagnia di costoro.
Su di lui si son versati fiumi d’inchiostro e spese migliaia di parole: un po’ tutti sono concordi sul fatto che fu un genio della “pelota”, un mago che con la sua classe pareva irridere gli avversari di turno, un funambolo con la sfera attaccata ai piedi, qualità che ne colpirono la fantasia popolare, sempre pronta ad “emulare” le gesta di un campione culto per i giovani e non solo. Con Boniperti, Charles e Sivori costituì IL TRIO DELLE MERAVIGLIE; altro che gli attuali Totti, Cassano e Montella che in confronto possono solamente lustrargli le scarpe.
L’unico che dopo di lui ne reincarnò la levatura fu Maradona, per il resto nasceranno dei grandi, grandissimi calciatori, ma di Sivori ne resterà uno soltanto. “Non gli è mai bastato il gol qualsiasi, lo voleva memorabile. Piombava davanti al portiere e fingeva di allungarsi troppo il pallone, sino a farlo arrivare a un palmo dalla sua mano protesa; poi fulmineo, lo richiamava a se con la suola e lo faceva rotolare lentamente in rete”: queste parole del giornalista A. Bortolotti bastano a spiegarne l’effige…
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