Commento Tattico: Catania - Juventus (23°giornata)
Due reti della Juventus , due reti su palla inattiva, ma non era il Catania quello ad allenarsi, e tanto, sugli schemi a palla ferma? Prima di una serie, lunga, di riflessioni, perché vedendo i risultati in fase offensiva, pressoché nulli (il +30% di 0 sempre 0 fa), tanto vale preparare meglio quella difensiva , dove si beccano goal che a commentarli… a commentarli (stop).
Si parte col 4-4-2 . Superiorità numerica, grande vantaggio, non che l'arbitro abbia regalato nulla (secondo giallo a Iaquinta ineccepibile), oltre75' con l'uomo in più , e sfruttarlo malamente, almeno fino al riposo. Zenga catechizza i suoi ed al ritorno degli spogliatoi si vede quello che, per didattica calcistica di base, va fatto dalla squadra che attacca in superiorità numerica, si gioca col 3-4-1-2 (con Tedesco, prima arretrato per supplire all'assenza di Capuano, nuovamente in mediana e Martinez a far di tutto un po'): palla a terra, rapidità di passaggio, e corsa sulle fasce . La rete di Morimoto nasce così, e ne sarebbero potute nascere altre, tante altre, se solo il Catania non avesse fatto quel che la Juventus è stata costretta a fare per via dell'inferiorità numerica: aspettare a centrocampo, arretrare il baricentro, provare il contropiede .
La ragione è semplice, la Juventus è la Juventus , e riesce ad esser pericolosa anche così, il Catania è il Catania, e quando rinfodera la sua arma segreta (corsa e grinta), non può né guerreggiare né rendersi pericolosa, solo subire, e piangere sui suoi sbagli. Perdi il ritmo, perdi il centrocampo e perdi la partita.
E siamo a due. Avanti col tre, come si usa dire nelle esecuzioni per “sedia elettrica”, già perché il terzo è l'errore capitale. Dopo aver raddrizzato una gara, in superiorità numerica, e con l'avversario già mentalmente a casa, il Catania si permette di giocare al “gatto col topo”, come si direbbe in gergo. Ricordate l'abc prima enunciato (palla a terra etc.)? Ebbene d'un tratto c'è chi decide di fare la sua partita, decontestualizzandosi dalla squadra, e via lanci lunghi in automatico anziché dar palla ai compagni, imbastire la manovra sugli spazi, in velocità, quei fondamentali dove pesa l'uomo in più, no, arbitrariamente no, e così non solo si annulla il vantaggio numerico, ma anzi, ci si espone ai contropiede che puntualmente arrivano, l'ultimo è fatale.
Evitabile? Evitabilissimo, a priori. Il Catania segna la sua condanna a morte nel momento in cui smette di giocare alla stesse maniera con la quale, dal secondo tempo fino all'85', era riuscita a domare la Juventus e dominare la partita.
È un calo collettivo di tutta la formazione, dove Terlizzi, tra le tante gocce, è quella che fa traboccare il vaso ; sostituzione obbligata, per Zenga, che certo, almeno in questo frangente, potrà rimproverarsi poco. Su questo, perché su altro, non conoscendo le dinamiche dello spogliatoio (da premettere) potremmo anche sbagliarci, ma la settimana di Izco deve proprio aver ingannato il Mister, l'argentino non ne azzecca una, e la sostituzione, complice probabilmente l'infortunio a Capuano , è tardiva, troppo.
Brutta tegola, e siamo quasi in chiusura, proprio l'infortunio di Capuano, sia in chiave gara che in ottica futura, Tedesco costretto ad arretrare, dentro Martinez che in una posizione ibrida, tra l'attaccante ed il centrocampista, non riesce a far bene nemmeno anche uno solo dei ruoli, va meglio col 3-4-2-1. Paolucci resta in panchina , Morimoto segna , e quindi non si può eccepire più nulla se non a costo di sembrare faziosamente schierati. Sarà..
Andando nel particolare, bene l'esordio di Potenza , che non perde un contrasto (la corsa arriverà), Silvestre è ormai il fulcro della difesa, 91% di passaggi corretti ed insieme a Tedesco il migliore in palloni recuperati, Mascara i n calo, Martinez standard basso, Carboni subito in campo e subito efficace.
Ultima nota, il pubblico, perché si dice sempre è il 12° Uomo in campo: se si cantasse un po' più (ed un po' più forte, ed un po' più.. tutti) a sostegno del Catania, anziché inveire contro gli avversari , od i palermitani (non mi spiego come mai tutto il pubblico salti contro il Palermo, ma non tutto inneggi poi al Catania), o chi, genericamente, non è in grado di risolvere a nostro favore la partita, forse si darebbe un esempio, forte, a chi va in campo con la maglia rossazzurra. Compatti, Fino alla Fine, e Non mollare mai.
Dipende da noi tornare ad essere così, credere nei cori che urliamo, capire la differenza tra stadio e salotto, il legame tra sacrificio e vittoria (e trasmetterlo a chi va in campo), dipende da noi la Salvezza : “Se poi vinciamo, sarà perché tifiamo”. Catania - Statistiche - Juventus
51
Possesso Palla (%)
49
1
Gol
2
512
Palle Giocate
491
57,64
Supremazia Territoriale (%)
42,36
50
Protezione Area (%)
58,8
41,2
Attacco alla Porta (%)
50
45,5
Pericolosità (%)
53,8
5
Tiri In Porta
6
7
Tiri Fuori
5
0
Tiri Respinti
7
1
Pali e Traverse
0
3
Fuorigioco
1
9
Corner
6
36
Cross
18
2
Dribbling
12
382
Passaggi
305
75,65
Passaggi Positivi (%)
74,43
57,33
Passaggi Lunghi (%)
61,67
50
Contrasti Vinti
40
55,56
Contrasti Vinti (%)
44,44
16
Falli Subiti
14
3
Ammoniti
3
0
Esplusi
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