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2009-02-18

Il curioso caso di Adriano Leite


Tanto tuonò che...nulla. Neanche guardando il replay da ogni angolazione possibile (persino da casa sua) il giudice sportivo Giampaolo Tosel è riuscito a trovare un appiglio per giustificare l’ennesima squalifica ai danni di Adriano, diventato nelle ultime ore capro espiatorio della frustrazione milanista post derby.
Sarebbe stato d’altronde assurdo crocifiggere questo ragazzo solo per un gesto che nulla ha a che fare con la malizia ragionata intravista dai suoi detrattori. È stato istinto, nessuna volontà di ingannare arbitro e tifosi.
Tutto qui. La non decisione di Tosel è stata accolta con un sospiro di sollievo ad Appiano Gentile, dove guarda caso si stava festeggiando il 27esimo compleanno dell’Imperatore. Che regalo triste sarebbe stata una decisione legale differente...
Il popolo nerazzurro, così come il brasiliano, ha accolto la notizia con soddisfazione, anche perché una squalifica avrebbe sollevato una serie di polemiche da parte nerazzurra, con relativa goduria da parte dei media. Immaginiamo, a questo punto, la delusione in via Turati, dove una sanzione nei confronti di Adriano avrebbe alleviato il dolore per un derby perso in malo modo, al di là del punteggio finale striminzito.
Ma davvero due giornate di stop per il brasiliano colpevole sarebbero suonate come un risarcimento per la causa rossonera? La ferita nell’orgoglio milanista si sarebbe rimarginata più rapidamente? Per nulla. Una squalifica nei confronti del giocatore, oltre a rappresentare una profonda ingiustizia a livello giurisprudenziale, avrebbe punito oltre misura un ragazzo che negli ultimi tempi ha sofferto molto e che, solo ora, sta rivedendo la luce in fondo al tunnel.
Perché accanirsi nei suoi confronti? Perché indicarlo come il colpevole di una frode?
Quando Tosel lo ha squalificato per tre giornate, dopo il colpo rifilato a Gastaldello, la società di via Durini si è limitata a presentare ricorso (com’è prassi), ma non ha protestato una volta che questo è stato respinto. Segno che la decisione poteva essere accettata come legittima. Ma stavolta no, non lo sarebbe stata. Per fortuna il caso si è sgonfiato nel giro di poche ore e Adriano sarà disponibile già per la trasferta di Bologna. La fine più giusta di un caso alquanto strano, sotto tutti i punti di vista...
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