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2009-02-22

Addio maestro! Se n’è andato un pezzo di storia


La cronaca degli eventi sportivi per una volta cede il passo ad un necrologio che lascia un vuoto smisurato nel Mondo di chi tali eventi per decenni li ha raccontati con uno stile incommensurabile che ha fatto scuola nel giornalismo sportivo italiano.
È deceduto oggi, dopo un’emorragia cerebrale, a 78 anni, lo storico direttore ed editorialista della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò. Cannavò era nato a Catania nel lontano 1930, in pieno regime fascista.
Cannavò debuttò nel mondo del giornalismo pochi anni dopo la conclusione del 2° conflitto Mondiale, nel 1949, in una Italia alle prese con una ricostruzione fisica e morale senza precedenti. Il primo quotidiano ad avvalersi delle sue performance fu La Sicilia, proprio a Catania, occupandosi di sport ma anche di importanti temi sociali e di costume, dimostrando una poliedricità fuori del comune. Nel 1955 la svolta lavorativa, entrando nel team della Gazzetta, la più prestigiosa testata sportiva di sempre, come corrispondente; nel 1981 ne è diventato vicedirettore, poi condirettore e nel 1983 ha preso il posto di Gino Palumbo alla scrivania di direttore!
Vi rimarrà per ben 19 anni, fino al 2002, restandone poi tra gli editorialisti più amati. Fino a pochi giorni prima della morte si dilettava a fare l’opinionista nelle varie trasmissioni sportive, che impreziosiva con la sua immensa cultura, con le sue doti umane indimenticabili. Tra le tante onorificenze che hanno segnato la lunga esperienza di Cannavò, rimembriamo il titolo di Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, conferitogli nel 1992 dal Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi; l'Ordine Olimpico, ricevuto dal Comitato Olimpico Internazionale nel 1996, durante i Giochi di Atlanta; il premio Ischia per il giornalismo nel 1998 e il premio Saint Vincent - Indro Montanelli alla carriera nel 2006.
Oggi prima delle partite di A, al fine di rendergli omaggio, gli è stato tributato un minuto di silenzio, deciso dalla Federazione Italiana Gioco Calcio d'accordo con la Lega Calcio e la Lega Pro. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso la sua partecipazione al dolore della famiglia e al cordoglio del mondo dell'informazione ricordando "il giornalista di lungo corso che dalle colonne della Gazzetta dello Sport, di cui è stato per tanti anni direttore, e dalle più diverse tribune mediatiche, ha raccontato con passione e acutamente divulgato i valori di lealtà e di competizione che hanno reso sempre più popolare il gioco del calcio e lo sport italiano".
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