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2009-02-25

Catania: Crollano i Tabù


Se di “vittoria esterna” si può parlare ancora solo ironicamente, evidenziando come a decidere la gara contro la Reggina siano stati proprio due esterni difensivi, tanti altri piccoli/grandi tabù sono crollati con la prestazione, o meglio dire col risultato conseguito dal Catania nella gara di Domenica scorsa, pochi giorni fa.
Vittoria - Che significa ridursi a trattar dell'essenziale, nel calcio, ma così è. Primi 3 punti del 2009, prima vittoria casalinga dopo il successo pre-natalizio contro la Roma al quale erano seguite 3 sconfitte interne di fila, pesantissime da digerire e che, comprensibilmente, s'erano rivelate foriere d'un clima particolarmente elettrico nel rapporto squadra-tifoseria motivato da accuse di “scarso impegno e partecipazione alla causa comune”. Uscire dallo stadio potendo guardare avanti, piuttosto che guardarsi da chi insegue, è quanto di più propedeutico esista verso una predisposizione d'animo orientata all'ottimismo, ed al Catania serviva, molto.
Imbattibilità - Da sette turni la porta del Catania non usciva “integra”, un limite evidente se si pensa alla solidità espressa dal reparto difensivo nelle prime giornate di Campionato. Tant'è, dopo un periodo in equilibrio precario, tra ex titolari, centrocampisti adattati e disattenzioni da oratorio, il mercato di Gennaio, tanto voluto dai tifosi, da' i suoi frutti. Passato l'assestamento, i due nuovi, Capuano e Potenza, hanno preso confidenza con ruolo (al quale erano disadattati da mesi di inattività) e compagni, mostrando padronanza e personalità. A loro firma le reti che decidono la gara contro la Reggina, e se di “casualità” si può parlare, in termini statistici, il significato di questo duplice acuto è indiscutibile segno d'esser sulla retta via, come lo è, parimenti, la risposta data da Silvestre e Stovini, quasi perfetti.
Tiri dalla distanza - Non una rete, su azione, che provenisse da un tiro fuori area, finora solo Sabato e Mascara, su punizione, Paolucci, dal limite. L'importanza dei “jolly” che non t'aspetti la spiega tutta Capuano, con un esempio, pratico, di come partite complesse, decisive, bloccate a centrocampo, si possano indirizzare ugualmente alla vittoria senza giocare bene, senza stupire con un costrutto rutilante ma andando all'essenza del calcio: tirare. Ché se non tiri non segni, e se non segni non vinci. Capire questa catena logica non è mai stato complicato, eppure…
Basta attaccanti - Quando gli attaccanti non riescono a segnare, vuoi perché non in giornata, vuoi perché a corto di palloni giocabili, o ci si aggrappa al pareggio, provando a non prender goal, o ci si rassegna alla sconfitta. Il Catania, in questo 2009, si è spesso attenuto a queste due varianti, ignorando l'esistenza d'una terza, che fosse via d'uscita a tale circolo vizioso di buone prestazioni e pochi punti. Finora solo attaccanti nel tabellino marcatori etneo, uniche eccezioni Sabato (difensore, gol su punizione), Baiocco (centrocampista, gol su azione), Ledesma (centrocampista, rigore), adesso le proporzioni tornano a sperare in un futuro più equilibrato, e chissà se le reti di Capuano e Potenza non infondano una corroborante iniezione di coraggio anche, a chi, centrocampisti come Ledesma, Tedesco e Biagianti, dovrebbero esser maggiormente deputati (e capaci) nel proporsi sottorete.
Gara Chiusa - Lungo tutto il suo cammino in questo campionato, sulle 8 vittorie conseguite, il Catania è riuscito in una sola occasione (Catania - Palermo 2-0) a, come si suole dire, “chiudere la gara” prima del fischio finale. Risultati sempre in bilico che hanno portato a pareggi clamorosi, contro Lecce, Genoa e Chievo, sei punti netti che avrebbero infranto tanti più tabù di quanti finora elencati. Dopo 18 gare i rossazzurri tornano a “non mollare” anche se avanti di una rete, formula che riporta alla vittoria. Servirà a prender consapevolezza di cosa è giusto fare in campo e cosa no?
Come gioca Ledesma- In recupero, e ribadiamo, non ancora fulgido al massimo delle sue potenzialità. Reintrodotto all'interno del centrocampo nel momento di maggior sofferenza del reparto, c'ha messo 2 partite per ritrovare la forma, fisica, e far ritrovare la bussola all'intera linea mediana. Manna dal cielo per Zenga, che nelle ultime partite ha messo a riposo Carboni, punto inalienabile in fase di copertura, affidando a Biagianti più compiti di quanti fosse in grado di svolgerne. Tra i giocatori in ascesa certamente anche Capuano, il cui nome ricorre spesso sui giornali, e dovrebbe felicitarsene lui stesso e chi l'ha scelto, sempre associato ad aggettivi lusinghieri.
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