"Talenti....da Nazionale": la terza puntata dedicata ai terzini
Dopo avervi segnalato i portieri e i difensori centrali italiani (candidati Ferrari, Manfredini, Santacroce e Portanova) più interessanti del nostro campionato, eccoci qui per il terzo appuntamento dedicato ai terzini.
Non basterebbe un intero trattato di calcio per spiegare quanto è importante l’apporto dei cursori di fascia durante una partita di pallone. Il terzino è la sintesi dei due movimenti di questo sport, l’attacco e la difesa. Avere un terzino “che fa le due fasi”, come si dice in gergo, è una fortuna riservata a poche squadre. Gli allenatori che amano creare gioco dalle fasce laterali affidano l’80% delle possibilità di vittoria ai terzini e al loro rendimento. Il terzino “di razza” deve attaccare e difendere con la stessa lucidità ed efficacia, deve saper calibrare cross precisi sulla testa e sui piedi degli attaccanti, deve annullare i contropiedi avversari, deve accompagnare l’azione e favorire l’inserimento dei centrocampisti.
Non è un caso, quindi, che i migliori interpreti siano valutati a peso d’oro sul mercato e non è neppure un caso se i più importanti terzini della storia del calcio siano stati di marca italiana. Da Facchetti, inventore del ruolo, a Paolo Maldini, passando per Bergomi e Cabrini. Tutti con una storia diversa ma tutti accomunati da un’innata classe che li ha resi immortali nella memoria dei tifosi.
Un giovane che si sta mettendo particolarmente in mostra in questo scorcio di stagione è sicuramente Domenico Criscito. “Mimmo”, come lo chiamano tutti, sembrava destinato ad una carriera poco esaltante dopo la bocciatura con la maglia della Juventus appena un anno fa. La dirigenza bianconera aveva deciso di dargli una possibilità dopo le buone cose fatte vedere in Serie B ma l’inesperienza e l’impatto con una maglia così importante come quella juventina avevano convinto Ranieri a rispedirlo al mittente. Con la maglia del Genoa, grazie alla stima del tecnico Gasperini, il difensore napoletano ha trovato un nuovo ruolo; non più difensore centrale ma terzino sinistro o esterno di centrocampo, togliendosi la soddisfazione di segnare la prima rete in Serie A, che ha regalato ai rossoblù la vittoria casalinga sul Palermo.
Criscito paga una struttura fisica non proprio da “dominante” che lo penalizza in area di rigore, specie contro attaccanti prestanti atleticamente. Per questo rende al meglio da esterno dove può sfruttare la straordinaria accelerazione e la discreta precisione nel cross. Non dimentichiamo che al Genoa è solo in prestito e chissà che un domani non potrebbe prendersi una rivincita con la maglia bianconera.
Chi invece gode al 100% della stima del proprio tecnico è Davide Santon. Anche l’abbottonato Mourinho, infatti, non ha potuto fare a meno di innamorarsi di questo ragazzo appena diciottenne che ha bruciato le tappe diventando titolare inamovibile nello scacchiere nerazzurro. “È un fenomeno” ha detto lo Special One che ha schierato il giovane terzino anche contro il Manchester United, affidandogli la marcatura di un cliente del calibro di Cristiano Ronaldo. La risposta di Davide? Superlativa. Il gioiello di casa Inter continua a stupire gli addetti ai lavori per la grande personalità e l’indiscutibile talento.
Santon è un terzino moderno, più difensivo di Criscito ma anche più agile in avanti. Siamo sicuri che se riuscirà a mantenersi su certi standard rappresenterà sicuramente una priorità nelle esigenze della Nazionale.
Di vivaio in vivaio. In quello della Lazio, dopo una lunga trafila in tutte le giovanili, si è fatto conoscere Lorenzo De Silvestri. Romano di Monteverde, laziale di famiglia, “Lollo” era diventato titolare senza appello nell’anno dell’esordio in Serie A, giocando dal 1’ anche al Bernabeu contro il Real Madrid e meritandosi la nomination nella lista dei 50 giovani più promettenti del panorama calcistico internazionale. Tuttavia l’arrivo in biancoceleste dello svizzero Lichtsteiner l’ha costretto al ballottaggio quasi ogni domenica, non spegnendo però la sua straordinaria combattività. De Silvestri ha mezzi fisici fuori dal comune, una prestanza atletica che gli permette devastanti sfondamenti offensivi ed un' incredibile capacità di corsa. I tifosi lo acclamano già come una bandiera riconoscendo in lui l’erede dell’indimenticato Pancaro. Chissà se del terzino calabrese Lorenzo riuscirà ad emulare anche le gesta in azzurro.
Ma la linea verde non è sempre è la più sicura. Largo ai giovani, ma un terzino che si rispetti deve saper leggere mille situazioni dall’alto della sua esperienza. E non manca certo l’esperienza ad uno come Manuel Pasqual, cresciuto a pane e calcio di provincia, proposto al grande pubblico dalla Fiorentina. Classe ’82, prodotto delle giovanili della Reggina, Pasqual ha mantenuto anche in questa stagione la maglia da titolare, nonostante la dura concorrenza. Il terzino di San Donà di Piave è proprio quello che si dice un “jolly”. Può giocare indifferentemente a destra e a sinistra e all’occorrenza, grazie al buon senso della posizione, anche da centrale. La buona solidità difensiva si aggiunge comunque ad un ottima propensione offensiva e ad una discreta precisione nel lancio che ne fanno uno dei terzini più interessanti del campionato. - articolo letto 381 volte