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2009-03-23

Storia della Nazionale Italiana di Rugby


GLI INIZI - IL Rugby italiano iniziò a far leva sulla popolazione intorno alla fine del 1800, un po’ come è accaduto col suo sport cugino, il calcio. E come il calcio tale disciplina fu importata a Genova da lavoratori britannici; la diffusione massiccia del gioco, comunque, fu dovuta all’opera di un pioniere italiano emigrato in Francia, Stefano Bellandi; questi, nato nel 1892 in provincia di Cremona, dovette rientrare in Italia per svolgere il servizio militare e, avendo conosciuto il rugby in Francia, si adoperò per diffonderlo anche in Patria.
La Nazionale nacque quasi contemporaneamente all’istituzione del primo campionato italiano: il 20 maggio 1929. L’esordio avvenne contro l’altrettanto debuttante selezione spagnola, e perdemmo 9-0, una sorta di preludio ad una storia che scriveremo negli anni a venire, dove di certo non ci metteremo in luce per particolari risultati di rilievo, anzi...
LA PARTECIPAZIONE IRIDATA - Il 22 marzo 1985 nasceva la Coppa del Mondo che si sarebbe svolta poi nel 1987. Gli azzurri, una sorta di Cenerentola del proprio girone, come da copione rimedia delle figuracce, perdendo 70-6 coi fortissimi all blacks neozelandesi, 26-15 con l’Argentina per poi vincere solamente con le isole Fiji 18-15. Quattro anni dopo ripeteremo il disastro, prendendole di santa ragione da USA (30-9), Inghilterra (36-6) e Nuova Zelanda, con onore, 31-21. Nel 1995 non ci distaccheremo molto dalla magra figura di 4 anni prima, perdendo sonoramente con Samoa e Inghilterra, vincendo solamente con l’Argentina, per un successo comunque di assoluto prestigio che rendeva meno amara la nostra avventura. Nel ’99 perderemo 67-7 con gli inglesi, 28-25 con Tonga e addirittura 101-3 con i neozelandesi, per un k.o. che ha fatto epoca.
L’INGRESSO NEL 6 NAZIONI - Nel 2000, dopo alcuni risultati internazionali importanti, grazie in primis ad un giocatore eccezionale come Dominguez, il più grande azzurro di sempre, saremo ammessi al 5 Nazioni, che in tal modo cambia denominazione: nasceva il 6 Nazioni, una sorta di Europeo d’elite della palla ovale. Gli azzurri cercano di onorare la prima partecipazione a codesta prestigiosa kermesse, e difatti ci aggiudicheremo il match d’esordio contro la Scozia, 34-20. Poi arriveranno soltanto sconfitte con Galles, Irlanda, Inghilterra e Francia, decane della manifestazione. Dopo 2 edizioni senza vittorie o pareggi nel 2003 batteremo il Galles 30-22. Nello stesso anno, ai Mondiali, perderemo 70-7 con Nuova Zelanda e 27-15 con Galles, vincendo addirittura 2 match con Tonga 36-12 e Canada 19-14. Ma saremo ugualmente eliminati al 1° turno.
Nel 6 Nations 2004 vincremo con gli scozzesi 20-14 mentre nel 2005 usciremo con le ossa rotte da ogni partita, aggiudicandoci ancora una volta il cucchiaio di legno riservato all’ultima in graduatoria. Nel 2006 racimoleremo un solo pareggio col Galles 18-18. Nel 2007 daremo vita al nostro miglior torneo, vincendo con Scozia (37-17!!) e Galles (23-20), classificandoci quarti con 4 punti. Tuttavia non confermeremo i nostri sensibili progressi nel Mondiale, venendo eliminati al 1° turno malgrado 2 vittorie contro Romania e Portogallo, rispettivamente per 24-18 e 31-5: la sconfitta contro gli scozzesi, 16-18, ci nega il sogno di arrivare agli scontri diretti. Nel 6 Nazioni 2009 otteremo un solo successo con gli scozzesi, nostra vittima preferita, 23-20. Infine quest’anno registreremo un incredibile passo indietro, perdendo malamente tutti gli incontri.
STATISTICANDO - Nella storia il giocatore con più presenze risulta essere Alex Troncon con 101 caps, mentre con più punti Dominguez con 971. Marcello Cuttitta è recordman di mete, 25. Per chiudere ecco un bilancio di incontri giocati con le avversarie più prestigiose. Con la Francia vantiamo 1 solo successo, con l’Irlanda 3, con l’Argentina 5, col Galles 2, con la Scozia 5, con l’Inghilterra, Australia, Sudafrica e New Zeland 0, con Canada 4.
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