Storia del Tour De France: da un altro outsider alla corte di Francia al riscatto di Zoetemelk
1967 UN ALTRO OUTSIDER ALLA CORTE DI FRANCIA
Il Tour del
1967 venne
funestato dal
fatale collasso
di Tom
Simpson (foto
b/n) sui pendii
del Mont
Ventoux. In
base ai risultati
l'autopsia,
concause della
morte furono il
caldo e le
anfetamine da
lui assunte per
migliorare la
propria
prestazione
(due confezioni
di anfetamine
furono trovate
nella tasca posteriore della sua maglia). Simpson è per questo motivo
considerato una delle prime vittime del doping. La corsa fu vinta
anche stavolta da un outsider, Roger Pingeon, il quale ipotecò la
Boucle già dopo 5 tappe grazie ad una fuga in una semplice tappa
pianeggiante. Ormai la corsa gialla degli ultimi anni era
appannaggio delle seconde linee. A vincere il Tour non erano
soltanto dei campioni ma degli ousider che in modo fortunoso
riuscivano ad ergersi sul gradino più alto del podio. Questo di certo
non era disdegnato dai tifosi ma svalutava il prestigio incontaminato
della kermesse, un pò come succederà negli anni 2000 per il doping.
Al 3° posto in codesto Tour si classificò Balmamion, Italia. Azzurri
che si fregiarono inoltre di 4 tappe equamente divise fra M.Basso e
Gimondi. Indosseremo anche la m.g. con Polidori, 1 giorno. 1968 ALL’INSEGNA DELL’INCERTEZZA
E un Tour più che mai all’insegna dell’incertezza. Van Springel (BEL) conquista la maglia gialla alla
19^ tappa, vantando pochi secondi su Janssen (OLA). L’ultima frazione, una cronometro, vede
prevalere Janssen di 54’’ sul rivale fiammingo. Il successo andrà al tulipano olandese per 38’’, il
minor distacco di sempre. L’Italia vincerà 2 tappe con Cuore Matto Bitossi. 1969 SCOCCA L’ORA DEL CANNIBALE
Dopo alcuni Tour, come dire…di transizione, ecco
spuntare dal cilindro un autentico campione, forse il
fuoriclasse che il Tour aspettava e di cui aveva bisogno
per lustrarsi gli occhi. Il belga Eddy Merckx, per tutti Il
Cannibale, dà il “la” ad una serie incredibile di successi
in terra francese, appannando l’epopea di Anquetil,
Bobet, Thys e per certi versi persino quella di Bartali &
Coppi, seppur le sue imprese non siano paragonabili a
quelle compiute dagli italiani degli anni ’40-’50.
Nessuno ha vinto in carriera più di Eddy. Basti pensare
ai 5 Giri d’Italia, altrettanti Tour de France, 3
Mondiali, 7 Sanremo, 5 Liegi, 3 Roubaix, 2 Lombardia,
per un totale inarrivabile di 426 successi. Nel ’69
conquistò la maglia gialla alla 6^ tappa per non
lasciarla più, vincendo 6 tappe. Vincerà il Tour con
17’54’’ su Pingeon e 22’13’’ su Poulidor. L’Italia vinse 3
tappe con Basso, Cancelli e Gimondi. 1970 INARRESTABILE EDDY
Anche il Tour del ’70 è esclusiva di Merckx che addirittura vincerà 8 tappe (record condiviso),
tagliando il traguardo finale con 12’41’’ sull’olandese Zoetemelk. È un buon Tour anche per i nostri
colori: vinceremo 5 tappe (Zilioli, Basso3, Mori) ed indosseremo 6 volte la m.gialla con Zilioli. 1971 TRIS DEL CANNIBALE CHE SI GIOVA DEL DRAMMA SPORTIVO DI OCA?A
Nel 1971 Merkx, senza distaccarsi dai
rendimenti precedenti, continua a dettar
legge in grande stile, anche se stavolta il
successo sembrava in bilico. Ocanà
(Spagna), infatti, nell’11^ tappa, aveva
compiuto l’impresa staccando Merckx (3°)
di quasi 9’. Ocana conquistava la mg, con un
vantaggio di oltre 9’ sul belga. Tuttavia alla
14^ tappa pirenaica avveniva l’impensabile.
Un temporale esplodeva con una violenza
che fece tremare la terra. Per un attimo,
sembrò che fosse scesa la notte. Sul Mente
l'acqua cadeva a secchi, le auto sbandavano.
Non era più possibile frenare e molti
cercavano di farlo usando i piedi sull'asfalto, invaso dall'acqua e dal
fango.Come iniziò la discesa Merckx partì, incurante dell'acqua che
inondava la strada. Lungo quella discesa che era difficile da percorrere
con il bel tempo, il "cannibale" rischiò la vita. All'uscita da una curva,
Ocana sbandò e finì contro un muretto. Ripartì, ma due spettatori lo ostacolarono e finì a terra. I
piedi bloccati dai cinturini avvitati ai pedali, Luis non potè muoversi. Mentre cercava di rialzarsi,
venne investito da Zoetemelk, poi da Carril e Agostinho. Intanto Merckx proseguiva verso Luchon.
Erano le 16.30 quando Ocana venne trasportato in elicottero in una clinica di Saint Gaudens. Il Tour
era ancora di Merckx. In quella edizione noi ci aggiudicammo 3 tappe con P.Guerra, Simonetti e
Armani. 1972 IRRESISTIBILE MERCKX
Anche il ’72 vide il trionfo di Merckx, ed anche stavolta fu l’ennesima disavventura di Ocana a
spianargli la strada. Alle spalle di Merckx (6 tappe) si piazzò ad oltre 10’ Gimondi, mentre al 3° posto
si classificò Poulidor. L’Italia in quel Tour vinse 1 sola tappa con Gualazzini. 1973 OCA?A, FINALMENTE
Oca?a approfitta dell’assenza di Merckx per iscrivere il proprio
nome nell’albo d’oro del Tour de France, giungendo a Parigi da
dominatore, riprendendosi con gli interessi ciò che gli era stato tolto
l’anno prima e due anni orsono, quando una caduta gli negò sul più
bello la vittoria. Lo spagnolo vinse 6 tappe. 1974 L’ULTIMO ACUTO DI EDDY
Nel '74 il Tour fu appannaggio di Merckx che eguaglierà i 5 trionfi
di Anquetil. Anche in questa edizione il belga vincerà 8 tappe. Al 2°
posto a Parigi giungerà Poulidor a 8'04''. Tour amaro per gli
azzurri che si fregieranno di 1 tappa con Gualazzini. 1975 IL GESTO SCELLERATO DI UNO SPETTATORE DECIDE IL
TOUR
Merckx sembrava avviato a conquistare la 6^ vittoria in terra di Francia ma durante la 14^ tappa
ecco il colpo di scena: uno spettatore saltò fuori dalla folla e colpì Merckx ad un rene. Il Tour fu così
vinto dal francese B.Thevenet con 2’47’’ su Merckx. L’Italia vinse 4 tappe (2 con Moser, 1 Gimondi e
Santambrogio) e indossò 7 volte la m.g. con Moser. 1976 VAN IMPE PIU’ FORTE DI TUTTI
Il Tour è dominato dal belga Lucien Van Impe, un corridore completo in
ogni..reparto. Chiusa, a 41 anni, la carriera da ciclista, Lucien è rimasto
nel mondo del ciclismo con altri incarichi. L'Italia in questa edizione si
fregia di 3 tappe con Battaglin, Parecchini e Panizza. Record del belga
Maertens:8 tappe! 1977 THEVENET CONCEDE IL BIS
E’ un Tour incerto sino alla fine. Thevenet conquista la maglia gialla alla
15^ tappa, con un risicato vantaggio, nell’ordine dei secondi, su Kuiper.
Alla fine Thevenet avrà la meglio sull’olandese per appena 48’’. Van
Impe, campione uscente, 3° a 3’32’’. L’Italia vincerà una sola tappetta
con Santambrogio. Una nota per Thurau, Germania, che ha vinto 5
tappe. 1978 FA CAPOLINO IL MITO D’HINAULT
Nel 1978 assistiamo alla prima performance in terra francese del
francese Bernard Hinault, un fuoriclasse un po’ alla Anquetil,
ovvero gran regolarista in montagna ed imbattibile a cronometro.
Rispetto al suo mitico predecessore Hinault osava un pochino di
più… Hinault recupera i pochi secondi di svantaggio che aveva su
Zoetemelk nell’ultima asperità del Giro, una crono di 72 km.
Hinault trionfa con 3’56’’ sull’olandese e 6’54’’ sul portoghese
Agostinho. 1979 HINAULT CENTRA IL BIS
Ancora lui: Hinault (7 tappe!!). Ma se il successo dell’anno
precdente era stato ottenuto quasi in extremis (facendo leva
sull’ultima cronometro), quello di quest’anno invece non sarà mai
in discussione. Zoetemelk, infatti, arriverà al traguardo con 13’07’’
di gap, mentre Agostinho addirittura a 26’53’’. Noi vinceremo una
sola tappetta con Parsani. Per gli azzurri è proprio un’era poco consona alla gloria. 1980 IL RISCATTO DI ZOETEMELK
All’ennesimo tentativo Zoetemelk, olandese doc, si aggiudica la
corsa più prestigiosa, approfittando del ritiro della maglia gialla
Hinault, causa un ginocchio malandato. Zoetemelk aveva 33 anni.
La sua carriera fu minacciata nel 1974 a causa di una frattura al
cranio sofferta in seguito a un incidente in bici. Zoetemelk stabilì
un record completando il Tour per sedici volte; risultato ancora
imbattuto. Nel 1985 Zoetemelk divenne il più vecchio campione del
mondo di ciclismo, all'età di 38 anni e 9 mesi. - articolo letto 422 volte