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2009-04-09

Storia del Tour De France: da un altro outsider alla corte di Francia al riscatto di Zoetemelk


1967 UN ALTRO OUTSIDER ALLA CORTE DI FRANCIA
Il Tour del 1967 venne funestato dal fatale collasso di Tom Simpson (foto b/n) sui pendii del Mont Ventoux. In base ai risultati l'autopsia, concause della morte furono il caldo e le anfetamine da lui assunte per migliorare la propria prestazione (due confezioni di anfetamine furono trovate nella tasca posteriore della sua maglia). Simpson è per questo motivo considerato una delle prime vittime del doping. La corsa fu vinta anche stavolta da un outsider, Roger Pingeon, il quale ipotecò la Boucle già dopo 5 tappe grazie ad una fuga in una semplice tappa pianeggiante. Ormai la corsa gialla degli ultimi anni era appannaggio delle seconde linee. A vincere il Tour non erano soltanto dei campioni ma degli ousider che in modo fortunoso riuscivano ad ergersi sul gradino più alto del podio. Questo di certo non era disdegnato dai tifosi ma svalutava il prestigio incontaminato della kermesse, un pò come succederà negli anni 2000 per il doping. Al 3° posto in codesto Tour si classificò Balmamion, Italia. Azzurri che si fregiarono inoltre di 4 tappe equamente divise fra M.Basso e Gimondi. Indosseremo anche la m.g. con Polidori, 1 giorno.
1968 ALL’INSEGNA DELL’INCERTEZZA
E un Tour più che mai all’insegna dell’incertezza. Van Springel (BEL) conquista la maglia gialla alla 19^ tappa, vantando pochi secondi su Janssen (OLA). L’ultima frazione, una cronometro, vede prevalere Janssen di 54’’ sul rivale fiammingo. Il successo andrà al tulipano olandese per 38’’, il minor distacco di sempre. L’Italia vincerà 2 tappe con Cuore Matto Bitossi.
1969 SCOCCA L’ORA DEL CANNIBALE
Dopo alcuni Tour, come dire…di transizione, ecco spuntare dal cilindro un autentico campione, forse il fuoriclasse che il Tour aspettava e di cui aveva bisogno per lustrarsi gli occhi. Il belga Eddy Merckx, per tutti Il Cannibale, dà il “la” ad una serie incredibile di successi in terra francese, appannando l’epopea di Anquetil, Bobet, Thys e per certi versi persino quella di Bartali & Coppi, seppur le sue imprese non siano paragonabili a quelle compiute dagli italiani degli anni ’40-’50. Nessuno ha vinto in carriera più di Eddy. Basti pensare ai 5 Giri d’Italia, altrettanti Tour de France, 3 Mondiali, 7 Sanremo, 5 Liegi, 3 Roubaix, 2 Lombardia, per un totale inarrivabile di 426 successi. Nel ’69 conquistò la maglia gialla alla 6^ tappa per non lasciarla più, vincendo 6 tappe. Vincerà il Tour con 17’54’’ su Pingeon e 22’13’’ su Poulidor. L’Italia vinse 3 tappe con Basso, Cancelli e Gimondi.
1970 INARRESTABILE EDDY
Anche il Tour del ’70 è esclusiva di Merckx che addirittura vincerà 8 tappe (record condiviso), tagliando il traguardo finale con 12’41’’ sull’olandese Zoetemelk. È un buon Tour anche per i nostri colori: vinceremo 5 tappe (Zilioli, Basso3, Mori) ed indosseremo 6 volte la m.gialla con Zilioli.
1971 TRIS DEL CANNIBALE CHE SI GIOVA DEL DRAMMA SPORTIVO DI OCA?A
Nel 1971 Merkx, senza distaccarsi dai rendimenti precedenti, continua a dettar legge in grande stile, anche se stavolta il successo sembrava in bilico. Ocanà (Spagna), infatti, nell’11^ tappa, aveva compiuto l’impresa staccando Merckx (3°) di quasi 9’. Ocana conquistava la mg, con un vantaggio di oltre 9’ sul belga. Tuttavia alla 14^ tappa pirenaica avveniva l’impensabile. Un temporale esplodeva con una violenza che fece tremare la terra. Per un attimo, sembrò che fosse scesa la notte. Sul Mente l'acqua cadeva a secchi, le auto sbandavano. Non era più possibile frenare e molti cercavano di farlo usando i piedi sull'asfalto, invaso dall'acqua e dal fango.Come iniziò la discesa Merckx partì, incurante dell'acqua che inondava la strada. Lungo quella discesa che era difficile da percorrere con il bel tempo, il "cannibale" rischiò la vita. All'uscita da una curva, Ocana sbandò e finì contro un muretto. Ripartì, ma due spettatori lo ostacolarono e finì a terra. I piedi bloccati dai cinturini avvitati ai pedali, Luis non potè muoversi. Mentre cercava di rialzarsi, venne investito da Zoetemelk, poi da Carril e Agostinho. Intanto Merckx proseguiva verso Luchon. Erano le 16.30 quando Ocana venne trasportato in elicottero in una clinica di Saint Gaudens. Il Tour era ancora di Merckx. In quella edizione noi ci aggiudicammo 3 tappe con P.Guerra, Simonetti e Armani.
1972 IRRESISTIBILE MERCKX
Anche il ’72 vide il trionfo di Merckx, ed anche stavolta fu l’ennesima disavventura di Ocana a spianargli la strada. Alle spalle di Merckx (6 tappe) si piazzò ad oltre 10’ Gimondi, mentre al 3° posto si classificò Poulidor. L’Italia in quel Tour vinse 1 sola tappa con Gualazzini.
1973 OCA?A, FINALMENTE
Oca?a approfitta dell’assenza di Merckx per iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Tour de France, giungendo a Parigi da dominatore, riprendendosi con gli interessi ciò che gli era stato tolto l’anno prima e due anni orsono, quando una caduta gli negò sul più bello la vittoria. Lo spagnolo vinse 6 tappe.
1974 L’ULTIMO ACUTO DI EDDY
Nel '74 il Tour fu appannaggio di Merckx che eguaglierà i 5 trionfi di Anquetil. Anche in questa edizione il belga vincerà 8 tappe. Al 2° posto a Parigi giungerà Poulidor a 8'04''. Tour amaro per gli azzurri che si fregieranno di 1 tappa con Gualazzini.
1975 IL GESTO SCELLERATO DI UNO SPETTATORE DECIDE IL TOUR
Merckx sembrava avviato a conquistare la 6^ vittoria in terra di Francia ma durante la 14^ tappa ecco il colpo di scena: uno spettatore saltò fuori dalla folla e colpì Merckx ad un rene. Il Tour fu così vinto dal francese B.Thevenet con 2’47’’ su Merckx. L’Italia vinse 4 tappe (2 con Moser, 1 Gimondi e Santambrogio) e indossò 7 volte la m.g. con Moser.
1976 VAN IMPE PIU’ FORTE DI TUTTI
Il Tour è dominato dal belga Lucien Van Impe, un corridore completo in ogni..reparto. Chiusa, a 41 anni, la carriera da ciclista, Lucien è rimasto nel mondo del ciclismo con altri incarichi. L'Italia in questa edizione si fregia di 3 tappe con Battaglin, Parecchini e Panizza. Record del belga Maertens:8 tappe!
1977 THEVENET CONCEDE IL BIS E’ un Tour incerto sino alla fine. Thevenet conquista la maglia gialla alla 15^ tappa, con un risicato vantaggio, nell’ordine dei secondi, su Kuiper. Alla fine Thevenet avrà la meglio sull’olandese per appena 48’’. Van Impe, campione uscente, 3° a 3’32’’. L’Italia vincerà una sola tappetta con Santambrogio. Una nota per Thurau, Germania, che ha vinto 5 tappe.
1978 FA CAPOLINO IL MITO D’HINAULT Nel 1978 assistiamo alla prima performance in terra francese del francese Bernard Hinault, un fuoriclasse un po’ alla Anquetil, ovvero gran regolarista in montagna ed imbattibile a cronometro. Rispetto al suo mitico predecessore Hinault osava un pochino di più… Hinault recupera i pochi secondi di svantaggio che aveva su Zoetemelk nell’ultima asperità del Giro, una crono di 72 km. Hinault trionfa con 3’56’’ sull’olandese e 6’54’’ sul portoghese Agostinho.
1979 HINAULT CENTRA IL BIS Ancora lui: Hinault (7 tappe!!). Ma se il successo dell’anno precdente era stato ottenuto quasi in extremis (facendo leva sull’ultima cronometro), quello di quest’anno invece non sarà mai in discussione. Zoetemelk, infatti, arriverà al traguardo con 13’07’’ di gap, mentre Agostinho addirittura a 26’53’’. Noi vinceremo una sola tappetta con Parsani. Per gli azzurri è proprio un’era poco consona alla gloria.
1980 IL RISCATTO DI ZOETEMELK
All’ennesimo tentativo Zoetemelk, olandese doc, si aggiudica la corsa più prestigiosa, approfittando del ritiro della maglia gialla Hinault, causa un ginocchio malandato. Zoetemelk aveva 33 anni. La sua carriera fu minacciata nel 1974 a causa di una frattura al cranio sofferta in seguito a un incidente in bici. Zoetemelk stabilì un record completando il Tour per sedici volte; risultato ancora imbattuto. Nel 1985 Zoetemelk divenne il più vecchio campione del mondo di ciclismo, all'età di 38 anni e 9 mesi.
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