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2009-04-21

Biografie Ciclisti da Leggenda: Gino Bartali (ITA)


Eccoci adesso a Gino Bartali, corridore fantastico che dal punto di vista sportivo se vogliamo è stato ancora più bravo e sfortunato di Coppi.
Nel corso della sua carriera, infatti, Gino, oltre a subire infortuni di grave entità e disgrazie, come la morte del fratello a soli 19 anni (investito da un auto contromano durante una gara), dovette restare fermo oltre un lustro a causa della Guerra, che lo privò dei migliori anni della gioventù. Bartali fra il settembre 1943 e il giugno 1944 si adoperò in favore dei rifugiati ebrei, compiendo numerosi viaggi in bicicletta dalla stazione di Terontola- Cortona fino ad Assisi, trasportando documenti e foto tessere nascosti nei tubi del telaio della bicicletta affinché una stamperia segreta potesse falsificare i documenti necessari alla fuga di ebrei rifugiati.
Si calcola che in questo modo Bartali abbia protetto l'esistenza di circa 800 ebrei. Ricercato dalla polizia fascista sfollò a Città di Castello, dove rimase nascosto da parenti ed amici cinque mesi. Quando si ritornò alla vita civile Bartali era ormai vecchio, ciononostante riuscirà a prendersi qualche soddisfazione come poi vedremo. Bartali, come già scritto, infiammò l’Italia del pedale fra la fine anni ’30 e l’inizio del Dopoguerra non solo per le sue imprese (che furono sterminate, impossibili da ricordarle tutte in questa sede) ma anche per il dualismo creatosi giocoforza con Fausto Coppi, un altro superman della bicicletta.
Bartali vinse fra l’altro 3 Giri d’Italia (17 tappe e 50 maglie rosa), 2 Tour de France (12 tappe -record italiano - e 23 maglie gialle), 2 C.Zurigo, 4 Sanremo, 3 Lombardia ed altrettanti titoli italiani. Bartali realizzò il suo capolavoro assoluto nel Tour del 1948 (leggi l'articolo) quando a 34 anni (età improponibile per l’epoca) bissò a distanza di 10 anni il successo alla Gran Boucle del ’38. Bartali riuscì a recuperare tantissimi minuti da Bobet e fra l’incredulità generale salì sul gradino più alto del podio.
Tuttora è la più grande impresa nella storia del ciclismo. Un’impresa che travalica lo sport stesso. Bartali in quel Tour vinse anche 7 tappe, un record (sinora tale) per un italiano. Il più grande scalatore di sempre (130 vittorie in toto) si è spento per cause naturali il 5 maggio 2000.
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