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2009-04-22

I Mondiali di Ciclismo: dal 1946 al 1954


1946
Ancora una volta è un gruppetto di fuggitivi a giocarsi la vittoria. La spunta in maniera fortunosa l’elvetico Knecht: a circa 600 metri dal traguardo, infatti, alcuni spettatori superano le transenne ed invadano la sede stradale: due incitano Knecht mentre un altro blocca per la sella Kint. Lo svizzero guadagna così una cinquantina di metri che gli permettono di giungere da solo all'arrivo.
1947
A Reims nel 1947 fa un caldo torrido con punte che superano i 40 gradi in un percorso totalmente pianeggiante e interamente esposto ai terribili raggi del sole. Coppi, attardato per innumerevoli forature, è costretto all'inseguimento costante. Fachleitner, Sercu, Diederich, Middelkamp e Janssen sono i protagonisti della fuga buona che li porterà all'arrivo in compagnia dell'eroico Fiorenzo Magni che in extremis riesce a riagganciarsi al treno dei primi.
Middelkamp all'ultimo km scatta e gli altri, impotenti, lo stanno a guardare. Per l'Olanda è il primo titolo mondiale, per Magni un deludente quarto posto.
1948
Alla fine sarà il belga Alberik Schotte, detto Brik, a imporsi con un’impennata violenta nell'ultimo giro per evitare di arrivare in compagnia di temibili velocisti. Ancora una disfatta per Coppi e Bartali, quest’ultimo reduce da un Tour da favola.
1949
Coppi prende parte ad una fuga con diversi atleti. Si giocano la volata in tre. Van Steenbergen vince lasciando al secondo posto Kubler. Bronzo di consolazione per Coppi, reduce da una stagione incredibile.
1950
Vince Schotte (Belgio) su un gruppetto di fuggitivi. Nessun italiano (Bartali compreso) taglia il traguardo.
1951
La maglia di campione del mondo va allo svizzero Ferdi Kubler, che in una volata ad 8 elementi ha la meglio su un ottimo Magni e su un altro italiano, Bevilacqua.
1952
A metà gara scatta dal gruppo Bartali che pare un giovanotto, alla sua ruota si pone il lussemburghese Kirckhen e l'olandese Dekkers. Il terzetto arriva ad avere anche un minuto di vantaggio e a questo punto Ockers decide di uscire allo scoperto per riprendere i fuggitivi. All'ultimo giro il plotone è ancora compatto.
Heinz Muller (tedesco). è lo sprinter designato dalla squadra tedesca e con la più classica delle sorprese finisce per tagliare primo il traguardo e aggiudicarsi il mondiale davanti allo svizzero Weilenmann e a Hormann, il connazionale che l'aveva tirato. Magni finisce ancora con la medaglia di legno (4°), con Bartali 10°.
1953
Coppi parte ancora favorito. La sua condizione è perfetta anche perché ha rinunciato al Tour per prepararsi meglio all'appuntamento con il mondiale. A due giri dal termine Coppi ha un vantaggio di quasi 2 minuti e affronta l'ultimo giro con più di tre minuti su Derijcke. Nessuno può più fermare il campionissimo che giunge al traguardo con oltre sei minuti di vantaggio sul belga, terzo è Ockers che precede in volata Gismondi.
E Fausto Coppi entra nella leggenda dello sport mondiale fregiandosi a 34 anni dell'unico alloro che mancava alla sua collezione.
1954 Coppi si presenta con la maglia iridata. Non pare in grandissima forma, a causa anche delle note vicende giudiziarie sul suo rapporto con la Dama Bianca, tuttavia onora la sua maglia finendo al sesto posto e cedendola al più degno tra gli eredi, il francese Louison Bobet all'apice di una splendida carriera. A metà gara sono in sei al comando, tutti nomi illustri: gli italiani Coppi e Gismondi, i francesi Anquetil e Bobet, lo svizzero Schaer e il lussemburghese Gaul. Coppi slitta in una curva a causa dell’asfalto bagnato dalla pioggia. Bobet ne approfitta per partire accompagnato da Schaer. Gaul ed Anquetil sono in debito d'ossigeno, e Gismondi attende il suo capitano Coppi, attardato irrimediabilmente. Al penultimo giro Bobet fora e gli svizzeri pregustano il trionfo.
Ma Louison si scatena in una fantastica rincorsa, tra le più belle della storia, riagguanta Schaer e all'ultimo chilometro lo pianta. Si concludeva così uno dei Mondiali più emozionanti di sempre.
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