Biografie Ciclisti da Leggenda: da Van Looy a Merckx (BEL)
RIK VAN LOOY (BELGIO)
Verrebbe da dire: “E’ lui o non è lui…il più grande velocista di sempre, superiore
persino a Van Steembergen, Cipollini e Petacchi?”.
Beh, forse non ne usciremo mai con un verdetto
unanime, ognuno comunque può dire la sua
(http://albertosigona.beepworld.it/index.htm), magari
dopo essersi opportunamente documentato, senza
farsi influenzare esclusivamente dai numeri, non
sempre indicativi. Fra le sue 422 vittorie ricordiamo 12
tappe al Giro (1 mr) e 7 al Tour (2 mg). Poi le classiche:
1 Vallone, 2 Fiandre, 1 Sanremo, 1 Liegi, 3 Roubaix, 1
Lombardia, 2 Parigi Tours. È stato inoltre 2 volte
campione belga e 2 iridato. Secondo un aneddoto, il
piccolo Hendrik una volta in estate distribuiva il latte al
vicinato servendosi di una bicicletta grande e
pesantissima: il nomignolo di Rik II (Rik il secondo) gli
sarebbe stato appioppato da qualcuno, alludendo
ironicamente al grande Van Steenbergen, allora
dominatore del ciclismo belga. Per ironia della sorte,
proprio il piccolo lattaio sarebbe diventato il vero "Rik Secondo". Tecnicamente, a
Van Looy si deve l'invenzione del cosiddetto "treno": in prossimità dell'arrivo i suoi
gregari si mettevano in testa conducendo il gruppo ad andatura forsennata.
Questa condotta di gara, oltre ad impedire agli avversari sortite negli ultimi
chilometri, consentiva a Van Looy di lanciare il suo lunghissimo sprint e vincere
facilmente sul traguardo. Nel Mondiale del '63 accadde qualcosa che merita di
essere menzionato.Il giovane Beheyt, un velocista molto promettente, era stato
incluso nel team belga per il mondiale proprio su scelta di Van Looy. Ma per tutta
la gara, dichiarò di avere i crampi, rifiutandosi di collaborare con i compagni.
Arrivato a duecento metri dal traguardo, Van Looy stava andando a vincere
facilmente il mondiale davanti ai propri tifosi in delirio, quando spuntò a sorpresa il
redivivo Beheyt che spostandolo con una manata gli soffiò la vittoria. Uno "sgarro"
che Beheyt pagò a carissimo prezzo: osteggiato in ogni modo dal suo ex capitano
e costretto a correre per una squadra olandese, praticamente non vinse più nulla.
Dominatore nelle corse di un giorno, Van Looy si distinse anche nelle corse a
tappe dimostrando insospettate capacità anche in montagna: Van Looy chiuse
ad esempio il Giro '59 al quarto posto a 7’17’’ dal vincitore Charly Gaul. Se ai suoi
tempi, vi fosse stata una Coppa del Mondo, o l'odierno ProTour, probabilmente
ogni anno Rik Van Looy....avrebbe incassato l'assegno spettante al primo. EDDY MERCKX BELGIO
Soprannominato il "Cannibale" per la sua
voglia di vincere sempre e non lasciare
nulla ai suoi avversari, è considerato da
molti il più forte ciclista di tutti i tempi e il
miglior sportivo belga di sempre; famosa
e apprezzata la frase "Eddy Merckx è
stato il più grande di tutti, Fausto Coppi il
più forte". Merckx in carriera ha infranto
ogni record, un po’ come ha fatto
recentemente Schumacher in Formula 1
(leggi l'articolo). Il fiammingo eccelleva su tutti i terreni: mostruoso in salita, dove era
capace di staccare gli avversari di molti minuti, straordinario nelle cronometro,
che interpretava ai livelli un tempo eccelsi di Jacques Anquetil e Fausto Coppi,
tatticamente perfetto nelle corse a tappe ed in quelle di un giorno. In tutto vinse
402 gare, in primis 5 Giri (26 tappe e 76 mr) ed altrettanti Tour (34 tappe e 111mg),
stabilendo primati eccezionali che non stiamo qui ad elencare. Poi primeggiò in
classiche come la Freccia Vallone (3 volte), il Fiandre (2), la Sanremo (7), la Liegi
(5), l’Amstel (2), la Roubaix (3), il Lombardia (2). Fu 3 volte iridato ed 1 volta
campione nazionale. Nel suo palmares figura anche 1 Vuelta. Merckx è stato sì un
grandissimo ma non è mai riuscito a realizzare imprese paragonabili a Coppi o
Bartali o Gaul…anche perché non ne aveva bisogno visto che vinceva sempre lui.
Prima di concludere la disamina di questo mostro tuttavia c’è qualcosa che è
giusto rimarcare: Merckx una volta fu trovato positivo all’antidoping, durante il
Giro italiano del ’69. Un episodio poi caduto nel dimenticatoio, oscurato da una
infinità di vittorie, ma che di certo innalza qualche dubbio sulla validità dei sui
successi. - articolo letto 690 volte