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2009-04-25

L'analisi tattica di Fiorentina-Roma: due moduli uguali. Ma diversi


Tanti elementi comuni tra Fiorentina e Roma che domani sera si affrontano al Franchi in un match che vale tanto in chiave qualificazione Champions League. Due squadre che si sono distinte negli ultimi anni per la loro capacità di sviluppare un gioco spettacolare, ma che in questa stagione hanno invece palesato maggiori difficoltà da questo punto di vista. Due squadre che, salvo sorprese dell'ultim'ora, si schiereranno con un modulo sulla carta uguale: 4-2-3-1. Andando ad analizzare atteggiamento e caratteristiche degli interpreti ci si accorge però delle differenze nel modo di sviluppare il gioco e muoversi in campo. A dimostrazione che i numeri non dicono tutto, o dicono poco, come ama sottolineare Prandelli.
Partiamo dai due reparti difensivi, quelli che più si assomigliano. Sia Fiorentina che Roma presentano infatti due esterni che spingono e che cercheranno di supportare la manovra d'attacco: Comotto e Pasqual da una parte, Motta e Tonetto (o Riise) dall'altra. Disposizioni diverse a centrocampo. Nella Fiorentina gli esterni partono quasi sulla stessa linea dei due mediani, Donadel e Montolivo, mentre il "trequartista" centrale nella linea a 3 alle spalle della punta, cioè Jovetic, agisce più avanzato, molto a ridosso di Gilardino. Le intenzioni di Prandelli, almeno in linea di principio, sono quelle di allargare il gioco sugli esterni ( Semioli e Vargas) sfruttando le sovrapposizioni dei terzini per cercare di sfornare più cross possibili all'indirizzo di Gilardino. Il terminale offensivo viola, come si sa, attaccherà la profondità con il compito di finalizzare l'azione o di lavorare di sponda per Jovetic.
Dinamiche diverse quelle della formazione di Spalletti. De Rossi e Pizarro agiscono davanti alla difesa distribuendosi le due fasi: interdizione per l'italiano (con la solita azione di difensore aggiunto), geometrie per il cileno. Caratteristiche variegate nel terzetto di raccordo tra i mediani e l'unica punta. L'esterno destro, che dovrebbe essere Taddei, dovrà svolgere la funzione di 'elastico' cercando di abbinare il lavoro di fascia con quello di interno, accorciando il raggio di azione verso il centro del campo. Dalla parte opposta, invece, Julio Baptista si preoccuperà quasi esclusivamente della fase offensiva, partendo da sinistra per puntare l'area avversaria diventando un attaccante aggiunto. In mezzo a loro Brighi (o Perrotta) avrà invece compiti difensivi aggiungendo peso alla linea mediana in fase difensiva e non risparmiandosi negli inserimenti negli spazi in fase di ripartenza. Spazi che saranno aperti da Totti, il centravanti atipico della Roma, che richiede servizi palla a terra per cercare di innescare gli inserimenti da dietro degli stessi Brighi, Baptista (soprattutto) e Taddei.
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